• 25 Gennaio 2025 0:36

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La 500 va da sola dal cliente, arriva il car sharing autonomo

Gen 24, 2025

Brescia si sta affermando come un laboratorio di innovazione nel campo della mobilità urbana, grazie a un progetto pilota di car sharing autonomo che vede protagoniste le auto elettriche a guida autonoma. Questa iniziativa, frutto della collaborazione tra A2a e il Politecnico di Milano, rappresenta un passo solido verso la ridefinizione del trasporto cittadino, con un focus sulla sostenibilità e l’efficienza. Il progetto si inserisce nel programma di ricerca del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (Most) e prevede la sperimentazione di una Fiat 500e dotata di un sistema di guida autonoma sviluppato dal PoliMi.

Come funziona il car sharing autonomo

Il sistema di car sharing autonomo visto a Brescia con la Fiat 500e introduce una modalità innovativa di fruizione del servizio. Invece di dover raggiungere una stazione di noleggio, gli utenti potranno prenotare l’auto tramite un’app e attendere che il veicolo li raggiunga autonomamente. Una volta a bordo, l’utente potrà guidare l’auto come una normale vettura elettrica a noleggio. Al termine del servizio, la macchina, senza passeggeri, tornerà in autonomia alla stazione di ricarica o si dirigerà verso il prossimo cliente. Questa caratteristica elimina i tempi morti legati al prelievo e alla riconsegna del veicolo, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e riducendo i tempi di inattività dei mezzi.

Car sharing autonomo: le ragioni dell’esperimento

Il progetto di car sharing autonomo nasce dalla consapevolezza che le auto private vengono utilizzate per un tempo limitato durante la giornata, restando inattive per la maggior parte del tempo. Studi recenti evidenziano che le auto vengono utilizzate in media solo 70 minuti al giorno, rimanendo inutilizzate per il 95% del tempo, e percorrono in media 10.000 chilometri l’anno in Europa. L’introduzione di un sistema di car sharing autonomo mira a massimizzare l’efficienza nell’utilizzo dei veicoli, riducendo il numero di auto in circolazione e contribuendo alla decarbonizzazione delle città.

La scelta di Brescia come città pilota per questa sperimentazione non è casuale. La località lombarda ha una lunga tradizione di progetti innovativi nel campo della mobilità e dell’energia, come il teleriscaldamento, il termoutilizzatore e la metropolitana leggera automatica. Questo contesto favorevole, unito all’entusiasmo delle autorità locali, rende Brescia il luogo ideale per testare e perfezionare le tecnologie della mobilità autonoma. Secondo la sindaca, Laura Castelletti, la città diventerà un modello europeo per il futuro della mobilità urbana, proseguendo un percorso di innovazione iniziato negli anni ’80.

La sperimentazione e le tempistiche

La sperimentazione del car sharing autonomo a Brescia ha una durata prevista di un anno e prevede uno o due test su strada al mese. La conclusione della sperimentazione è prevista entro la fine di novembre 2025. Durante questo periodo, saranno monitorati i risultati, valutata l’efficacia del sistema e raccolti dati utili per eventuali implementazioni future. Il primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma è stato già percorso con successo.

Il progetto di car sharing autonomo ha implicazioni economiche e sociali rilevanti. Dal punto di vista economico, potrebbe ridurre i costi del trasporto individuale e favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e servizi legati alla mobilità autonoma. Dal punto di vista sociale, potrebbe migliorare la qualità della vita nelle città, riducendo il traffico e l’inquinamento atmosferico. Inoltre, potrebbe rendere la mobilità più accessibile a persone che non possono o non vogliono guidare un’auto.

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