• 22 Gennaio 2025 10:55

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Fantoccio di Musk a testa in giù a piazzale Loreto

Gen 21, 2025

AGI – Saluto romano o no, il gesto di Elon Musk nell’ambito della cerimonia di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca continua a far discutere. Un fantoccio del patron di Tesla ed X a testa in giù è stato appeso a piazzale Loreto, a Milano, dove il 29 aprile del 1945 furono esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Clara Petacci e di altri sedici persone giustiziate a Dongo. Il gesto è stato rivendicato dal collettivo ‘Cambiare Rotta Milano’ e accompagnato sui social dalla scritta: “C’è sempre posto a piazzale Loreto, Elon…”. 

 

E mentre dall’Unione Europea non arrivano dichiarazioni ufficiali (“Sosteniamo assolutamente la nostra politica di antisemitismo. Non commenteremo alcun gesto che sia effettivamente interpretato da alcuni e non da altri come avente un significato o un’intenzione particolare”, ha detto il portavoce della Commissione europea, Paula Pinho), dal Forum di Davos ha detto la sua il cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Su Musk “ho avuto molto da dire in passato anche perché lui ha discusso molto di Europa. Ripeto cosa ho gà detto: in Europa e in Germania abbiamo libertà di parola e tutti possono dire quello che vogliono, ma quello che non possiamo accettare è che si usi per sostenere posizioni di estrema destra”. 

 

L’europarlamentare di Avs, Ilaria Salis, ospite di L’Aria che tira su La7, ha definito “inquietante il saluto col braccio teso da parte di Elon Musk. Non è solo una posa provocatoria ma è l’espressione di una precisa agenda politica. E’ stato annunciato un programma di deportazione di milioni e milioni di persone”.

“L’ingerenza politica di Elon Musk nel Regno Unito e in Germania, così come la decisione di Meta di eliminare il fact-checking negli Stati Uniti, non solo illustrano il pericolo che affrontano le nostre democrazie, ma sono anche segnali di ciò che ci aspetta. Ciò che, non molto tempo fa, sembrava un’opportunità per connettere le persone e rafforzare le nostre società è oggi diventato un’arma pericolosa nelle mani degli oligarchi del Big Tech, volta a promuovere odio e disinformazione, interessati esclusivamente al profitto”, ha affermato in una nota il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo.

 

“Contrariamente a quanto recentemente affermato dai Ceo di Meta e X, la legislazione tecnologica dell’Ue mira a trovare un equilibrio tra la protezione dei processi democratici e la salvaguardia dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione. Oggi, su iniziativa dei Socialisti e Democratici, i membri del Parlamento europeo stanno discutendo il ruolo della legislazione tecnologica dell’Ue – il Digital Services Act – per proteggere le nostre democrazie dalle ingerenze straniere e dal potere degli oligarchi del Big Tech”, hanno spiegato i socialisti. “Le interferenze elettorali e gli algoritmi manipolati dei social media rappresentano una minaccia diretta ai nostri valori europei. Negli ultimi mesi, abbiamo visto come Elon Musk e il suo social network X siano diventati il principale promotore dell’estrema destra, sostenendo Donald Trump e Alice Weidel attraverso fake news e messaggi di odio. Abbiamo anche assistito alla decisione di Mark Zuckerberg di eliminare i programmi di fact-checking su Meta, un atto di complicità con menzogne e manipolazioni”, ha detto la presidente del gruppo, Iratxe Garcia Perez.

 

“Il silenzio della Commissione di fronte a questa minaccia è inaccettabile. L’inazione non è neutralità; è complicità. Nel corso dell’ultimo mandato abbiamo sviluppato il Digital Services Act – una legge dell’Ue che ci fornisce strumenti chiari, comprese sanzioni significative, per combattere disinformazione, incitamento all’odio e contenuti illegali online. E’ il momento di applicarlo senza alcun ritardo. Allo stesso tempo, dobbiamo potenziare i social network europei e adottare con urgenza la direttiva sulla responsabilità nell’ambito dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto -. Non accettiamo le accuse di censura di Mark Zuckerberg. Contrariamente a quanto affermano gli oligarchi del Big Tech, la libertà di espressione è un pilastro delle nostre democrazie e non può essere un terreno di gioco per manipolazioni e odio, come stanno cercando di promuovere. La libertà di espressione non significa libertà di disinformare e non può giustificare alcuna menzogna volta a distruggere le società e a istigare divisioni. La storia ci ha mostrato i pericoli della propaganda e della manipolazione. Non è passato molto tempo da quando i regimi totalitari del XX secolo hanno utilizzato menzogne colossali per giustificare guerre, genocidi e oppressioni. Per i Socialisti e democratici, la verità non è negoziabile”, conclude. 

 

“Tutto il mondo ha potuto vedere ieri le immagini del saluto nazista, e peso le mie parole, nazista, di Elon Musk, a cui si possono aggiungere le minacce proferite da Elon Musk che dialoga con la leader di Afd, dell’estrema destra tedesca, le minacce di Donald Trump che vuole annettere la Groenlandia. Cosa serve di più all’Unione europea per svegliarsi?”. Lo ha dichiarato la co-presidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, Manon Aubry, in un briefing con la stampa. “L’Unione europea sta diventando lo zerbino degli Stati Uniti di Donald Trump ed Elon Musk”, ha aggiunto. 

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