• 20 Gennaio 2025 11:25

Corriere NET

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Nel mondo ci sono 2.769 miliardari, sempre più ricchi

Gen 20, 2025

AGI – Nel mondo, secondo dati del 2024, vivono 2.769 miliardari e non solo il loro numero aumenta (erano 2.565 nel 2023) ma anche i loro patrimoni crescono: il valore complessivo è infatti passato da 13.000 a 15.000 miliardi di dollari in soli 12 mesi.  E’ quanto emerge dal nuovo rapporto pubblicato da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos. 

 

Secondo il rapporto, la ricchezza dei Paperoni insomma è cresciuta, in termini reali, di 2.000 miliardi di dollari nel 2024, tre volte più velocemente dell’anno precedente e risulta pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, a un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, in media, si sono configurati 4 nuovi miliardari. A fronte di questi dati, va considerato che 3,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno.

 

Dal rapporto si evince inoltre che a livello globale, oltre 1/3 della ricchezza dei miliardari è ereditata e che ogni anno il Nord del mondo “estrae” quasi 1.000 miliardi di dollari dal Sud. L’1% più ricco di quel Nord ne beneficia per oltre 30 milioni di dollari. In altri termini, i Paesi ad alto reddito controllano il 69% della ricchezza globale, nonostante rappresentino appena il 21% della popolazione del pianeta. I numeri evidenziano inoltre che l’anno scorso la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Qualora il 99% dei loro patrimoni “evaporasse” da un giorno all’altro, sostiene Oxfam, rimarrebbero comunque miliardari.

 

L’anno scorso l’organizzazione prevedeva la comparsa del primo trilionario entro un decennio, ma al tasso attuale di crescita della ricchezza estrema di trilionari ne avremmo cinque. “L’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari. – ha dichiarato Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie – come quelle che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente – che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati. Una strategia che permette di tenere in secondo piano il mancato raggiungimento di risultati economico-sociali a beneficio dei più vulnerabili, mentre persegue politiche che avvantaggiano chi è già in posizione di privilegio. Così, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa”.

 

Il rapporto mette inoltre in evidenza che “la ricchezza globale non solo è fortemente concentrata al vertice, ma in gran parte deriva anche da rendite di posizione. Basti pensare che oltre 1/3 (il 36%) delle fortune dei miliardari deriva da eredità. Tutti i miliardari del mondo sotto i 30 anni hanno ereditato i propri patrimoni, una prima ondata di quello che è stato soprannominato “il grande trasferimento di ricchezza”, per cui si prevede che nei prossimi due o tre decenni più di 1.000 miliardari lasceranno oltre 5.200 miliardi di dollari ai propri eredi”.

 

Secondo Oxfam, la crescita della ricchezza dei miliardari è in parte riconducibile a sistemi di relazioni clientelari e, soprattutto, intrecciata con l’immenso potere di mercato esercitato dalle imprese che controllano o dirigono. I ricavi combinati delle 5 più grandi aziende al mondo sono superiori al PIL di decine di nazioni e al reddito aggregato dei 2 miliardi di persone più povere del pianeta (1/4 della popolazione mondiale). Si tratta a dire dell’organizzazione di una plastica rappresentazione del potere monopolistico in azione,
che garantisce rendite immeritate e contribuisce alla crescita delle disuguaglianze.

 

“Ai super-ricchi piace dire che per accumulare enormi patrimoni ci vogliono abilità, determinazione e duro lavoro. Ma la verità è che gran parte della ricchezza estrema non è ascrivibile al merito. – ha aggiunto Amitabh Behar, direttore esecutivo di Oxfam International – Molti dei cosiddetti ‘self-made men’ sono in realtà eredi di grandi fortune, tramandate per generazioni. È per questo, ad esempio, che la tassazione irrisoria o nulla delle grandi eredità è contraria a qualsiasi criterio di equità e non fa che perpetuare un sistema in cui ricchezza e potere restano nelle mani di pochi”.

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