Il mercato dell’auto sta vivendo una fase decisamente critica. L’ultimo anno ha fatto registrare dati pessimi per quasi tutti i marchi e le prospettive per il 2025 non sembrano più rosee. Il problema risiede principalmente nei numeri di vendita che sono molto bassi e stanno costringendo le varie Case a chiudere fabbriche o stopparle per lunghi periodi.
La situazione ha toccato da vicino anche un colosso come Volkswagen, che è stato sull’orlo di chiudere alcune fabbriche in Germania. Pericolo, per il momento, sventato dai sindacati dopo un’estenuante trattativa. Le auto elettriche, a parte rare eccezioni, non decollano nelle vendite. I motivi sono disparati: c’è stata una contrazione generale del mercato dopo la pandemia, su questa tecnologia c’è tanta diffidenza dettata a volte dalla disinformazione e il costo delle BEV non è propriamente alla portata di tutti. Questi elementi, uniti agli enormi esborsi fatti dalle Case in questi anni per sviluppare questa tecnologia, hanno dato vita alla ricetta perfetta per una profonda crisi.
La scelta di Porsche
Secondo quanto riportato da Autocar però, Porsche, sarebbe intenzionata a riportare in auge il motore a benzina per uno dei suoi SUV più iconici: il Macan. Questo modello, nella sua versione elettrica è stato lanciato a luglio, mentre quello a benzina era stato ritirato lo scorso aprile in Europa, restando ancora in vendita in alcuni mercati come il Regno Unito. L’elettrico è partito subito forte facendo registrare dei buoni dati di vendita, ma a quanto pare la Casa di Stoccarda sarebbe intenzionato ad “aiutarsi” con questa novità.
Porsche ha fatto registrare un calo a livello globale del 7%, dovuto principalmente al crollo nelle vendite della Taycan, che è venuta giù del 50%, risultando il peggior modello Porsche in tal senso. Questa vettura potrebbe addirittura causare il licenziamento di diverse migliaia di operai, qualora fosse definitivamente ritirata la sua produzione dagli stabilimenti di Stoccarda.
Piani disattesi
Nei piani iniziali di Porsche c’era l’idea di portare le vendite globali dei propri modelli elettrici all’80% entro il 2030, ma tale obiettivo è stato rivisto a causa dei dati recenti. Il vice-presidente e direttore finanziario di Porsche, Lutz Meschke, infatti, ha chiarito che vista la propensione dei clienti all’acquisto di motori endotermici, il marchio avrebbe valutato di lasciare per maggiore tempo questo tipo di tecnologia.
L’azienda tedesca del Gruppo Volkswagen, ha per ora lasciato la Cayenne a benzina aggiornandola. A quanto pare però starebbe riconsiderando di fare lo stesso anche con la Macan, che è da tempo uno dei modelli più venduti del marchio. Nonostante gli ottimi risultati della versione elettrica, c’è la paura concreta che questi numeri possano abbassarsi nel lungo periodo. A spaventare i vertici Porsche sarebbe stato proprio il comportamento della Taycan, partita bene e poi improvvisamente crollata. Anche altri costruttori stanno seriamente pensando di allargare la propria gamma di vetture con motorizzazioni endotermiche o ibride. Stellantis, ad esempio, starebbe pensando di riproporre motori diesel su alcune vetture di determinati marchi del Gruppo. Bisognerà poi capire quanto tutto questo peserà in termini di emissioni e quindi di eventuali multe da parte dell’UE.