AGI – “Nei tempi il lavoro della Guardia Svizzera è molto cambiato, ma la sua finalità rimane sempre quella di proteggere il Papa. Questo comporta anche di contribuire all’accoglienza di tanti pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo che desiderano incontrarlo. Per questo ci vuole pazienza, e le guardie ne hanno! Questa è una cosa bella di loro: ripetono le cose, spiegano… Una pazienza molto grande. Complimenti!”. Così in un passaggio a braccio Papa Francesco ricevendo la Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia in occasione del 25esimo anniversario dell’Istituzione. Il Pontefice si è detto “molto grato per il servizio fedele delle guardie”.Poi ha continuato: “A me piace che le Guardie si sposino, a me piace che abbiano dei figli, che abbiano una famiglia. Questo è molto importante, molto importante”.
“Questo aspetto è diventato tanto più rilevante, in quanto le guardie sposate con figli sono aumentate e il bene delle famiglie è di fondamentale importanza per la Chiesa e la società”, ha sottolineato il Pontefice.
“La vostra Fondazione – ha ricordato il Papa – supporta le guardie in diversi modi e ambiti: in primo luogo si adopera in favore delle famiglie, soprattutto per quanto riguarda l’educazione e la formazione dei figli negli istituti scolastici appropriati”. Inoltre, la Fondazione “fornisce i mezzi per garantire, migliorare e aggiornare la professionalità e i metodi di lavoro, delle attrezzature e delle infrastrutture. Infine, offrite una valida assistenza per tutti coloro che, dopo il loro servizio in Vaticano, rientrano in patria”.
“Io – ha aggiunto a braccio – sono in contatto con alcuni di questi, che rimangono molto, molto uniti al Vaticano, alla Chiesa. A volte chiamano al telefono, inviano qualcosa; quando passano da Roma mi fanno visita. E’ un bel contatto che ho. E tutto questo è necessario perchè le guardie possano svolgere il loro prezioso servizio nel modo più efficace e per il bene di tutti”.
“La cooperazione tra la vostra Fondazione e la Guardia Svizzera Pontificia è esemplare, perchè dimostra che nessuna realtà puo’ andare avanti da sola. è importante collaborare. Tutti dobbiamo aiutarci e sostenerci a vicenda e questo vale per voi, per le singole comunità, ma anche per la Chiesa intera”, ha concluso Bergoglio che ha espresso la sua “gratitudine per il generoso sostegno che avete elargito a favore della Guardia Svizzera Pontificia durante questi venticinque anni”.