AGI – “Manca ancora un anno ma la mia preparazione per i Giochi di Milano Cortina è già iniziata. Voglio migliorare sempre di più, avere un programma stabile con due salti quadrupli nel programma corto e quattro nel lungo. A chi mi ispiro? A Carolina Kostner e a Jannik Sinner, ascolto tutto di lui e ne faccio tesoro”.
Tra sport unito all’arte, musica, magia e tanta tecnica, il numero uno del pattinaggio di figura in Italia, Daniel Grassl si racconta all’AGI a poco più di un anno dall’inizio dei Giochi olimpici di Milano Cortina e soprattutto alla vigilia delle Universiadi di Torino che si apriranno lunedì. “Il programma della seconda parte della stagione inizierà proprio con le Universiadi – dice il 22enne pattinatore azzurro che si allena proprio sotto la Mole assieme a Edoardo De Bernardis tra il PalaTazzoli e il Palavela -. Studio arte e musica dello spettacolo all’E-Campus. Mi piace anche perché il nostro sport è un insieme di tante cose: non ci sono solo i salti ma la coreografia e la musica. In estate noi pattinatori dobbiamo fare un lungo lavoro di scelta dei brani”. Grassl e Sinner sono conterranei, sudtirolesi tutti e due, il primo è originario di Merano, il secondo di Sesto Pusteria, i due capi opposti dell’Alto Adige. Sulla scelta delle musiche della stagione in corso, il portacolori delle Fiamme Oro aggiunge: “Per il lungo ho scelto Billy Elliot, il film (The Musical, ndr) è bellissimo, mi ha ispirato perché rispecchia noi pattinatori”.
L’agenda di Grassl a fine gennaio prevede gli Europei nella capitale dell’Estonia (“il ricordo di Tallinn è molto bello, non solo per l’argento del 2022 ma perché è una bella pista”), quindi una pausa e poi i Mondiali e il World Team Trophy. “Ai Mondiali vorrei portare quattro quadrupli nel lungo, Lutz, Rittberger, flip e Salchow – spiega Daniel che è stato il primo europeo a chiudere un quadruplo loop in una competizione internazionale -. Ormai nel mondo è una battaglia a suon di quadrupli, pensare che l’americano Malinin ne ha inseriti sei, una volta eravamo stupiti quando veniva inserito uno solo”.
Dopo le Olimpiadi di Pechino 2022 concluse al settimo posto, per Daniel Grassl tanti cambiamenti e disavventure, compresa quella legata ad una incredibile violazione al codice mondiale antidoping. Attratto dalla Russia, in particolare dall’allenatrice delle formidabili pattinatrice russe, Eteri Tutberidze, il pattinatore originario di Merano dice, “volevo cambiare, volevo provare il metodo americano ma a Boston ho trovato difficoltà con l’alimentazione, una vita completamente diversa, e con il sistema degli allenamenti presi al minuto (25′) non mi sono trovato”. Poi l’esperienza a Mosca nel primo semestre del 2023. “Si, il mio sogno era andare da Eteri, avevo posticipato diverse volte la mia partenza per la Russia – racconta Grassl -. Il sistema di allenamento era a sua volta diverso, ogni giorno l’allenamento equivaleva ad una gara. Prima di scendere in pista, c’era il sorteggio dell’ordine, poi i sei minuti di riscaldamento e subito l’esibizione. E’ stato molto difficile, non ero abituato, ho tenuto 5-6 mesi. Devo dire che l’esperienza a Mosca è stata bellissima, mi è piaciuta molto la loro cultura sportiva, sono rimasto sorpreso da come le ragazzine saltavano, sembrano non fermarsi mai. Io sono un fan del pattinaggio femminile, non per niente Carolina Kostner è stata la mia ispiratrice”.
Sulla squalifica di un anno causa ‘doping’, Grassl spiega: “E’ stata una questione di compilazione dei whereabouts (la reperibilità degli atleti, ndr), è stato un periodo difficilissimo, mi sono allenato da solo a casa, ho studiato molto e lavorato sui salti a livello mentale, ma alla fine questa pausa mi ha fatto bene”. In questa stagione, oltre al titolo italiano, Daniel ha sfiorato il podio (quarto) nella prestigiosa finale del Grand Prix.
AGI – “Manca ancora un anno ma la mia preparazione per i Giochi di Milano Cortina è già iniziata. Voglio migliorare sempre di più, avere un programma stabile con due salti quadrupli nel programma corto e quattro nel lungo. A chi mi ispiro? A Carolina Kostner e a Jannik Sinner, ascolto tutto di lui e ne faccio tesoro”.
Tra sport unito all’arte, musica, magia e tanta tecnica, il numero uno del pattinaggio di figura in Italia, Daniel Grassl si racconta all’AGI a poco più di un anno dall’inizio dei Giochi olimpici di Milano Cortina e soprattutto alla vigilia delle Universiadi di Torino che si apriranno lunedì. “Il programma della seconda parte della stagione inizierà proprio con le Universiadi – dice il 22enne pattinatore azzurro che si allena proprio sotto la Mole assieme a Edoardo De Bernardis tra il PalaTazzoli e il Palavela -. Studio arte e musica dello spettacolo all’E-Campus. Mi piace anche perché il nostro sport è un insieme di tante cose: non ci sono solo i salti ma la coreografia e la musica. In estate noi pattinatori dobbiamo fare un lungo lavoro di scelta dei brani”. Grassl e Sinner sono conterranei, sudtirolesi tutti e due, il primo è originario di Merano, il secondo di Sesto Pusteria, i due capi opposti dell’Alto Adige. Sulla scelta delle musiche della stagione in corso, il portacolori delle Fiamme Oro aggiunge: “Per il lungo ho scelto Billy Elliot, il film (The Musical, ndr) è bellissimo, mi ha ispirato perché rispecchia noi pattinatori”.
L’agenda di Grassl a fine gennaio prevede gli Europei nella capitale dell’Estonia (“il ricordo di Tallinn è molto bello, non solo per l’argento del 2022 ma perché è una bella pista”), quindi una pausa e poi i Mondiali e il World Team Trophy. “Ai Mondiali vorrei portare quattro quadrupli nel lungo, Lutz, Rittberger, flip e Salchow – spiega Daniel che è stato il primo europeo a chiudere un quadruplo loop in una competizione internazionale -. Ormai nel mondo è una battaglia a suon di quadrupli, pensare che l’americano Malinin ne ha inseriti sei, una volta eravamo stupiti quando veniva inserito uno solo”.
Dopo le Olimpiadi di Pechino 2022 concluse al settimo posto, per Daniel Grassl tanti cambiamenti e disavventure, compresa quella legata ad una incredibile violazione al codice mondiale antidoping. Attratto dalla Russia, in particolare dall’allenatrice delle formidabili pattinatrice russe, Eteri Tutberidze, il pattinatore originario di Merano dice, “volevo cambiare, volevo provare il metodo americano ma a Boston ho trovato difficoltà con l’alimentazione, una vita completamente diversa, e con il sistema degli allenamenti presi al minuto (25′) non mi sono trovato”. Poi l’esperienza a Mosca nel primo semestre del 2023. “Si, il mio sogno era andare da Eteri, avevo posticipato diverse volte la mia partenza per la Russia – racconta Grassl -. Il sistema di allenamento era a sua volta diverso, ogni giorno l’allenamento equivaleva ad una gara. Prima di scendere in pista, c’era il sorteggio dell’ordine, poi i sei minuti di riscaldamento e subito l’esibizione. E’ stato molto difficile, non ero abituato, ho tenuto 5-6 mesi. Devo dire che l’esperienza a Mosca è stata bellissima, mi è piaciuta molto la loro cultura sportiva, sono rimasto sorpreso da come le ragazzine saltavano, sembrano non fermarsi mai. Io sono un fan del pattinaggio femminile, non per niente Carolina Kostner è stata la mia ispiratrice”.
Sulla squalifica di un anno causa ‘doping’, Grassl spiega: “E’ stata una questione di compilazione dei whereabouts (la reperibilità degli atleti, ndr), è stato un periodo difficilissimo, mi sono allenato da solo a casa, ho studiato molto e lavorato sui salti a livello mentale, ma alla fine questa pausa mi ha fatto bene”. In questa stagione, oltre al titolo italiano, Daniel ha sfiorato il podio (quarto) nella prestigiosa finale del Grand Prix.