Ferrari si accinge a perfezionare gli ultimi dettagli della vettura 2025. Un’opera che racchiude il fremito di una promessa e il peso di un’ambizione. La campagna agonistica che si profila all’orizzonte sarà ricca di insidie, non soltanto per la Rossa, ma per tutte altre squadre. La ragione è tanto semplice quanto inesorabile: tra un anno, il rombo delle monoposto saluterà la più grande rivoluzione tecnica che la F1 abbia mai conosciuto. Consapevole dell’ardua sfida, la FIA ha concesso ai team di accendere i propulsori della progettazione già in questo gennaio. Così, la stagione che si delinea è un palcoscenico in cui ogni scuderia dovrà recitare un doppio ruolo, intrecciando l’ansia per il presente con la vertigine del futuro.
Un’impresa che richiede non solo talento, ma pure la capacità di amministrare due destini divergenti, entrambi cruciali. Nel bagliore dei box e nelle ombre delle officine, il lavoro già pulsa. Anche per tale ragione il team italiano ha scelto una precisa politica progettuale. Tante novità senza stravolgere i concetti che hanno funzionato. La ragione porta a questo, tenendo presente che evolvere una monoposto di F1 verso un concetto erroneo o non fattuale quanto studiato sulla carta, potrebbe essere fatale a livello di risultati. Un errore che la storica scuderia non può assolutamente correre. A Maranelloil desiderio arde: smettere di essere spettatori delle vittorie altrui, e tornare a reclamare ciò che spetta di diritto.
Il 2024 è stato un anno di sfiorate grandezze, un balletto febbrile che ha portati vicinissimo al mondiale costruttori, sino all’ultima corsa. Ma il solo percepire non basta più. È giunto il momento di spezzare le catene dell’esitazione e lanciarsi con audacia verso entrambi i titoli iridati. L’occasione è luminosa. Ferrari ha concluso il mondiale alla pari con la McLaren e davanti alla Red Bull. Nulla del regolamento è cambiato, e questo significa che l’equilibrio delle forze potrebbe restare intatto. Alla rossa serviva affinare i concetti. Eliminare le imperfezioni della SF-24 e accrescere i suoi punti di forza, per avere un’auto pronta a dominare nella lotta per la vetta. La strategia del Cavallino Rampante si dispiega in questo modo. Innovare, sì, ma senza cancellare i capisaldi di ciò che ha funzionato.
F1, Ferrari 2026: lo schema sospensivo non necessario all’avantreno?
La narrazione tecnica che segue parte da un chiaro presupposto: per confermare le teorie dovremo aspettare l’unveiling della SF-25, in questo modo potrebbe chiamarsi la prossima vettura della Ferrari. Chiarito questo punto, argomentiamo i fatti passati “elucubrando” sul domani. Si presuppone che la vettura possa montare una cinematica pull-rod all’avantreno. O per lo meno in molti lo stanno facendo. E potrebbe pure essere vero, anche se al momento non esiste nessun tipo di riscontro al riguardo. A tal proposito alcune riflessioni interessanti si palesano. Parliamo del presupposto vantaggio dello schema a tirante (pull-rod) rispetto al push-rod che, di fatto, non esiste per nulla. Se così fosse, lo adotterebbero tutti, d’altronde.
Entrambe le soluzioni offrono benefici, ma nessuno prevale sull’altro. La scelta è quindi in base alla strada di sviluppo che si vuole perseguire. Lo schema pull-rod si sposa bene con l’aerodinamica, in particolare alla pratica necessaria per amministrare la scia nociva prodotta dal rotolamento dello pneumatico. Idem per quanto concerne lo sviluppo del nosecone, che collocato più in basso, offre la possibilità di sistemare al meglio gli organi interni quali bilanciere, barre di torsione per regolare l’oscillazione verticale, quelle di rollio per il movimento trasversale, il terzo elemento per gestire la ride height (altezza da terra) e i damper, elementi che smorzano il moto.
Uno degli svantaggi più grandi, banale ma esistente, è relativo alla mera accessibilità. Questo poiché le masse devono essere collocate necessariamente nella zona inferiore del telaio con la soluzione a tirante. Una prerogativa che complica e non poco le regolazioni, così come le mosse per sostituire tutte le varie componenti dell’auto citate in alto. In tempi non sospetti, ci riferiamo all’inizio del mondiale 2024, Erico Cardile aveva spiegato nel dettaglio il perché in merito alla scelta del push-rod all’avantreno. Non sappiamo se Loic Serra condivida o meno tale politica. Ciò malgrado, possiamo fare un ragionamento inerente alle tempistiche che in F1 sono sempre cruciali.
Come sappiamo il francese è attualmente il direttore tecnico della Ferrari, ma per via del solito gardening leave, è divenuto operativo solamente dal primo ottobre scorso. Per questo costa pensare che, così su due piedi, abbia deciso di stravolgere i piani già ben avviati e definiti, ordinando una nuova progettazione per passare al pull-rod sull’anteriore. Il tutto per abbandonare in toto la strada conosciuta e alquanto efficace con il push-rod. A questa riflessione vanno sommate ulteriori ragioni. Alla luce delle analisi inerenti l’aerodinamica della SF-24, conosciamo bene gli sforzi profusi dal pool di tecnici della Rossa per aumentare l’efficienza della monoposto tramite il corpo vettura.
Fonte: Getty Imageslo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) in azione a bordo della SF-24 – Q3 – GP – Las Vegas 2024
Un lavoro principalmente sviluppato nelle aree centrali e posteriori dell’auto. La SF-25 sarà una naturale evoluzione del mezzo meccanico progenitore. Ecco perché, stravolgere la cinematica all’avantreno con lo schema a tirante, nell’ultimo anno di continuità regolamentare, peraltro, significherebbe “visitare” un versante sconosciuto a livello di formulazione, con tutti i rischi che ne conseguono. Ferrari ha investito davvero molto sul miglioramento del front-end nelle ultime due stagioni, un dato incontrovertibile. Lo ha fatto ottenendo risultati molto buoni, perché la solidità sull’anteriore della SF-24 ha fatto sempre presenza, potendo disporre di un grip all’avantreno parecchio alto.
Non era questo il reale problema della Ferrari legato alla gestione gomme. Sappiamo con certezza che cambieranno i volumi del fondo, a margine del lavoro svolto in galleria del vento, con il nuovo tappeto del wind tunnel modificato durante la scorsa annata. Ne abbiamo già discusso con un articolo dedicato e fruibile sulle nostre pagine. Tuttavia, come menzionato in precedenza, per lo schema sospensivo anteriore pare decisamente più saggio attendere le necessarie conferme che, come sempre accade, arriveranno solo alla presentazione della nuova vettura. Sosteniamo questa teoria poiché, alla luce dei fatti, diversi dubbi si fanno spazio tra le logiche progettuali pensando al pull-rod sull’avantreno della rossa.