• 9 Gennaio 2025 18:24

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F1, Mercedes 2025: innovazioni nella meccanica posteriore

Gen 8, 2025

Mercedes ha speso la terza stagione dell’era wing car in maniera sperimentale. Malgrado siano arrivate 4 vittorie, nel 2024, due per pilota, le solite difficoltà non sono di certo mancate. Il team di Brackley è oramai un lontano parente della scuderia schiacciasassi che ha dominato con autorità la prima parte dell’era turbo ibrida. La bramosia enorme verso lidi inesplorati del gruppo di lavoro, allora diretto da Mike Elliot, è andata ben oltre il confine del fattuale. Il progetto “zero pod” era quanto di più ambizioso si potesse immaginare: una vettura di F1 in grado di produrre tanto carico aerodinamico, parliamo di un valore simile a quello delle altre monoposto più convenzionali, con un corpo vettura super rastremato nella zona delle pance. Un concetto che potevamo definire innovativo.

Sulla carta i numeri caldeggiavano la soluzione, poiché tramite l’ausilio del mondo virtuale non c’era nessuna ragione per accantonare un progetto “tecnicamente folle” ma che, al contempo, offriva benefici iperurpanici. Purtroppo la teoria non è stata confermata dai fatti però, ed è proprio per questo che Mercedes è partita con il freno a mano tirato nel 2022. L’abbandono definitivo dell’impostazione slim arriva solamente la stagione successiva, in piena estate. Due annate perse, quindi. L’ultima campagna agonistica doveva essere quella del rilancio. Si partiva da zero. Un foglio bianco dal quale produrre una vettura finalmente solida, prevedibile, sincera.

Il team decide di apportare diverse modifiche, tra cui un netto cambio di filosofia al retrotreno. Al posteriore, il reparto dedicato alla dinamica del veicolo caldeggia una soluzione differente e, sulla W15, si passa allo schema sospensivo push-rod. Ma durante i primi mesi il suo funzionamento era insufficiente. Tanti, troppi problemi per rendere efficiente un cambiamento che ha limitato, e non poco, le performance delle frecce d’argento e intarsiate di nero. Poi, in maniera lenta e progressiva, il know-how racimolato in pista ha fornito il bagaglio tecnico corretto per sistemare le cose. La scuderia è così cresciuta parecchio e, sfruttando le basse temperature, ha sciorinato un rendimento sopra le righe in determinati contesti competitivi.

F1, Mercedes 2025: aggiornamenti mirati al retrotreno della W16

A margine delle riflessioni precedenti, altri fattori vanno considerati. Argomenti che ci porteranno a parlare del futuro: stagione 2025, per intenderci. Come prima discriminante, vale menzionare l’ex Ferrari James Allison. A quanto appreso dalla nostra redazione, sebbene il britannico abbia diretto il pool dei tecnici a disposizione nel 2024, cercando di migliorare l’aerodinamica dell’auto, era a chiara conoscenza che i provvedimenti fossero ampiamente limitati dal disegno del telaio. Propio per tale ragione, gran parte degli studi della squadra si erano spostati verso l’ultimo campionato che precedere della rivoluzione regolamentare. Parliamo di un nuovo progetto relativo allo chassis con differenti punti di ancoraggio degli schemi sospensivi.

Idem per quanto concerne il fissaggio del propulsore. Stravolgere la meccanica di una monoposto di F1 non è mai semplice, ma la necessità di stabilizzare la cassa veicolo era molto alta, con l’obiettivo di potenziare l’interazione della massa fluida che scorre nel retrotreno della monoposto tedesca. L’effetto deportante, che si basa su efficienza e linearità dei filetti fluidi, era tutto tranne che ottimale, infatti. Un problema mica da poco. Mercedes ha cercato di modificare tre parametri: anti-lift, anti-squat e anti-dive. Ci riferiamo a una variazione sugli angoli per garantire più stabilità alla piattaforma veicolo, per cercare di ridurre il beccheggio, limitare il distacco della vena fluida e, di riflesso, minimizzare le perdite di spinta verticale dovute agli spostamenti di carico.

Fonte: Getty Imagesil ferrarista Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) inseguito da Lewis Hamilton (Mercedes) durante i primi giri del Gran Premio del Belgio

Anche l’ancoraggio della power unit potrebbe aver subito modifiche. Considerando le mosse spiegate nel paragrafo precedente, di fatti, possiamo chiaramente ipotizzare che ridurre il momento torcente del motore rispetto al piano longitudinale della vettura possa essere una naturale conseguenza. D’altra parte, i cambi di posizionamento di questi elementi nutrono un ulteriore scopo, legato all’avvicinamento del centro di massa per massimizzare la rigidezza del telaio. Un lavoro strutturale e, altresì, sui materiali utilizzati. Senza aumentare il peso della vettura, quindi, c’è stata la volontà da parte di Mercedes di intrecciare le fibre per ottenere caratteristiche meccaniche più efficienti. Una mossa utile per poter “giocare” maggiormente con le zavorre e trovargli l’ubicazione migliore per ottenere i massimi benefici a livello di bilanciamento.

Incrementare la finestra operativa della monoposto: altro target sul quale Mercedes ha lavorato parecchio. Sì, perché la W15 aveva dei picchi di prestazione molto alti, specie alle basse temperature. Mentre invece, in altri scenari prestazionali, ha spesso mostrato tante debolezze che hanno fatto perdere il punto di lavoro ideale dell’auto. Giusto da qui è nata l’esigenza di riprogettare il terzo elemento della sospensione, utilizzando molle e ammortizzatori differenti. Parliamo di un nuovo approccio sospensivo che, durante il mondiale scorso, era già stato messo a prova nel campo ipotetico. Una pletora infinita di dati raccolti che ha dato il via a questi cambi inerenti la meccanica. Naturalmente, non potrebbe essere altrimenti, solo la pista sarà il giudice supremo che stabilirà la bontà dei compiti svolti. L’interazione tra il campo reale e quello ipotetico è fondamentale in F1.

A quanto appreso, i primi feedback sono parecchio positivi in attesa dei riscontri. Benché Mercedes abbia preferito non stravolgere la monoposto, i cambi in linea generale non sono affatto risicati. Il team è parecchio focalizzato sul mondiale 2026, sul quale inizierà a lavorare a pieno regime tra qualche settimana. Tuttavia, non ha alcuna intenzione di recitare il ruolo di comparsa nel 2025. Il gap che andava chiuso su McLaren, Ferrari e Red Bull non era poi molto ampio. Per tale ragione, le due fabbriche della scuderia tedesca, Brackley e Brixworth, hanno dato il massimo. Tutto quello che avevano. Il top management vuole che la squadra torni al vertice della categoria, avendo la possibilità di giocarsi ambedue i titoli iridati. Non ci resta che attendere ancora un paio di mesi per capire se Mercedes sarà della partita…

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