AGI – Tra le tendenze più importanti che si possono registrare sui social in questi anni, soprattutto dopo la pandemia, c’è sicuramente il desiderio di una maggiore cura per la propria salute mentale e di una volontà, sempre più diffusa, di trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. A tutto ciò, negli ultimi mesi, si è aggiunta anche una particolare attenzione verso un fenomeno chiamato ‘sleepmaxxing’, ovvero la necessità di riposare nel modo migliore e più efficace possibile. La ricerca del sonno perfetto.
Cos’è lo sleepmaxxing
Su TikTok il termine è comparso in più di 125 milioni di video tra guide, consigli e suggerimenti per massimizzare il potenziale di un sonno ristoratore attraverso strategie e rimedi di varia natura, alcuni molto eccentrici (come indossare occhiali e maschere particolari) e altri più incentrati sulla meditazione e il rilassamento del corpo. Ma, come riporta Mashable, c’è anche chi suggerisce di mangiare un kiwi prima di andare a dormire. (Non so, provate e poi fatecelo sapere). In generale, lo sleepmaxxing è una pratica che comporta l’utilizzo di varie tecniche, routine e persino accessori e gadget per garantire un sonno più riposante, profondo e prolungato. Ma può anche determinare veri cambiamenti nello stile di vita, attraverso lo stravolgimento dell’ambiente in cui si dorme e il seguire rigidi programmi comportamentali.
Ma da dove nasce questa esigenza?
Questo desiderio di dormire ‘bene’ è figlio delle esagerazioni che spesso, soprattutto i più giovani, subiscono per colpa di una società improntata sulla velocità. Rimanere svegli a scrollare il telefono, uscire fino a tarda notte, rimuginare a letto, pensiero dopo pensiero, sulle preoccupazioni quotidiane crea più di un problema a fasce di popolazione che rischiano il burnout. Molti studi scientifici, anche recenti, hanno poi sottolineato come i disturbi del sonno siano in aumento in diverse fasce d’età, modificando la qualità dell’esistenza. Persino le ricerche su Google relative ai “sintomi dell’insonnia” sono in aumento. Bisogna poi sottolineare come questa pratica, divenuta trend, è molto visiva e facile da trasformare in video, il che si adatta bene al formato video breve di TikTok e alla creatività degli influencer.
E se il pubblico interessato al problema sembra essere larghissimo, infinite sono le strade proposte per arrivare all’obiettivo finale: dall’indossare dispositivi per monitorare il proprio sonno a cuscini speciali, dai pigiami intelligenti agli streamer dedicati con podcast costruiti in tutto e per tutto per far addormentare le persone. C’è anche chi suggerisce di usare coperte pesanti per alleviare l’ansia o adottare sistemi polifasici, ovvero “sperimentare modelli di sonno alternativi, come fare più pisolini durante il giorno”. In ogni caso, scrollare tutti i video sul tema, uno dopo l’altro, è come entrare in una dimensione parallela, quasi mistica.
I rischi
Se avere un buon sonno può portare giovamento e migliorare la salute, c’è anche il rovescio della medaglia. Ogni ossessione, infatti, non è certamente un’abitudine sana e può portare a un auemnto dello stress. C’è addirittura una parola, “Orthosomnia”, che descrive la preoccupazione di raggiungere, in breve tempo, questo ‘sonno perfetto’. Poi c’è anche l’uso scorretto dei vari gadget tecnologici, che può portare a interruzioni o alterazioni del riposo. Infine, essendo una tendenza proveniente dai social e dal web bisogna guardarsi dai due principali effetti negativi: aspettative irrealistiche e disinformazione. Insomma, lo sleepmaxxing pur partendo da ottime premesse è un fenomeno che va preso per le pinze.
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