AGI – Il padre di Luigi Bigiarelli – principale fondatore della Società Sportiva Lazio nel 1900 -, fu l’unico che, nel 1870 dopo la ‘Breccia di Porta Pia’, da impiegato comunale, si dimise pur di non giurare fedeltà all’Italia e tradire il Papa. Un ‘politicamente scorretto’ ante litteram in pieno stile biancoceleste. Anche questo episodio è raccontato in ‘La storia della Lazio, il romanzo biancoceleste‘, un libro del giornalista Luigi Salomone – firma del quotidiano Il Tempo, di cui è vice caposervizio, e grande tifoso biancoazzurro -, nel quale viene raccontata tutta la storia della società biancoceleste, dalla nascita in Piazza della Libertà il 9 gennaio 1900 fino all’era di Claudio Lotito, passando per le gesta di Silvio Piola, Giorgio Chinaglia e per i trofei vinti, a cavallo tra gli anni 90′ e il 2000, da mister Sven-Goran Eriksson e da Sinisa Mihajlovic, tragicamente scomparsi a causa di un male incurabile. Due “persone straordinarie, due lutti grandissimi. Sinisa ha lasciato il segno, Eriksson ha cambiato la nostra storia”, spiega all’AGI Salomone che ricorda, tra le altre, “la vittoria a Montecarlo nel 1999 contro il Manchester United” in Supercoppa Europea.
Una Lazio che, 12 anni prima, aveva giocato e vinto lo spareggio che ha evitato la retrocessione in serie C. “Stiamo sempre tra gioie e dolori, ma quando c’e’ ‘disperazione’ poi ci rialziamo”, ricorda l’autore. Una Lazio, quella poi guidata dal presidente Sergio Cragnotti, che ha vinto tanto in Italia e in Europa. Il filo conduttore che lega le 256 pagine e’ ovviamente la ‘Lazialita”, ideale che ha contraddistinto i quasi 125 anni della Prima Squadra della Capitale. A fare da Cicerone nel libro – “Come Dante era accompagnato da Virgilio”, spiega ancora l’autore -, c’è la grande aquila Olympia che seguirà il lettore dal primo all’ultimo capitolo, portandolo sempre più in alto nei cieli biancoazzurri. Olympia è uno dei ‘risultati’ riconosciuti a Lotito da Salomone. Parliamo di “20 anni, con ottimi risultati, ma nei quali non è riuscito a creare empatia con la tifoseria – racconta l’autore -. Però per quanto riguarda il risanamento della società ha fatto cose straordinarie ed ha un merito: l’aver riportato la maglia bandiera e, come detto, Olympia”.
Nel ‘romanzo biancoceleste’ si parla dei big, ma anche di personaggi che, in altri libri, sono stati toccati meno. “Si parla del presidente Umberto Lenzini, storico presidente del primo scudetto, e di Mario Frustalupi centrocampista della stessa squadra“, ricorda Salomone. Un antidivo che però, in quella squadra, ha fatto la differenza. E antidivo e’ anche Marco Baroni, il mister che, in questi mesi, ha portato la Lazio in alto in classifica sia in Italia sia in Europa. Sempre più spesso Baroni – un passato di gavetta e ottimi ultimi risultati con le neopromosse Lecce e Verona -, viene paragonato a Tommaso Maestrelli, allenatore e guida della Lazio del 74′ e prima condottiero del Foggia che, nel 70’/71′, fu la squadra rivelazione. “Quella squadra aveva più personalità, ma tra i due allenatori ci sono indubbiamente delle similitudini: si tratta di due persone pacate e competenti”, dice. “È presto, Baroni è qui da 5 mesi, ma il paragone, almeno a livello comportamentale, può starci”, spiega Salomone. Un Foggia – quello del ‘Maestro’ -, che aveva, tra i calciatori, anche Luciano Re Cecconi, tra gli artefici del tricolore biancoceleste qualche anno dopo. In quella squadra militava anche Luigi Martini, terzino di spinta e grande amico di Re Cecconi, presente oggi al pub Excalibur di piazza Vescovio, dove e’ in corso la presentazione ufficiale del libro di Salomone. Tra gli ospiti non manca mister Angelo Gregucci, ex calciatore biancoceleste tra il 1986 e il 1993. Nel libro, inoltre, si parla di Giorgio Vaccaro che “nel 1927 impedi’ la fusione con la Roma”, dice. Un capitolo, infine, è dedicato anche a Bob Lovati, a cui è dedicata l’Academy della Lazio.
AGI – Il padre di Luigi Bigiarelli – principale fondatore della Società Sportiva Lazio nel 1900 -, fu l’unico che, nel 1870 dopo la ‘Breccia di Porta Pia’, da impiegato comunale, si dimise pur di non giurare fedeltà all’Italia e tradire il Papa. Un ‘politicamente scorretto’ ante litteram in pieno stile biancoceleste. Anche questo episodio è raccontato in ‘La storia della Lazio, il romanzo biancoceleste’, un libro del giornalista Luigi Salomone – firma del quotidiano Il Tempo, di cui è vice caposervizio, e grande tifoso biancoazzurro -, nel quale viene raccontata tutta la storia della società biancoceleste, dalla nascita in Piazza della Libertà il 9 gennaio 1900 fino all’era di Claudio Lotito, passando per le gesta di Silvio Piola, Giorgio Chinaglia e per i trofei vinti, a cavallo tra gli anni 90′ e il 2000, da mister Sven-Goran Eriksson e da Sinisa Mihajlovic, tragicamente scomparsi a causa di un male incurabile. Due “persone straordinarie, due lutti grandissimi. Sinisa ha lasciato il segno, Eriksson ha cambiato la nostra storia”, spiega all’AGI Salomone che ricorda, tra le altre, “la vittoria a Montecarlo nel 1999 contro il Manchester United” in Supercoppa Europea.
Una Lazio che, 12 anni prima, aveva giocato e vinto lo spareggio che ha evitato la retrocessione in serie C. “Stiamo sempre tra gioie e dolori, ma quando c’e’ ‘disperazione’ poi ci rialziamo”, ricorda l’autore. Una Lazio, quella poi guidata dal presidente Sergio Cragnotti, che ha vinto tanto in Italia e in Europa. Il filo conduttore che lega le 256 pagine e’ ovviamente la ‘Lazialita”, ideale che ha contraddistinto i quasi 125 anni della Prima Squadra della Capitale. A fare da Cicerone nel libro – “Come Dante era accompagnato da Virgilio”, spiega ancora l’autore -, c’è la grande aquila Olympia che seguirà il lettore dal primo all’ultimo capitolo, portandolo sempre più in alto nei cieli biancoazzurri. Olympia è uno dei ‘risultati’ riconosciuti a Lotito da Salomone. Parliamo di “20 anni, con ottimi risultati, ma nei quali non è riuscito a creare empatia con la tifoseria – racconta l’autore -. Però per quanto riguarda il risanamento della società ha fatto cose straordinarie ed ha un merito: l’aver riportato la maglia bandiera e, come detto, Olympia”.
Nel ‘romanzo biancoceleste’ si parla dei big, ma anche di personaggi che, in altri libri, sono stati toccati meno. “Si parla del presidente Umberto Lenzini, storico presidente del primo scudetto, e di Mario Frustalupi centrocampista della stessa squadra”, ricorda Salomone. Un antidivo che però, in quella squadra, ha fatto la differenza. E antidivo e’ anche Marco Baroni, il mister che, in questi mesi, ha portato la Lazio in alto in classifica sia in Italia sia in Europa. Sempre più spesso Baroni – un passato di gavetta e ottimi ultimi risultati con le neopromosse Lecce e Verona -, viene paragonato a Tommaso Maestrelli, allenatore e guida della Lazio del 74′ e prima condottiero del Foggia che, nel 70’/71′, fu la squadra rivelazione. “Quella squadra aveva più personalità, ma tra i due allenatori ci sono indubbiamente delle similitudini: si tratta di due persone pacate e competenti”, dice. “È presto, Baroni è qui da 5 mesi, ma il paragone, almeno a livello comportamentale, può starci”, spiega Salomone. Un Foggia – quello del ‘Maestro’ -, che aveva, tra i calciatori, anche Luciano Re Cecconi, tra gli artefici del tricolore biancoceleste qualche anno dopo. In quella squadra militava anche Luigi Martini, terzino di spinta e grande amico di Re Cecconi, presente oggi al pub Excalibur di piazza Vescovio, dove e’ in corso la presentazione ufficiale del libro di Salomone. Tra gli ospiti non manca mister Angelo Gregucci, ex calciatore biancoceleste tra il 1986 e il 1993. Nel libro, inoltre, si parla di Giorgio Vaccaro che “nel 1927 impedi’ la fusione con la Roma”, dice. Un capitolo, infine, è dedicato anche a Bob Lovati, a cui è dedicata l’Academy della Lazio.