• 24 Dicembre 2024 18:38

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Cinecittà in rosso. Il Mic: “Bilanci ’22 e ’23 non corretti”

Dic 13, 2024

AGI – Sono in rosso i conti di Cinecittà. A certificarlo è il ministero della Cultura che in un comunicato scrive: “
Al termine dell’assemblea dei soci di Cinecittà SpA, tenutasi in data odierna, il Ministero della Cultura, in qualità di soggetto esercitante i diritti dell’azionista Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha preso atto dell’effettiva condizione economico patrimoniale della società. 
Diversamente da quanto rappresentato dalla precedente governance guidata dall’allora amministratore delegato Nicola Maccanico, i bilanci della società al 31 dicembre 2022 e 31 dicembre 2023 risultano soggetti a rilevanti rettifiche e devono ritenersi non corretti“.

 

“Le risultanze sono frutto di una due diligence effettuata dalla società di revisione PricewaterhouseCooper (PWC) che ha avuto il compito di esaminare i conti della società su richiesta del nuovo Consiglio di amministrazione, guidato a partire dal 17 luglio 2024 dall’Amministratore delegato Manuela Cacciamani. – si legge ancora – Le rettifiche ammontano a 8 milioni di euro, con l’effetto di produrre un risultato negativo sia sull’esercizio 2022 che sull’esercizio 2023. Il bilancio al 31 dicembre 2023, in particolare, registra una perdita di 6,7 milioni di euro (che include la perdita maturata al 31.12.2022), con una conseguente variazione dei saldi di apertura del patrimonio netto al 1 gennaio 2024, ridotto quindi a 15 milioni di euro circa dagli originari 22 milioni. In un simile contesto, totalmente difforme da quanto precedentemente comunicato da Cinecittà SpA al Ministero della Cultura, si è anche dovuto prendere atto che già al 30 giugno 2024 Cinecittà SpA aveva maturato ulteriori perdite per 13,5 milioni di euro, così integrandosi gli estremi dell’art. 2446 c.c..

 

 

“Tenuto conto delle perdite degli anni 2022 e 2023 e di quelle maturate nei primi sei mesi del 2024, la società aveva dunque perso più di un terzo del capitale sociale. Nessuna comunicazione al socio e nessuna convocazione di assemblea è mai stata avviata in tal senso dall’allora Amministratore delegato. – continua la nota – Alla luce di quanto emerso, il socio esercitante Ministero della Cultura ha chiesto al Consiglio di amministrazione di svolgere ulteriori approfondimenti circa l’esistenza di eventuali danni addebitabili a responsabilità degli amministratori e si è riservato ogni ulteriore iniziativa all’esito delle analisi richieste.  Il Ministero della Cultura sottolinea l’importante patrimonio di competenze di Cinecittà SpA e ribadisce l’impegno, in accordo con il socio, a sostenere la società e lavorare al suo rilancio”.

 

La nota del ministero, ha scatenato le polemiche e il Pd ha annunciato un’interrogazione parlamentare: “Non è infatti comprensibile come una società pubblica, con bilanci certificati dal Ministero dell’Economia, sotto la vigilanza della direzione cinema del Ministero della Cultura, con revisori dei conti e tutte le garanzie del caso, possa aver truccato i bilanci. In ogni caso, emerge un dato politico: il CdA che sta denunciando questa distorsione delle informazioni, a partire dalla presidente di Cinecittà, è lo stesso che ha approvato e firmato i bilanci precedenti, con la sola eccezione dell’amministratore delegato, al quale ora si cerca di attribuire tutte le responsabilità. La vicenda va sicuramente chiarita”.

 

Anche Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di FDI intende chiedere lumi al ministro Giuli.

 

 “Nel gennaio 2023, nell’ambito del ciclo di audizioni sull’attuazione del PNRR nei settori di competenza della VII commissione, fu audito Nicola Maccanico in qualità di AD di Cinecittà. Non vorremmo che – dato lo stato delle cose emerso – Maccanico abbia disinformato il Parlamento. Presenterò un’interrogazione al ministro della Cultura e al ministro dell’Economia affinché possa essere chiarito, nelle sedi parlamentari, se l’ex AD abbia o meno disinformato il Parlamento. Invierò la relazione depositata in Parlamento ai revisori – dichiara Mollicone – i conti emersi a mezzo stampa fanno riferimento al 2023 ma anche il 2022 deve considerarsi oggetto di rettifica e in realtà deve considerarsi in perdita e non in utile. Nel corso dell’esercizio 2022 infatti dovevano essere registrate fatture da Fremantle a Cinecittà per complessivi euro 662 mila in relazione alla scontistica prevista dal contratto”.

 

“L’effetto di tali fatture è identico a una nota di credito. In alternativa all’annullamento di fatture di Cinecittà si è proceduto attraverso fatture emesse da Fremantle verso Cinecittà con l’effetto di ottenere la restituzione di importi pagati o da pagare da Fremantle. Il punto è però che le fatture in questione sono state registrate nel 2023 e non nel 2022 come doveva invece accadere secondo il principio di competenza. – prosegue Mollicone – Inoltre, nel 2022 sono stati registrati ricavi per 1,7 milioni che dovevano essere invece di competenza dell’esercizio 2023. In altri termini, il 2022 doveva registrare minori ricavi per complessivi 2,3 milioni di euro circa. Tenuto conto della circostanza che il bilancio 2022 è stato formalmente chiuso con un risultato positivo di euro 1,8 milioni di euro, l’eventuale registrazione dei minori ricavi sopra detti avrebbe comportato un risultato reale negativo per circa 500mila euro”. 

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