• 22 Dicembre 2024 22:52

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La cinese Temu conquista dell’e-commerce africano

Dic 13, 2024

AGI – Il portale di e-commerce cinese Temu è arrivato in Nigeria da poche settimane e ha già infranto un record, quello della app più scaricata dagli utenti nigeriani. Lo rivelano le statistiche di Similarweb. Temu, della società cinese Pinduoduo e concorrente diretto di colossi come Aliweb, Amazon e Shein, è sbarcato in Nigeria da poche settimane ma è già uno degli e-commerce più utilizzati: lanciato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2022, Temu si è guadagnato la reputazione di rivenditore di beni di consumo molto economici consegnati rapidamente.

Presente già in Sudafrica, la Nigeria è il secondo mercato africano del gruppo cinese. La concorrenza nell’e-commerce nigeriano è, principalmente, tra negozi più piccoli che vendono prodotti specifici e fornitori africani come Jumia, un modello operativo molto snello incentrato sul raggiungimento della redditività che ha visto Jumia ridurre la sua spesa pubblicitaria negli ultimi due anni.

 

 

 

Temu adotta invece una strategia opposta: nel 2023 è stato l’inserzionista più grande di tutti su Meta (con 2 miliardi di dollari in pubblicità) e il timore è che il marketing aggressivo della società cinese possa danneggiare proprio i piccoli commercianti online. Secondo Semafor Africa, “a differenza di molti rivenditori online che agiscono da intermediari tra produttori e consumatori, Temu è in grado di spedire direttamente dalle fabbriche in Cina”, cosa che offre all’azienda una logistica ampia in grado di soddisfare enormi esigenze di consumo: questo permette a Temu di tenere bassi i costi e nei mercati emergenti, dove la sensibilità al prezzo fa si’ che i consumatori siano poco fedeli ai marchi, Temu potrebbe essere presto preferito ad altri rivenditori.

Come scrive Semafor, citando Marie Longa-Mungai, analista delle industrie creative africane, si sono verificati alcuni cambiamenti nell’e-commerce africano da quando Temu è arrivato nel continente: Nigeria e Sudafrica potrebbero calmare le ansie dei loro mercati locali sulle attività dei rivenditori online offshore globali irregimentando l’e-commerce con regole chiare, ma il trend è quello che si è già visto con le piattaforme di intrattenimento, con Netflix e YouTube che hanno fagocitato gli attori locali. Takealot, la società di proprietà di Naspers che è il più grande negozio online del Sudafrica, ha venduto la sua unità di vendita al dettaglio di moda, Superbalist, a settembre.

 

A ottobre, Jumia ha chiuso Zando, un’unità di vendita al dettaglio che qualche mese prima aveva specificamente nominato sia Temu che Shein tra le società che sperava di “contrastare”. Proprio Takealot sostiene che il vantaggio competitivo di Shein e Temu si concretizzi “utilizzando metodi di spedizione che consentono loro di offrire prodotti a prezzi eccezionalmente bassi evitando dazi, tasse e altre tasse governative imposte ai rivenditori convenzionali”. 

 

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