AGI – Tra le novità della Prima al Teatro alla Scala, sul fronte dell’ordine pubblico, ci sarà l’assenza fuori dal Piermarini dei centri sociali e dei sindacati di base nella porzione di piazza, al di là delle transenne davanti a Palazzo Marino. Per quest’anno le sigle riunite nella rete ‘Milano antifascista, antirazzista e meticci’ hanno optato per un corteo anziché il solito presidio statico. ‘Contro la guerra e il ddl sicurezza’, lo slogan scelto dai centri sociali, collettivi studenteschi, i sindacati di base e anche i sostenitori della causa palestinese.
La partenza del corteo è prevista alle 15 da corso Venezia all’angolo con via Palestro. Il serpentone, che secondo i promotori vedrà la partecipazione di 1.500 persone, lambirà la ‘zona rossa’, presidiata dall’imponente dispositivo di sicurezza predisposto da Prefettura e Questura, solo in via Giuseppe Mengoni, a 200 metri dal teatro.
Il consueto sit-in di protesta, che di solito accoglie con fumogeni e cori l’arrivo delle cariche istituzionali e dei vip, sarà mantenuto solo da una piccola delegazione con esponenti della comunità ucraina milanese e militanti dell’associazione liberale ‘Ponte Atlantico’, tra cui figure della comunità ebraica. Hanno annunciato di essere in piazza per ricordare che da quasi tre anni l’Ucraina vive sotto le bombe, a seguito dell’aggressione da parte della Russia di Putin. I manifestanti indosseranno sulle spalle la bandiera dell’Ucraina e porteranno al collo alcuni cartelli e contesteranno la presenza della soprana russa Anna Netrebko, protagonista dell’opera ‘La Forza del destino’.