AGI – “Stiamo ancora aspettando l’approvazione finale dalla Commissione Europea per la sovvenzione. Tuttavia, siamo fiduciosi che la nostra proposta sia in linea con gli obiettivi dell‘UE Chips Act, che vuole aumentare la quota di mercato globale dal 10% al 20% entro il 2030. Se la proposta verrà approvata, potremo ricevere fino a circa 1,3 miliardi di euro in sostegno, fino al 40% delle spese in conto capitale per il progetto” afferma Michael Han, responsabile commerciale presso Silicon Box.
La start-up con sede a Singapore (specializzata nell’integrazione di chiplet, tecnologie di packaging e test avanzati) ha fatto notizia per la sua intenzione di espandere la sua capacità produttiva a Novara. “Se tutto procede come pianificato, la produzione italiana inizierà entro la prima metà di gennaio 2028” aggiunge.
L’investimento consentirebbe di realizzare un impianto da oltre 110.000 mq, capace generare circa 1.600 posti di lavoro. Sarebbe la prima sede estera di Silicon Box con la sua tecnologia all’avanguardia di packaging di chiplet. Quali sono in linea generale i criteri di selezione europea per accedere a fondi pubblici?
“Sono molto rigorosi. La Commissione valuta la fattibilità finanziaria e operativa del progetto e dell’azienda, a lungo termine. Dal canto nostro, garantiamo rigore e trasparenza nell’uso dei fondi pubblici a sostegno degli obiettivi italiani ed europei. L’EU Chips Act prevede uno sviluppo competitivo ma cooperativo tra gli Stati membri. Per questo, dobbiamo dimostrare che le nostre capacità sono al contempo prime nel loro genere nel Continente e non creano un monopolio, ovvero, consentono a tutti i paesi UE di investire e beneficiare della tecnologia. Come specialisti del packaging, vogliamo lavorare in modo collaborativo con tutte le parti interessate per implementare il concetto di chiplet su larga scala.”
Silicon Box è l’unicorno fondato nel 2021 da veterani del settore di origini diverse, come il coreano Byung Joon Han, ex amministratore delegato, amministratore tecnologia e presidente di JCET STATS ChipPAC, “numero tre mondiale nel settore OSAT (Outsourced Semiconductor Assembly and Test); insieme a Sehat Sutardja e Weili Dai, co-fondatori del gigante americano dei semiconduttori, Marvell Technology, una società pubblica quotata al Nasdaq” precisa Han. Situato nel Tampines Wafer Park, lo stabilimento da 2 miliardi di dollari “è stato costruito in 11 mesi e inaugurato a luglio 2023. Abbiamo iniziato la produzione di massa a ottobre e a gennaio abbiamo iniziato la spedizione dei prodotti finiti ai clienti.”
Singapore, con appena 5,9 milioni di abitanti, vanta una quota di mercato nel settore dei semiconduttori comparabile a quella dell’intera UE, ognuna pari a circa il 10% della fetta mondiale. Grazie a politiche avviate negli anni Novanta, la città-stato è uno degli ecosistemi più favorevoli al mondo, con quattro parchi di produzione di wafer, infrastrutture dedicate ed ecosostenibili, e agevolazioni fiscali che attraggono capitali locali e internazionali. Perché avete scelto l’Italia?
“L’apertura di un nuovo stabilimento entro il 2028 è sempre stata nei piani e avevamo considerato anche l’espansione a Singapore. Prima di pensare a Novara, abbiamo parlato con una dozzina di paesi competitivi, anche in Asia. L’Europa e l’Italia dimostrano molta attenzione verso il settore. In particolare, Novara e il Piemonte sono stati selezionati su una lista ristretta di regioni e comuni italiani, ognuno con considerevoli vantaggi. In Piemonte abbiamo trovato l’incastro giusto, flessibilità e buone infrastrutture energetiche. Inoltre, hanno inciso l’entusiasmo percepito dalla regione, insieme alla posizione strategica, al clima imprenditoriale e alle elevate professionalità disponibili sul territorio. “
Come procedono i contatti con le università italiane e quali le prospettive per professionalità, anche ad alto valore?
“Abbiamo riscontrato molto entusiasmo da politecnici e università, tra cui l‘Università del Piemonte Orientale, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e l’Università di Pavia. Siamo pionieri in un’industria pionieristica e offriamo soluzioni che hanno il potenziale di abbattere i costi in modo esponenziale, piuttosto che incrementale. Qui a Singapore verifichiamo quotidianamente le capacità dei vostri ingegneri nel design, sviluppo e packaging del prodotto. Finora abbiamo assunto circa 300 persone a Singapore, ma l’acquisizione di talenti è molto competitiva. Dobbiamo spesso guardare all’estero, l’Italia è tra i primi paesi. Se riceveremo l’approvazione, Silicon Box formerà inizialmente ingegneri italiani a Singapore per creare il nucleo della forza lavoro preliminare italiana. Ci sarà un continuo scambio per lo sviluppo di competenze e il completamento dello staff italiano”.