Il bilancio 2016 della Guardia di Finanza conferma che evadere in Italia resta un’attivit ad alto rendimento e che, purtroppo, il malaffare non pi solo un problema di frodi e di tasse nascoste.
Le attenzioni dei furbetti di turno si spostano sempre pi sui beni pubblici. Su circa cinque miliardi di appalti sottoposti a controllo ben 3,4 sono risultati irregolari. Oltre 6 cittadini su 10 hanno fruito di prestazioni sociali agevolate non spettanti o hanno ottenuto indebitamente il ticket sanitario. Oltre 8.000 dipendenti pubblici sono stati denunciati per danni erariali che nel 2016 hanno toccato la cifra di 5,3 miliardi di euro. Su quasi 4mila indagini per reati contro la pubblica amministrazione, nel 56% dei casi si registrate un abuso d’ufficio, nel 21% peculato e nel restante 23% corruzione e concussione.
Come non essere allora d’accordo con il ministro Padoan quando sottolinea che occorre dare ulteriore impulso alla lotta all’evasione, alla corruzione e al ricicaggio per garantire la libera concorrenza tra le imprese, sostenere la crescita e assicurare un graduale ma deciso consolidamento delle finanze pubbliche. La strada ancora lunga. Ma bisogna farlo presto e con coraggio.
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