AGI – I turisti preferiscono gli affitti brevi in appartamento agli hotel. A sottolineare il successo non è solo la cronaca, ma sono anche i dati ufficiali del ministero del Turismo. Dal report mensile che monitora l’andamento delle attività turistiche emerge – prendendo in considerazione gli ultimi mesi del corrente anno, comprensivi di alcune importanti festività – che, a partire da aprile, ogni mese ha visto le recensioni positive degli affitti brevi superare quelle degli hotel.
In aprile, spiega Confedilizia in una nota, il tasso di saturazione, ovvero di utilizzo, degli alloggi prenotabili tramite piattaforme online, è stato del 30,9% rispetto al 29,7% degli alberghi. Nei mesi successivi il gap si è allargato: a maggio è stato dell’1,3% (35,1% contro 33,8%); a giugno del 3% (38,6% contro 35,6%); a luglio è sceso allo 0,6% mentre in agosto è tornato a crescere al 3,6%, visto che il tasso di saturazione degli affitti brevi è stato del 42,3%, mentre quello degli hotel del 38,7%.
Il vantaggio dei primi si è ulteriormente allargato a settembre e ottobre, quando a essere occupati sono stati rispettivamente il 43% e il 40,6% degli appartamenti, a fronte del 37,2% e del 35,2% degli hotel. Il dato più interessante, però, è quello delle recensioni online: gli affitti brevi ricevono costantemente valutazioni più alte degli alberghi.
In agosto, gli appartamenti hanno raggiunto una media di 85,2 punti su 100, mentre gli hotel si sono fermati a 84. Negli altri mesi le cose sono andate ancora meglio: in aprile e settembre, per esempio, le recensioni degli appartamenti hanno ottenuto rispettivamente 87,3 e 87,8, contro gli 84,7 e gli 85,3 delle strutture alberghiere. Il divario è stato massimo in ottobre, con una media, per i primi, di 85,9 contro 82,6 per i secondi. Tra l’altro, in quasi tutti i mesi, il gradimento degli affitti brevi è salito rispetto al corrispondente periodo del 2023.
Non è un caso che le recensioni per gli affitti brevi vedano più giudizi di stranieri rispetto a quelle degli alberghi. In agosto, per gli appartamenti locati le recensioni internazionali erano il 48% del totale, mentre per gli hotel il 43%, in aprile il 55% contro il 49%. Il turista straniero, che peraltro ha maggiore capacità di spesa, sovente preferisce gli affitti brevi per motivi qualitativi. Gli appartamenti da prenotare online, infatti, presentano una variabilità di soluzioni che non si riscontra negli alberghi e per questo rappresentano, più che una sostituzione dell’offerta delle strutture ricettive classiche, un allargamento della stessa, quanto mai necessaria in un momento di crescita e soprattutto diversificazione del turismo a livello mondiale.
In altre parole gli affitti brevi si sono affermati e continueranno a crescere perché l’esperienza turistica è cambiata. Il buon senso richiederebbe, sottolinea Confedilizia, “che i decisori pubblici prendessero atto di questo e sapessero valorizzare i vantaggi collettivi dell’incremento dell’offerta. Questo atteggiamento costruttivo sarebbe molto più utile al territorio e ai turisti rispetto ai provvedimenti punitivi, il cui danno all’economia e ai diritti di proprietari e consumatori si rivelerebbe, invece, maggiore dei supposti benefici”.