• 27 Novembre 2024 17:34

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F1, McLaren deve gestire un possibile allarme power unit in Qatar

Nov 27, 2024

McLaren è in testa al mondiale costruttori di F1. E se lo merita, verrebbe da dire, in quanto il progetto tecnico migliore è senza dubbio quello di Woking. Uno start in leggera sordina per poi, in quel di Miami, sfoderare tutte le proprietà tecniche studiate sulla carta e trasferite sapientemente sulla vettura. Una progressione senza freni, la loro, specie se pensiamo a un fatto, l’unico caso nella massima categoria del motorsport targata 2024: le due MCL38 sono state aggiornate sempre in maniera corretta. Nessun intoppo, intendiamo. Fattore assente in Ferrari, Red Bull e Mercedes, parlando dei soli top team. Capacità che ha spinto in alto la scuderia britannica.

Verstappen ha vinto il suo quarto titolo piloti. Ha trascinato una squadra in seria difficoltà dopo l’abbandono di Adrian Newey. A bordo della RB20 ha sempre dato il massimo, ottimizzando ogni singolo risultato, sudando le varie tute vestite nell’arco della stagione. Di McLaren e dei suoi piloti non si può certo dire lo stesso. Ed è proprio per questo che Ferrari, quando mancano due gare al termine della campagna agonistica (la matematica non mente in questo caso), può ancora aspirare al primo posto e vincere il premio dedicato a chi costruisce le monoposto di F1. Parliamo di 24 lunghezze da recuperare, dove pure i punti della Sprint Race del Qatar saranno fondamentali.

Losail è il penultimo round del campionato. La pista qatariota è un potpourri di curve diverse tra loro. Tracciato molto tecnico che metterà a dura prova tutte le squadre. Una prerogativa importante da tenere a mente riguarda le pieghe medio-veloci, che favoriscono le vetture in grado di sviluppare tanto carico aerodinamico con il fondo dell’auto. Mentre l’asfalto, alla luce di macro e micro rugosità, andrà a incidere e non poco su aderenza e degrado degli pneumatici. Ecco perché la messa a punto delle vetture sarà essenziale per mantenere intatte le performance ottimali durante il fine settimana. Equilibrio tra downforce e rigidezza meccanica: l’equazione che andrà risolta per andare forte in Qatar.

F1, GP Qatar 2024: McLaren favorita sulla Ferrari

Las Vegas era un tracciato pro Ferrari. La configurazione del percorso statunitense si abbinava in modo significativo ai tratti distintivi della SF-24. Al contrario, Losail andrà decisamente più a genio alla McLaren. Questa la teoria, tenendo presente le doti delle due vetture che ancora una volta si sfideranno per l’iride. Aspettative elevate per il team inglese che però andranno confermate in pista. L’unica sessione di prove libere renderà tutto ancora più interessante, poiché, dopo soli 60 minuti per testare gli assetti studiati al simulatore, arriva la qualifica che andrà a comporre la griglia di partenza della mini gara da 100 chilometri del sabato pomeriggio.

McLaren cercherà di sfruttare la velocità minima a centro curva, uno dei punti forti della MCL38, dove la rossa non riesce a riprodurre lo stesso rendimento. Per quanto concerne i cambi di direzione, le due scuderie in questione dovrebbero giocarsela più o meno alla pari, con Red Bull che in questo caso dovrebbe essere il benchmark della categoria. A livello aerodinamico, le auto color papaya sono in grado di produrre tanta spinta verticale con il pavimento. Un carico molto stabile durante tutte le fasi di marcia del veicolo. Livello di eccellenza che supera quello della SF-24, donando alle auto britanniche una grande aderenza trasversale nelle curve più rapide del circuito.

C’è poi la questione pneumatici, che rappresenta ancora una sorta di incognita per il team in testa alla classifica costruttori. Basti pensare al circuito di Austin dove, il compromesso aero-meccanico impreciso, ha dato il là a un utilizzo errato delle mescole sulla lunghezza dei 300 chilometri. Tanto degrado, nettamente superiore a quello patito dalla Ferrari, in grado di segnare una doppietta storica in Texas. Di conseguenza, McLaren deve trovare una messa a punto che favorisca l’amministrazione termica delle coperture, per “domare” l’asfalto qatariota e le curve in appoggio che stresseranno parecchio i compound. Per l’efficienza aerodinamica sulla retta principale, la SF-24 dovrebbe avere la meglio.

F1, GP Qatar 2024: il campanello d’allarme sulla McLaren numero 4 che non va sottovalutato

Facciamo un passo indietro allo scorso Gran Premio, utile per commentare un fatto che sta tenendo in apprensione il team di Woking. Attorno al passaggio numero 30, Norris si è visto costretto a gestire un’improvvisa e quantomeno fastidiosa anomalia sulla power unit Mercedes della sua MCL38. Oltre alla mera concentrazione sulla guida, pertanto, il britannico ha dovuto seguire diverse e continue indicazioni del suo ingegnere di pista. Mossa altamente necessaria per tenere sotto controllo le temperature di esercizio dell’unità di potenza e, di riflesso, evitare problemi di affidabilità dell’auto numero 4 che, a quanto saputo, avrebbero potuto appiedare Lando se non amministrati a dovere.

Esaminando gli on-board e contestualmente supportati dai nostri grafici di telemetria prodotti tramite il GPS della McLaren, si è palesata l’esigenza di mettere in atto la tattica dello “short shift“. La strategia consiste nell’anticipare la cambiata per tenere basse le rivoluzioni del propulsore. Tramite il grafico possiamo notare il lavoro svolto tra le curve 9 e 11 di Las Vegas. Inoltre è stata adottata un’altra tecnica per correre al medesimo risultato. Ci riferiamo al “lift & coast“, utilizzato nei segmenti di curva 10, 11 e 17. Tratti della pista sempre percorsi in full power sino al giro 30. Limitazioni che hanno ridotto il rendimento e alzato i riscontri cronometrici. Il fatto curioso riguarda il contesto.

Fonte: Getty Imagesla telemetria su Lando Norris (McLaren) mette in evidenza un problema alla PU occorso al Gran Premio di Las Vegas edizione 2024

Le condizioni climatiche fredde non hanno certo dato vita a questo tipo di grattacapo. Problema che, pertanto, va ricercato nell’usura delle componenti della power unit, ormai molto vicine al ciclo finale della loro vita. Un campanello d’allarme durato all’incirca dieci tornate e che non sta facendo dormire sogni tranquilli al team. A questo punto della stagione, considerando il regolamento tecnico della FIA, se McLaren si vedrà costretta alla sostituzione di alcuni elementi per garantire l’affidabilità, di riflesso sarà sanzionata sulla griglia, arretrando rispetto alla posizione guadagnata in qualifica. Quello che è successo a Verstappen in Brasile, per intenderci, partendo dalla casella numero 16.

Sainz, proprio a Interlagos, approfittando del botto contro le barriere nella sessione classificatoria del sabato, ha omologato una nuova PU. Fattore che gli permetterà di avere un’alta potenza massimale sull’endotermico sino al termine della stagione. Per Leclerc vale il medesimo discorso della McLaren, sebbene nel suo caso, grazie a una rotazione delle componenti fattuale, non sono emersi sino ad ora problemi simili. Questo aspetto potrebbe avvantaggiare la Ferrari in queste due ultime corse. Un’arma in più per il Cavallino Rampante che non ha alcuna intenzione di mollare il colpo. Al netto di quanto analizzato, la rossa dovrà essere perfetta e ottimizzare i risultati, altrimenti l’occasione di laurearsi campione del mondo costruttori verrà comunque vanificata.

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