• 27 Novembre 2024 17:35

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La Sicilia è spremuta. Via al raccolto dell’arancia rossa

Nov 27, 2024

AGI – Si prospetta incoraggiante la stagione che inizierà a fine dicembre per l’arancia rossa di Sicilia Igp e non era scontato visti i grandi problemi di siccità di questa annata. “Il grande sacrificio svolto dagli iscritti al Consorzio di tutela, che in maniera eroica sono riusciti a garantire l’irrigazione e quindi una bella pezzatura e qualità al prodotto, ci auguriamo che venga ripagato – spiega il presidente del Consorzio di Tutela, Gerardo Diana – ma a valere ancora una volta sul mercato è naturalmente il marchio, l’Igp. Indicazione geografica protetta che il Consorzio di tutela ha reso negli anni un brand conosciuto in tutto il mondo e di successo, sinonimo di prodotto sano e sostenibile”.

La commercializzazione inizierà ufficialmente il 27 dicembre. Una vera e propria sfida quella della razionalizzazione dell’acqua, distribuita sugli impianti a garanzia di una migliore pezzatura. “Siamo sempre ottimisti per quello che sarà il nuovo anno perché ormai i nostri sostenitori, i consumatori, scegliendo le nostre arance sanno non solo di avere il massimo della qualità, ma soprattutto che il prodotto è sinonimo di massima sostenibilità”, continua Diana.

Nel bilancio della passata campagna una grande quantità di prodotto, tuttavia con pezzature messe in discussione da un clima non favorevole. Le imprese aderenti al Consorzio hanno commercializzato quasi 22 mila tonnellate di prodotto fresco e circa 7 mila per l’industria, per un totale che si avvicina alle 30 mila tonnellate.

“Numeri importanti che tuttavia sono arrivati in un periodo in cui la chiusura del Canale di Suez da un lato, l’importazione di prodotto estero dall’altro, non hanno agevolato la redditività delle nostre aziende – conclude Gerardo Diana – e questo la politica deve poterlo guardare per tempo al fine di agevolare le produzioni italiane di qualità quali la nostra Igp”.

Una realtà che coinvolge oltre 30 comuni della Sicilia Orientale e che vede operativi, oltre alle migliaia di impiegati nel settore, circa 500 produttori associati per un totale di circa 6500 ettari certificati con l’Igp, di cui 800 in regime biologico. Sono tre gli intermediari di mercato e oltre 70 i centri di confezionamento associati, più di 300 sono le etichette autorizzate all’uso della denominazione protetta Igp come ingrediente nei prodotti elaborati, trasformati, composti pubblicati in un albo consortile. 

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