Conclusasi la trasferta americana con il GP di Las Vegas che si è disputato domenica scorsa e dove, ricordiamo, Max Verstappen si è laureato Campione del Mondo per la quarta volta consecutiva, il Mondiale di F1 si trasferisce in Medio Oriente per gli ultimi due appuntamenti della stagione.
Questo fine settimana, infatti, il Circus sarà impegnato sul tracciato di Lusail per disputare il GP Qatar, penultima gara del Mondiale 2024 di F1. Team e piloti, dopo un cittadino fortemente voluto da Liberty Media, torneranno a sfidarsi su un circuito vero che potrebbe irrimediabilmente rivoluzionare i valori visti sull’asfalto pochi giorni fa.
Il tracciato di Lusail, almeno sulla carta, dovrebbe rivelarsi favorevole alle caratteristiche della MCL38. Proprio l’anno scorso infatti, in Qatar Piastri conquistò pole e vittoria nella Sprint, mentre in gara sia l’australiano che Norris salirono sul podio. Con questo preambolo non è difficile immaginare che il team di Woking non sprecherà il suo primo match point dell’anno per il titolo. Alla McLaren, per chiudere definitivamente i giochi per la conquista del Costruttori, basterà accumulare 21 punti in più della Ferrari.
McLaren-Ferrari: lotta aperta per il Costruttori
Con il titolo riservato ai piloti già assegnato a Las Vegas, in ballo c’è ancora il Mondiale Costruttori, riconoscimento ambitissimo dalle scuderie. Nonostante la Red Bull abbia letteralmente dominato entrambe le classifiche negli ultimi anni, il 2024 ha portato aria nuova in F1. Infatti, quest’anno il titolo riservato ai Costruttori saranno Ferrari e McLaren a giocarselo.
La scuderia inglese ha un vantaggio di 24 punti su quella italiana. Nonostante manchino ancora due gare da disputarsi e il team di Woking apparentemente possa sembrare in vantaggio, il Cavallino Rampante non ha intenzione di lasciarsi scappare la possibilità di riconquistare un titolo dopo un’assenza di sedici anni. Sebbene la Rossa debba recuperare 25 punti sulla McLaren in due gare (ma ricordiamo che in Qatar ci sarà anche la Sprint Race che mette in palio punti aggiuntivi rispetto a quelli della corsa), a preoccupare maggiormente in questo periodo è la tensione che si respira in quel di Maranello.
A differenza della McLaren, dove regna un clima positivo con Norris e Piastri che tranne qualche piccolissimo screzio non hanno mai visto il loro rapporto incrinarsi veramente, non si può dire la stessa cosa in casa Ferrari. Nonostante le frasi di circostanza la rivalità tra Sainz e Leclerc è sempre stata palpabile e la tensione tra i due è ufficialmente esplosa nella gara di Las Vegas dove lo spagnolo è stato accusato dal monegasco di non aver rispettato i patti di non belligeranza tra compagni di squadra.
Il figlio d’arte, dimissionario (il prossimo anno correrà per la Williams), proprio ora, quando mancano appena due gare, potrebbe decidere di correre per sé stesso e non per il team andando a creare un potenziale conflitto d’intenti per la conquista del Mondiale Costruttori. In questa situazione, è il caso di dirlo, sarà fondamentale la presenza del Team Principal della Rossa, Vasseur, per fare in modo che le ambizioni personali dei propri piloti non vadano contro quelle del team stesso.
McLaren Campione del Mondo se…
Come anticipato in precedenza la McLaren si gioca in Qatar il primo match point della stagione per conquistare il titolo riservato ai Costruttori. Il team di Woking, infatti, si trova in una posizione di privilegio rispetto alla Ferrari guidando la classifica con 608 punti, seguita dalla Ferrari a 584 punti.
L’obiettivo della scuderia inglese, sfruttando anche questo fine settimana con la Sprint Race, sarà quello di guadagnare 21 punti sulla Ferrari senza perderne 9 da Red Bull (che non è ancora matematicamente esclusa dai giochi). Anche andando in pareggio con il Cavallino Rampante, la McLaren potrà ugualmente vincere il Mondiale dato che, con un numero pari di vittorie stagionali tra le principali due contendenti (attualmente 5), il titolo andrebbe alla McLaren per maggior numero di secondi posti rispetto alla Ferrari.
Lusail corre ai ripari
A seguito del disastro gomme andato in scena lo scorso anno, la FIA e Pirelli hanno stilato un piano d’azione per evitare che possa ripetersi quanto visto nel 2023 in occasione del GP Qatar, andando così a ridurre i danni agli pneumatici causati dai cordoli. Dodici mesi fa, infatti, dopo le prove libere del venerdì a Lusail ci si è resi conto che gli pneumatici mostravano problemi strutturali dopo appena venti giri e la “colpa” era dei cordoli della pista, pensati per le gare motociclistiche e che sottopongono le gomme a stress eccezionali.
Proprio per questo motivo, in sette delle sedici curve che compongono il tracciato sono stati modificati i cordoli resi più lisci e meno spigolosi. L’obiettivo principale è il miglioramento della sicurezza per i piloti con lo scopo di andare ad evitare la possibilità di pericolosi tagli sulla struttura delle gomme (come invece abbiamo visto nel 2023). Nello specifico le modifiche sono state apportate nelle prime due curve, nella 4 e nella 10 e nel tratto compreso tra la curva 12 e la 14. Infatti, è stato proprio in questi settori che gli pneumatici hanno sofferto maggiormente lo scorso anno.
Oltre ai cordoli, per evitare che qualche “furbetto” possa avvantaggiarsi andando oltre i limiti della pista, gli organizzatori del GP Qatar hanno deciso di posizionare delle vie di fuga in ghiaia di circa un paio di metri, risultando così svantaggioso per i piloti (in termini di tempo sul giro) superare i track limits.
La F1 promuove la diversità e l’inclusione
Proprio nei giorni scorsi la F1 ha annunciato l’introduzione ufficiale di una carta per la diversità e l’inclusione firmata anche dalla Federazione Internazionale e da tutte e dieci le scuderie che partecipano al Campionato. Il documento, che si basa su quattro pilastri fondamentali ha l’obiettivo di migliorare il l’ambiente del motorsport rendendolo sempre più inclusivo e rispettoso delle diversità.
In una F1 sempre più attenta al “politicamente corretto”, questa iniziativa ha come basamento della sua missione la possibilità di “consentire a chiunque di accedere, contribuire e divertirsi nel motorsport mondiale rimuovendo le barriere per attrarre una vasta gamma di persone”. La Carta è nata anche grazie al sostegno della Royal Academy of Engineering e della Mission 44, la fondazione benefica fondata da Lewis Hamilton.