AGI – Forse davvero era già tutto previsto. Ma nel tennis non sempre è così. Eppure ieri alle Atp Finals di Torino il lieto fine, scritto fin dall’inizio del torneo, si è realizzato in maniera compiuta per la gioia di milioni di tifosi. Il buon Taylor Fritz si è limitato a fare come tutti gli altri quelli che hanno incontrato Jannik Sinner in questo torneo di fine stagione che incorna il Maestro: ha fatto da sparring partner all’azzurro. Ha cercato di contrastare i suoi colpi devastanti opponendo potenza e cercando di mettere le palle più profonde possibile. Invano. Un doppio 6-4 per il n.1 del mondo e Atp Finals di Torino edizione 2024 consegnate alla storia.
Per l’Italia, a ben vedere, si tratta davvero di un’impresa storica da celebrare. Se non fosse che ha 23 anni e una forza e superiorità mostrate sul campo talmente evidenti e disarmanti, il che fa pensare che questo sia solo uno dei tanti momenti in cui il nostro Paese sarà in vetta al mondo grazie al tennista di San Candido.
All’Inalpi Arena di Torino stipato all’inverosimile, Jannik Sinner ha chiuso così la sua stagione conquistando il suo ottavo torneo dell’anno, quello che incorona il ‘maestro dei maestri’. E il Maestro non poteva che essere lui, Sinner “The Winner”, destinato a restare sul tetto del mondo ben oltre l’Australian Open del prossimo gennaio, con un tesoretto di quasi 4000 punti in più del n.2 del mondo, quell’Alexander Zverev crollato inaspettatamente a Torino sotto i colpi dello yankee dal cognome tedesco (mentre lui, che ha il cognome russo, tedesco lo è davvero).
Sinner supererà certamente le 36 settimane da n°1 e, quindi, l’amico-rivale che gli ha riservato il destino, quel Carlos Alcaraz che in vetta al ranking Atp è rimasto appunto 36 settimane, anche se non tutte consecutive. Una bella soddisfazione per l’altoatesino che, peraltro, in questo 2024 con i 4,6 milioni di euro di montepremi incassato come vincitore della Atp Finals senza perdere neanche un set raggiunge un bottino annuale di 16 milioni di euro di soli premi (tra tornei Atp ed esibizioni). Quasi un record.
A Torino, impazzita per Sinner, dove non c’è un metro quadro che non parli delle Atp Finals, il futuro cittadino onorario della città (lo ha annunciato il sindaco Lo Russo) adesso si fa festa come in tutta Italia. Ma qui in maniera particolare perché il più importante trofeo di tennis dopo gli Slam, il più importante mai ospitato nel nostro Paese (e rimarrà qui per altri 5 anni come ha annunciato stasera Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp), è stato vinto da un italiano. Dal tennista più forte di tutti, orgoglio nazionale e diventato simbolo di un movimento destinato a espandersi in maniera clamorosa.
AGI – Forse davvero era già tutto previsto. Ma nel tennis non sempre è così. Eppure ieri alle Atp Finals di Torino il lieto fine, scritto fin dall’inizio del torneo, si è realizzato in maniera compiuta per la gioia di milioni di tifosi. Il buon Taylor Fritz si è limitato a fare come tutti gli altri quelli che hanno incontrato Jannik Sinner in questo torneo di fine stagione che incorna il Maestro: ha fatto da sparring partner all’azzurro. Ha cercato di contrastare i suoi colpi devastanti opponendo potenza e cercando di mettere le palle più profonde possibile. Invano. Un doppio 6-4 per il n.1 del mondo e Atp Finals di Torino edizione 2024 consegnate alla storia.
Per l’Italia, a ben vedere, si tratta davvero di un’impresa storica da celebrare. Se non fosse che ha 23 anni e una forza e superiorità mostrate sul campo talmente evidenti e disarmanti, il che fa pensare che questo sia solo uno dei tanti momenti in cui il nostro Paese sarà in vetta al mondo grazie al tennista di San Candido.
All’Inalpi Arena di Torino stipato all’inverosimile, Jannik Sinner ha chiuso così la sua stagione conquistando il suo ottavo torneo dell’anno, quello che incorona il ‘maestro dei maestri’. E il Maestro non poteva che essere lui, Sinner “The Winner”, destinato a restare sul tetto del mondo ben oltre l’Australian Open del prossimo gennaio, con un tesoretto di quasi 4000 punti in più del n.2 del mondo, quell’Alexander Zverev crollato inaspettatamente a Torino sotto i colpi dello yankee dal cognome tedesco (mentre lui, che ha il cognome russo, tedesco lo è davvero).
Sinner supererà certamente le 36 settimane da n°1 e, quindi, l’amico-rivale che gli ha riservato il destino, quel Carlos Alcaraz che in vetta al ranking Atp è rimasto appunto 36 settimane, anche se non tutte consecutive. Una bella soddisfazione per l’altoatesino che, peraltro, in questo 2024 con i 4,6 milioni di euro di montepremi incassato come vincitore della Atp Finals senza perdere neanche un set raggiunge un bottino annuale di 16 milioni di euro di soli premi (tra tornei Atp ed esibizioni). Quasi un record.
A Torino, impazzita per Sinner, dove non c’è un metro quadro che non parli delle Atp Finals, il futuro cittadino onorario della città (lo ha annunciato il sindaco Lo Russo) adesso si fa festa come in tutta Italia. Ma qui in maniera particolare perché il più importante trofeo di tennis dopo gli Slam, il più importante mai ospitato nel nostro Paese (e rimarrà qui per altri 5 anni come ha annunciato stasera Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp), è stato vinto da un italiano. Dal tennista più forte di tutti, orgoglio nazionale e diventato simbolo di un movimento destinato a espandersi in maniera clamorosa.