• 18 Novembre 2024 3:50

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Un solo tifoso estone in Azerbaigian, odissea per uno 0-0

Nov 17, 2024

AGI – Un’autentica odissea di tre giorni per assistere allo 0-0 di una nazionale di cui sei tifoso ma che non è neppure la tua: è quella vissuta dal 44enne inglese Mark Corbett, unico sostenitore al seguito dell’Estonia nella trasferta di sabato sera in Azerbaigian valevole per il gruppo C1 di Nations League. Corbett vive a Tallinn ed è un fan della nazionale baltica: era stato attratto dall’idea di visitare un Paese nuovo tra Caucaso e Mar Caspio ma non poteva immaginare a cosa sarebbe andato incontro.

Il tifoso era partito da Tallin per Roma e da li’ aveva preso un volo per Baku, dando per scontato che la partita si sarebbe disputata come di consueto nello Stadio olimpico della capitale, già teatro della finale di Europa League del 2019 tra Chelsea e Arsenal o al più nel vicino Tofiq Bahramov Republican Stadium. Quattro settimane prima aveva prenotato l’alloggio e avrebbe dovuto soggiornare sempre a Baku, invece si è ritrovato a dover raggiungere un paese di montagna di 12mila anime nel nord del Paese, a cinque ore di aiuto dalla capitale, perché la partita si giocava al City Stadium di Gabala.

Lui, però, non si è perso d’animo e si è detto: “Che cavolo, troverò un modo”, come ha raccontato alla Bbc. Da membro dell’associazione dei tifosi della nazionale estone, Jalgpallihaigla, ha contattato la Federcalcio baltica spiegando il suo problema e gli è stato regalato un biglietto (peraltro in vendita a prezzi irrisori, pochi euro).

 

Restava però il problema del viaggio fino a Gabala perché in Azerbaigian erano giorni di festa nazionale e non c’erano treni e neppure collegamenti in bus. Per sua fortuna Corbett conosceva un uomo del luogo che si è offerti di aiutarlo procurandogli un passaggio su un minibus insieme allo zio del suo contatto e a un gruppo di agricoltori di Gabala.

 

“È stato un viaggio interessante”, ha raccontato il tifoso inglese, “le strade si alternavano tra moderne autostrade a tratti famosi e pieni di buche”. Senza parlare degli inesistenti servizi igienici lungo la strada, “buche nel terreno con una puzza insopportabile”.

Tutto questo per essere uno degli appena 1.600 spettatori in un gelida notte ad assistere a una partita senza reti. “Quelli del posto mi hanno detto che ero matto a viaggiare fino a li'”, ha raccontato Corbett. 

AGI – Un’autentica odissea di tre giorni per assistere allo 0-0 di una nazionale di cui sei tifoso ma che non è neppure la tua: è quella vissuta dal 44enne inglese Mark Corbett, unico sostenitore al seguito dell’Estonia nella trasferta di sabato sera in Azerbaigian valevole per il gruppo C1 di Nations League. Corbett vive a Tallinn ed è un fan della nazionale baltica: era stato attratto dall’idea di visitare un Paese nuovo tra Caucaso e Mar Caspio ma non poteva immaginare a cosa sarebbe andato incontro.
Il tifoso era partito da Tallin per Roma e da li’ aveva preso un volo per Baku, dando per scontato che la partita si sarebbe disputata come di consueto nello Stadio olimpico della capitale, già teatro della finale di Europa League del 2019 tra Chelsea e Arsenal o al più nel vicino Tofiq Bahramov Republican Stadium. Quattro settimane prima aveva prenotato l’alloggio e avrebbe dovuto soggiornare sempre a Baku, invece si è ritrovato a dover raggiungere un paese di montagna di 12mila anime nel nord del Paese, a cinque ore di aiuto dalla capitale, perché la partita si giocava al City Stadium di Gabala.
Lui, però, non si è perso d’animo e si è detto: “Che cavolo, troverò un modo”, come ha raccontato alla Bbc. Da membro dell’associazione dei tifosi della nazionale estone, Jalgpallihaigla, ha contattato la Federcalcio baltica spiegando il suo problema e gli è stato regalato un biglietto (peraltro in vendita a prezzi irrisori, pochi euro).
 
Restava però il problema del viaggio fino a Gabala perché in Azerbaigian erano giorni di festa nazionale e non c’erano treni e neppure collegamenti in bus. Per sua fortuna Corbett conosceva un uomo del luogo che si è offerti di aiutarlo procurandogli un passaggio su un minibus insieme allo zio del suo contatto e a un gruppo di agricoltori di Gabala.
 
“È stato un viaggio interessante”, ha raccontato il tifoso inglese, “le strade si alternavano tra moderne autostrade a tratti famosi e pieni di buche”. Senza parlare degli inesistenti servizi igienici lungo la strada, “buche nel terreno con una puzza insopportabile”.
Tutto questo per essere uno degli appena 1.600 spettatori in un gelida notte ad assistere a una partita senza reti. “Quelli del posto mi hanno detto che ero matto a viaggiare fino a li'”, ha raccontato Corbett. 

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