• 27 Novembre 2024 21:34

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

“Critiche corrette sull’emergenza Covid”. Perché ‘La Provincia di Como’ non ha diffamato l’Ats Insubria

Nov 7, 2024

AGI – I giornalisti del quotidiano ‘La Provincia di Como’ non dovranno risarcire l’Ats Insubria, l’azienda regionale di tutela della salute nelle province di Como e Varese, che aveva querelato per diffamazione due cronisti e il direttore per avere dato vita a “una campagna denigratoria” a suo danno “strumentalizzando l’emergenza sanitaria” attraverso alcuni pezzi sulla gestione della pandemia.

 

“I giornalisti si limitano a esprimere una serie di valutazioni critiche sulla gestione della situazione epidemiologica e su quelli che, a loro avviso, rappresenterebbero taluni aspetti problematici del servizio (peraltro comprensibili alla luce della straordinaria gravità della crisi sanitaria in parola) – si legge nella richiesta di archiviazione del pm -. Gli articoli, sebbene a tratti particolarmente polemici e pungenti, riportano fatti e circostanze apprese dall’autore sulla problematica in discussione ma non contengono frasi realmente offensive della reputazione dell’Azienda. Senza contare i funzionari pubblici sono maggiormente esposti, rispetto al privato cittadino, alle critiche dell’opinione pubblica”.

 

“Sebbene in parte opinabili, non può fondatamente sostenersi che i giornalisti abbiano coscientemente pubblicato notizie false o tendenziose – argomenta ancora il pm nel provvedimento letto dall’AGI -. La stessa Ats ammette che nelle giornate di venerdì 9 e sabato 10 aprile 2021 si sarebbe verificata una situazione di parziale esaurimento delle dosi destinate alla somministrazione a domicilio. Considerata la drammaticità della situazione vissuta dal Paese (e, in particolare, dalla Regione Lombardia), non può neanche dirsi che l’elaborazione critica sia avulsa da un nucleo di verità e/o trascenda in meri attacchi personali finalizzati ad aggredire la sfera morale altrui (modeste e marginali inesattezze che riguardino semplici modalità del fatto sono pur sempre tollerabili); il diritto di cronaca, che presuppone l’immediatezza della notizia e la tempestività dell’informazione, può comportare, per ovvie esigenze di urgenza e celerità, qualche sacrificio dell’accuratezza della verifica della verità del fatto narrato e della bontà della fonte”.

 

L’Ats Insubria aveva anche chiesto al giornale “tra i 50mila e i 250mila euro” in una causa civile a tutto il giornale sostenendo che l’azienda sanitaria “per un anno e mezzo è stata vittima di un perdurante attacco mediatico da parte della testata giornalistica, la quale ha incessantemente screditato l’operato dell’ente”. La causa civile poi non era stata portata avanti. 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close