C’era una volta il dominio delle moto giapponesi nella classe regina con protagoniste Honda, Yamaha e Suzuki. Con l’uscita di scena del produttore di Hamamatsu, il colosso di Tokyo e il brand di Iwata sono crollati, gradualmente, nelle retrovie a tutto vantaggio di Ducati e Aprilia. Quest’ultima è cresciuta, notevolmente, nelle scorse stagioni grazie alle concessioni. Tra le due compagini nostrane si è inserita la KTM, sebbene nel 2024 non sia riuscita a vincere nemmeno una tappa domenicale.
L’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, era stato profetico, due anni fa, quando aveva parlato di Ducati Cup. In effetti con 8 Desmosedici in pista le possibilità di vittoria per le altre squadre si sono sempre più ridotte. Il dominio della moto emiliana ha spinto il nativo di Cervera a lasciare la Honda con un anno di anticipo per lanciarsi nel team satellite Gresini Racing. Nel 2024 ha affiancato suo fratello minore Alex e ha contribuito al trionfo in classifica costruttori della Casa di Sant’Agata Bolognese. Nella prossima stagione balzerà sulla Rossa al fianco di Bagnaia.
Il ciclo infinito di vittorie Ducati
Dal 2020 ad oggi la Rossa ha dominato la graduatoria costruttori. La premiata ditta italiana Dovizioso e Petrucci sfruttarono il terribile infortunio di Marquez a Jerez de la Frontera per riportare la Desmosedici sul tetto del mondo, dopo il traguardo ottenuto nel 2007 con il fenomeno australiano, Casey Stoner, insieme a Loris Capirossi. L’arrivo di Pecco Bagnaia, dopo gli anni in Pramac, ha trasformato il team italiano in un’armata irrefrenabile. La Ducati si è confermata al top e negli ultimi 2 anni ha assistito alla battaglia interna tra il torinese e l’alfiere della Pramac, Jorge Martin.
Nel 2023 il testa a testa vide Bagnaia vincitore, all’ultimo atto valenciano, contro Martinator. In quest’annata i numeri sono dalla parte del madrileno, soprattutto grazie ai successi nelle Sprint Race. Dopo i tragici eventi climatici di Valencia Martin potrà chiudere la contesa sul tracciato di Barcellona. Gli basterà ottenere due punti in più del rivale italiano nella Sprint Race per aggiudicarsi, matematicamente, il titolo. Dal prossimo anno Martin correrà in sella all’Aprilia. A fargli da spalla ci sarà Marco Bezzecchi, dopo l’esperienza positiva nel team VR46.
Record all’orizzonte per l’Italia
Nell’era MotoGP non è mai capitato che l’Italia dei motori conquistasse tutti i GP del calendario. In questa annata la Ducati ha fatto incetta di successi, lasciando solo le briciole agli avversari. L’unica squadra in grado di mettere, una volta, le ruote davanti alla Desmosedici è stata l’Aprilia. Con una prestazione maiuscola nel Gran Premio motociclistico delle Americhe 2024 Maverick Vinales ha interrotto l’egemonia della moto emiliana. Lo scorso anno fu Rins in sella alla Honda satellite a strappare il successo ad Austin.
E’, altamente, probabile che nell’ultimo atto catalano Ducati o Aprilia conquisteranno il successo finale. Pecco Bagnaia ha un ottimo feeling con il tracciato del Montmeló e proverà a concludere l’annata con l’undicesimo trionfo. Potrebbe non bastare per confermarsi campione, ma regalerebbe all’Italia un record. Mai nell’arco di un intero campionato si erano registrate solo vittorie di costruttori italiani. Honda, Yamaha e KTM rischiano di rimanere a secco per la felicità dei fan nostrani che sperano di chiudere in bellezza un’annata memorabile.