I furti d’auto sono una piaga che colpisce l’Italia intera. Come dimostrano vari studi di settore, la nostra penisola occupa la seconda posizione dei Paesi più bersagliati nel Vecchio Continente, dietro solo alla Francia. Nessun veicolo è davvero al sicuro, né le supercar né le utilitarie. In realtà, sono proprio queste ultime il bersaglio preferito dei criminali, che alimentano così il mercato nero dei pezzi di ricambio.
Il colpo preferito è pure la vettura best seller da decenni nel panorama nazionale, vale a dire la Fiat Panda. Il successo riscosso dall’utilitaria torinese, fresca di passaggio alla generazione elettrica (ribattezzata Grande Panda), ha attirato l’interesse pure dei “furbetti”, pronti a sfruttare ogni minima opportunità.
Non è tutto vero ciò che sembra
Sul web capita di assistere a tecniche più o meno credibili, mostrate tramite i social agli internauti. Peccato (anzi, per fortuna viste le circostanze) che la maggior parte delle volte non ci sia nulla di vero. In un’interessante servizio trasmesso durante l’ultima puntata de Le Iene, lo show condotto da Veronica Gentili e Max Angioni su Italia 1, lo sottolinea Sebastian Gazzarrini. Forse il nome vi suonerà vagamente familiare, ma soprattutto il volto: oltre a svolgere la professione di meccanico, è a sua volta conosciuto in rete.
Attraverso le pagine personali cerca di fare informazione vera agli utenti, nell’eterna lotta ai ‘furbetti’. Mentre spesso circolano contenuti falsi, dettati esclusivamente dalla necessità di acchiappare click, Gazzarrini invita a focalizzarsi sui reali pericoli. Quando si parla di ladri, è opportuno effettuare una netta distinzione, tra professionisti organizzati e piccoli delinquenti, che possono, però, creare, a loro volta, un mare di problemi. Tra le metodologie applicate con successo, l’influencer invita a non sottovalutarne un paio: è sufficiente un uovo o una bottiglia di plastica per farsi beffa del conducente di turno. Delle strane trovate, ma efficaci.
Cosa sono e come difendersi
Relativamente alla tecnica dell’uovo, il modus operandi richiede un complice: “In qualunque tipo di strada ti lancia un uovo, mentre sei in piena corsa– spiega Gazzarrini -. Scendi per litigare con la persona che ti ha lanciato l’uovo e il collega, magari nascosto dietro un albero o una macchina, sale velocissimo sull’auto e se ne va con lei”.
Dunque, si passa al trucchetto della bottiglia di plastica: “Si inserisce una bottiglia di plastica tra il passaruota e la gomma, ovvero la parte della carrozzeria dell’auto, nella parte dietro della ruota – illustra il meccanico -. Si va a incastrare, quindi fa tanto, tanto rumore. In questo modo, quando tu sei sul punto di partire, metti in moto, e dici ‘Ma è un problema alla macchina. Cos’è successo? Si è rotto qualcosa?’. Perciò, scende e nel momento in cui gira attorno alla macchina, allontanandosi dalla zona di guida, il malvivente prende il veicolo e fugge”.
A questo punto, è l’ora di assistere a una dimostrazione sul campo. Ed È evidente, le idee funzionano: in entrambi i test, l’ignaro guidatore cade nella trappola. Morale della favola? Prima di lasciare il veicolo, togliere le chiavi dal quadro e chiudere la vettura.