Prosegue il testa a testa tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin in questo finale di stagione MotoGP che sembra infinito. Sotto il diluvio, la gara di Buriram ha regalato sorprese ed emozioni a non finire, ma l’ordine di arrivo ha visto primo il due volte campione del mondo, precedere il leader della classifica. Terzo Pedro Acosta, che con grande abilità anche su pista bagnata e un avversario come Marquez arretrato dopo la caduta, si è meritato un podio da grande campione. Martin ha mantenuto il vantaggio e lascia la Thailandia con diciassette punti in più di Bagnaia. Vediamo come si sono comportati i protagonisti della classe regina nelle nostre pagelle.
I top 3
Francesco Bagnaia: 10 – in questa fase del campionato, Bagnaia può solo vincere e sperare di recuperare più punti possibili a Martin. Mai primo a Buriram, in Thailandia confeziona la sua ventisettesima vittoria in MotoGP, trentasettesima totale nelle classi del motomondiale, la nona di quest’anno e la prima in questo Gran Premio. È stato il migliore, arginato solamente dal secondo posto del leader del campionato. Trovatosi in testa, ha gestito bene il vantaggio che, con l’uscita dalla lotta di Marc Marquez, si è stabilizzato nella seconda parte di gara dove ha colto una vittoria pulita quanto meritata.
Jorge Martin: 9,5 – partito molto bene guadagnando la testa della corsa, decisivo per l’andamento della gara è stato l’errore al quinto giro quando andando largo è stato superato da Bagnaia e Marquez. Abile a non farsi beffare dalla pioggia e finire a terra come molti corridori, Jorge Martin si è salvato più volte. La caduta di Marquez davanti a lui gli ha spianato la strada, lasciandolo solo all’inseguimento dell’italiano della Ducati. Una rincorsa regolata dall’alto rischio di buttare tutto che il leader del campionato ha gestito bene, mantenendo il secondo posto fino alla bandiera a scacchi. Complessivamente si è fatto recuperare tre punti in questo weekend, ma può sperare di fare meglio nel prossimo round e arrivare in vantaggio a Valencia.
Fabio Di Giannantonio: 7 – ultima gara prima di salutare questa stagione e sottoporsi a intervento chirurgico. Per Fabio Di Giannantonio non poteva concludersi meglio questo 2024 di gare e in una prova tutt’altro che facile e viziata dalla pioggia, il suo quarto posto è un grande risultato. Piazzamento ottenuto nel finale dopo aver lottato aspramente nelle posizioni di rincalzo al podio con la firma sul giro più veloce dalla gara arrivato al diciottesimo passaggio e essersi “mangiato” l’esperto della pioggia Jack Miller negli ultimi tre giri. Quando i giochi sembravano fatti, “Diggia” ha dato il giusto colpo di reni prima di parcheggiare la sua Ducati e salutare tutti.
L’eroe di giornata
Pedro Acosta: 8 – è certamente lui l’eroe di giornata poiché non ci s’aspettava che fosse così bravo a gestire la pioggia in quella che è stata probabilmente la più difficile gara dell’anno per le condizioni atmosferiche. Dal caldo umido al diluvio, Acosta si è lanciato in un paio di scorrerie, smorzate da svolte lunghe e imprecise. Riordinate le idee, ha trovato il giusto ritmo e si è messo a martellare su ritmi costanti fino a risalire le posizioni dietro al podio e raggiungere le KTM che parevano poter andare in recupero sui primi. Infilati Brad Binder e Jack Miller, si è preso un terzo posto meritatissimo dietro ai due mostri che da inizio stagione hanno monopolizzato il campionato.
I flop 3
Marc Marquez: 4,5 – con l’errore che aveva relegato Martin in terza posizione, Marc Marquez sembrava potesse battere Bagnaia con la sua proverbiale grinta, capacità e padronanza del mezzo. La prima staccata al decimo giro e la seconda al tredicesimo, prontamente ripassato da Bagnaia, sembravano le misurazioni a quello che più avanti nella gara poteva essere l’attacco decisivo. Peccato che al quattordicesimo passaggio sia stato tradito dall’anteriore in inserimento di curva otto e si sia ritrovato nella ghiaia del Buriram. Ripartito, la sua rimonta non è stata efficace e ha concluso la corsa con una penalità per non aver effettuato un long lap penalty dopo il clamoroso contatto con Joan Mir della Honda, finito nei campi per colpa sua. Se poteva mantenere accesa una piccola luce sul suo trionfo finale, con la scivolata di metà gara l’ha spenta del tutto. Obbiettivo podio stagionale.
Lorenzo Savadori: 3 – nella pioggia non è mai stato un “asso” e la sua moto, una Trackhouse, non è certo la migliore delle Aprilia disponibili. Se poi ci aggiungi che fa anche il sostituto con un ruolo costante di collaudatore, si comprende bene che andare in Thailandia dove le MotoGP non fanno mai test è un terno al lotto. Un esperto come il cesenate dovrebbe però limitare i danni e invece è caduto due volte, all’inizio al sesto giro e verso metà corsa quando al diciannovesimo passaggio ha nuovamente accarezzato l’asfalto del Buriram ritirandosi. Spesso chiamato in causa tra squadra ufficiale e team clienti, non è per nulla facile per lui essere il Savadori promettente di una volta.
Franco Morbidelli: 4 – bisognoso di fare risultato e portare via punti agli avversari per aiutare il compagno nella volata verso il titolo, Franco Morbidelli ne ha combinata qualcuna di troppo. Al quarto giro ha fatto cadere Fabio Quartararo con un contatto forse involontario, ma nettamente in ritardo sulla manovra del francese. Scontato il long lap penalty ricevuto dalla direzione gara, al nono giro è caduto mestamente, con una banale scivolata da troppa foga di rimonta. Bella la sua grinta e la voglia di spaccare tutto dimostrata sin dalle prime curve, ma un po’ più di moderatezza avrebbe premiato lui con un risultato nella top ten e aiutato il compagno. Perché in certe condizioni come la pioggia, un podio inaspettato può sempre capitare a chiunque.