La divisione sudamericana di Fiat sta spiccando, negli ultimi tempi, per capacità e innovazione. Dunque, non deve stupire se la prima Fiat provvista della tecnologia Bio-Hybrid arriva proprio da Brasile, e più precisamente dall’impianto Betim Automotive Complex. Questo motore sarà lanciato il prossimo mese sul mercato carioca ed è l’ultimo tassello di un lungo lavoro.
L’innovazione che viene dal Sud America
Il Tech Center, il Safety Center, il Virtual Center e il Development Center della fabbrica di Minas Gerais lavorano insieme da tempo per realizzare le tecnologie bio-ibride, che uniscono l’elettrificazione con motori flex-fuel alimentati da etanolo a tre diversi livelli. “Questo modello contribuirà alla decarbonizzazione della mobilità nel Paese, oltre a dare impulso all’evoluzione del settore automobilistico e ad avviare il processo di nazionalizzazione dell’elettrificazione, ponendo il Brasile in una posizione di rilievo rispetto agli altri mercati“, ha detto Emanuele Cappellano, Presidente di Stellantis per il Sud America.
L’importanza dell’impianto Betim
Da poco reso più grande, il Betim Automotive Complex possiede una capacità produttiva di 1,1 milioni di motori all’anno. Nel medio-lungo termine verranno proposti più di 40 prodotti e 8 propulsori, grazie ad un investimento di 32 miliardi di R$ (la valuta del Brasile) in linea con il piano strategico di Stellantis, Dare Forward 2030, che prevede una riduzione delle emissioni del 50% nel 2030, raggiungendo la missione zero carbon entro il 2038, compresi tutti gli ambiti, con compensazione a una cifra percentuale delle emissioni rimanenti. “L’uso dell’etanolo ci offre un’opportunità unica per fare la differenza e mantenere il ruolo di leader di Stellantis nella mobilità pulita, sicura e accessibile“, ha sottolineato Cappellano.
Le piattaforme Fiat-Stellantis in Brasile
Bio-Ibrido rappresenta un nuovo dispositivo elettrico multifunzionale, che cambia l’alternatore e il motorino di avviamento. Si parla di un’apparecchiatura capace di fornire energia meccanica ed elettrica, che sviluppa coppia aggiuntiva per il motore termico del veicolo, nonché energia elettrica per ricaricare la batteria aggiuntiva agli ioni di litio da 12 Volt, che funziona in parallelo all’impianto elettrico convenzionale del veicolo. Il sistema genera una potenza fino a 3 KW.
Poi, c’è Bio-Hybrid e-DCT, il quale è alimentato da due motori elettrici. Il primo fra questi è quello che sostituisce l’alternatore e il motorino di avviamento. Inoltre, alla trasmissione è accorpato un altro motore elettrico più grande. Una batteria agli ioni di litio da 48 Volt dà una mano al sistema ed è anche alimentata dai dispositivi. Viene effettuata una gestione elettronica che verifica il funzionamento tra modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando efficienza e risparmio.
La terza piattaforma è la Bio-Hybrid Plug-in, dotata di una batteria agli ioni di litio da 380 Volt, ricaricata attraverso un sistema di rigenerazione durante le decelerazioni, alimentata dal motore termico del veicolo o, infine, tramite una fonte di alimentazione elettrica esterna (plug-in). L’architettura presenta anche un motore elettrico che fornisce potenza in modo diretto alle ruote. Il sistema regge il funzionamento tra la modalità termica, elettrica o ibrida, ottimizzando l’efficienza.
Infine, abbiamo l’ultimo capitolo BEV (100% Electric): interamente azionato da un motore elettrico ad alta tensione alimentato da una batteria ricaricabile da 400 Volt, tramite sistema di rigenerazione o tramite plug-in. L’architettura garantisce una coppia istantanea e il sistema ha suono e prestazioni personalizzabili, anche a basse velocità.