Il principio e la buona norma vorrebbero che non ci si mettesse al volante dopo aver bevuto alcolici. A ribadirlo ci pensa il Codice della Strada, che stronca pesantemente che si mette alla guida dopo aver alzato il gomito. Il limite – per il momento – è fissato a 0.5 g/l, ma un giorno potrebbe mutare e arrivare a quota zero. Gli ultimi dati sono allarmanti per tutti quanti: uno su venti fra gli automobilisti italiani guida l’auto dopo aver ingurgitato bevande alcoliche. Un numero molto alto e che accende una spia pericolosa per chi viaggia sulle strade.
Un problema con la sicurezza
Le statistiche sulla sicurezza degli italiani al volante non sono così positive. Circa un italiano su 20 si mette alla guida dopo aver bevuto alcolici. Non è tutto, due su tre non indossano la cintura quando viaggiano nei sedili posteriori, ma circa il 20% non usa abitualmente i seggiolini per i bambini. Questo ultimo dato fa molto riflettere, anche perché ci troviamo al cospetto della fascia più debole della popolazione, i piccolini che dovrebbero essere il bene più prezioso.
Eppure, il mal costume ancora impera come ci narrano questi impietosi numeri. I dati sono stati forniti dal sistema di sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità. La rilevazione dimostra che il comportamento degli italiani in macchina sta progressivamente migliorando, anche se bisogna ancora fare passi da gigante su alcune voci, come abbiamo illustrato. Fra l’altro permangono diverse criticità e forti differenze geografiche. Accresce l’attenzione alla guida sotto l’effetto di alcol, resta però un 5% che dichiara che negli ultimi 30 giorni si è messo alla guida dopo aver assunto due o più unità alcoliche.
Un problema fra i più giovani
Coloro che subiscono di più il fascino delle serate spericolate, che comportano l’abuso di alcol, sono ovviamente in più giovani. L’8% di questo comportamento riguarda la fascia che va dai 25 ai 34 anni, mentre è al 4% quella tra i 18 e i 21 anni (i neopatentati). Il fenomeno sembra riguardare più il Nord, tuttavia, non mancano Regioni meridionali con percentuali alte di persone che riferiscono di guidare sotto l’effetto dell’alcol.
Se mettersi le cinture di sicurezza nei sedili anteriori è diventata una consuetudine – oltre che un obbligo -, ciò non vale per i posteriori. Dietro lo fa solo il 34% del campione. Indossare il casco in moto o in motorino è, invece, una pratica consolidata: circa il 96% degli intervistati lo indossa sempre; resta però una netta differenza tra il Sud (92%) e il Nord (98%). Sia il casco sia le cinture di sicurezza, inoltre, tendono a essere indossati con minore frequenza dalle persone con basso livello di istruzione e minori risorse economiche.
Per quel che concerne i seggiolini per i bambini, invece, circa 2 persone su 10 hanno riferito di avere difficoltà a far uso di questi dispositivi, di non utilizzarli affatto o perfino di non avere alcun dispositivo di sicurezza, pur viaggiando in auto. Nelle Regioni meridionali questa quota raggiunge il 25% (rispetto al 16% nel Centro e al 12% nelle Nord). Anche in questo caso, però, la situazione appare in miglioramento ma la strada è ancora lunga.