• 13 Ottobre 2024 22:23

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Sensori pressione pneumatici: cosa sono e come funzionano

Ott 13, 2024

La sicurezza stradale è fondamentale, e la tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel migliorarla. Tra le innovazioni più importanti nel settore automotive, i sensori di pressione degli pneumatici (TPMS) si sono affermati come dispositivi fondamentali per la prevenzione degli incidenti e la durata delle gomme. Questi sensori hanno il compito di monitorare costantemente la pressione degli pneumatici, avvisando il conducente in caso di anomalie. Vediamo il funzionamento dei due tipi di sistemi TPMS analizzandone vantaggi, svantaggi.

Sistema TPMS diretto: misurazione in tempo reale

Questo sistema utilizza i sensori installati all’interno di ciascuna ruota per il monitoraggio continuo. Questi sensori, alimentati da una batteria interna, misurano con la massima precisione la pressione e la temperatura di ogni ruota trasmettendo i dati via radio ad una centralina elettronica. La centralina a sua volta elabora le informazioni e visualizza sul cruscotto la pressione reale delle gomme o il messaggio di errore in caso di una anomalia.
Vantaggi:

misurazione in tempo reale: il sistema fornisce dati precisi sulla pressione e temperatura di ogni singolo pneumatico, consentendo al conducente di intervenire in caso di necessità sulla singola ruota;
riconoscimento automatico: i sistemi TPMS diretti riconoscono la posizione degli pneumatici dopo una rotazione, la visualizzazione della temperatura di ogni gomma e la segnalazione di anomalie specifiche, come un rapido sgonfiaggio o un surriscaldamento;
reset pressione: grazie a questo sistema, molti veicoli non necessitano del reset del sistema dopo il cambio gomme o dopo l’inversione, perché effettuano il monitoraggio continuo e una volta in marcia apprendono i nuovi dati.

Svantaggi:

costo: questi sistemi hanno un costo più elevato rispetto al sistema indiretto, sia in fase di acquisto del veicolo che in caso di sostituzione dei sensori;
manutenzione: i sensori, essendo componenti elettronici, possono essere soggetti a guasti e richiedere la sostituzione. Inoltre, la batteria interna ha una durata limitata (in media 4-5 anni) e, una volta esaurita, è necessario sostituire l’intero sensore;
installazione e programmazione: questa procedura richiede l’utilizzo di strumentazione specifica e competenze tecniche, rendendo le operazioni di manutenzione più complesse;
rottura: sono soggetti a danneggiamento ogni volta che si effettua il montaggio o lo smontaggio della gomma dal cerchio, se non si esegue la procedura corretta per l’installazone dello pnumatico.

Il sistema indiretto: soluzione semplice ed economica

Questo, a differenza del diretto, non utilizza sensori dedicati per la misurazione della pressione. Essenso un sistema indiretto sfrutta invece i sensori di velocità delle ruote già presenti nel sistema ABS.
Il principio di funzionamento è molto semplice, quando la pressione di uno pneumatico diminuisce, il suo diametro effettivo si riduce e, di conseguenza, la sua velocità angolare varia rispetto alle altre. Il sistema monitoraggio pneumatici rileva questa variazione e avvisa il conducente tramite una spia sul cruscotto.
Vantaggi:.

costo contenuto: non essendoci sensori dedicati da acquistare e installare, il sistema indiretto ha un costo inferiore rispetto al sistema diretto;
manutenzione minima: non richiedendo manutenzione specifica per i sensori, il sistema indiretto è più semplice da gestire;
integrazione con altri sistemi: essendo integrato con i sistemi ABS ed ESP, non richiede l’aggiunta di componenti elettronici aggiuntivi.

Svantaggi:

precisione inferiore: la misurazione della pressione non è diretta, ma stimata in base alla velocità di rotazione delle ruote. Questo può portare a una minore accuratezza nella rilevazione delle anomalie;
necessità di reset: dopo ogni gonfiaggio o cambio gomme, è necessario effettuare un reset manuale del sistema per “reimpostare” i valori di riferimento;
limiti di rilevazione: il sistema non è in grado di rilevare perdite di pressione a veicolo fermo e può essere influenzato da fattori esterni come il carico del veicolo, le condizioni del manto stradale e lo stile di guida.

Sensori originali e aftermarket

Quando è necessario sostituire un sensore TPMS, ci si trova di fronte alla scelta tra sensori originali, prodotti dalla casa automobilistica del veicolo, e sensori aftermarket, realizzati da aziende terze. Ma quali sono le differenze:

sensori originali: offrono la garanzia di perfetta compatibilità e affidabilità, essendo progettati per il modello di veicolo in questione. Il costo è generalmente più elevato, può variare dai 70 ai 150 euro per un singolo sensore, a seconda della marca e del modello di auto, oltre i costi di installazione e codifica del sensore;
sensori aftermarket: rappresentano spesso una soluzione più economica, con prezzi che possono partire da 30 ai 60 euro a sensore. È fondamentale, sceglierli con attenzione, privilegiando marche note e affidabili che garantiscano qualità e durata nel tempo. Prima dell’acquisto, verificare la compatibilità con il sistema del proprio veicolo e affidarsi a un professionista per la programmazione e l’installazione.

In definitiva, la scelta tra sensori originali e aftermarket dipende dalle proprie esigenze e priorità. Se si cerca la massima sicurezza e compatibilità, i sensori originali sono la soluzione ideale, mentre i sensori aftermarket possono rappresentare un’alternativa valida per chi desidera risparmiare, a patto di non compromettere la qualità e l’affidabilità del sistema TPMS.

Come capire se il sistema TPMS è diretto o indiretto

Riconoscere il tipo di TPMS installato è più semplice di quanto si pensi. Se l’auto è stata immatricolata dopo il 1° novembre 2014, è sicuramente dotata di un sistema TPMS, in quanto obbligatorio per legge, lo si nota anche dalla presenza della spia dei pneumaici all’accensione del quadro strumenti. Per distinguere la tipologia di sistema diretto o indiretto, è necessario seguire questi semplici indizi:

controllare il manuale di uso e manutenzione: solitamente contiene informazioni dettagliate sul sistema TPMS installato;
osservare il cruscotto: se la spia TPMS mostra solo un segnale di avvertimento generico (quindi solo la spia pneumatici) si tratta di un sistema indiretto. Se invece fornisce informazioni più dettagliate, come la pressione di ogni singolo pneumatico, o la spia generica con la posizione della ruota danneggiata è sicuramente un sistema diretto.
effetuando dei test: gonfiare o sgonfiare leggermente uno pneumatico e osservare la reazione della spia. Se il sistema è diretto, la spia dovrebbe reagire quasi immediatamente mostrando la variazione di pressione e la ruota incriminata. Se invece è indiretto, la spia impiega più tempo per accendersi finche l’auto non è in movimento.

In caso di dubbi, è utile rivolgersi ad un’officina specializzata per un controllo del sistema installato sull’auto.

Spia pneumatici accesa, cosa fare

Se la spia pressione pneumatici si accende sul cruscotto, è utile seguire questi passaggi per la risoluzione del problema:

controllo visivo: effettuare un controllo dei pneumatici per verificare visivamente se una gomma è tagliata o si vede più sgonfia rispetto alle altre;
verificare la pressione: gonfiare le gomme al valore corretto indicato sul libretto di uso e manutenzione o sull’etichetta che si trova sul montante della portiera o sullo sportello del carburante. Se un pneumatico è più sgonfio rispetto ad un altro probabilmente è sintomo di una perdita;
reset spia: se il sistema lo prevede, effettuare il reset della spia, in caso contrario effettuare un giro di prova affinché il sistema memorizzi i nuovi dati di pressione e la spia si spenga;
se la spia rimane accesa: rivolgersi ad un’officina specializzata per un controllo del sistema TPMS. Il personale qualificato sarà in grado di individuare la causa del malfunzionamento che potrebbe trattarsi di un sensore difettoso o di un anomalia sul sistema.

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