AGI – Il trapper Shiva, nome d’arte di Andrea Arrigoni, “non utilizzò la pistola () allo scopo di difendersi, ma con finalità di offendere poiché ha sparato contro uomini in fuga e ad altezza d’uomo”. Lo scrivono le giudici della ottava sezione penale del Tribunale di Milano (Ferraro-De Cristofaro-Marchegiani) nelle motivazioni della condanna a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per il cantante imputato di tentato omicidio aver sparato e ferito l’11 luglio 2023 due presunti suoi aggressori all’interno del cortile degli uffici della sua casa discografica a Settimo Milanese.
Ad Arrigoni, difeso dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, non sono state riconosciute le attenuanti generiche soprattutto per “l’atteggiamento omertoso” che “è espressione di una mentalità improntata alla violenza e alla violazione dei precetti fondamentali della civile convivenza in favore della giustizia privata” come in questa vicenda.