Il boom dei dispositivi “intelligenti” si conferma una vera piaga per la sicurezza. A finire sotto i riflettori, questa volta, sono le videocamere prodotte da un’azienda cinese e distribuite, sotto diversi marchi, da varie società.
In tutto, secondo il ricercatore Pierre Kim, si tratterebbe di 1.250 modelli di videocamere wireless, il cui firmware contiene una serie di vulnerabilità tali da renderle bersagli facili per i pirati informatici. Secondo una prima stima, ce ne sarebbero almeno 200.000 collegate a Internet.
Nel suo report, Kim spiega che chiunque può facilmente accedere allo streaming video, rubare le credenziali di amministratore o anche installare un malware a distanza sui dispositivi. Insomma: un incubo per la privacy e un invito per i cyber-criminali che volessero arruolare le videocamere nelle loro botnet e usarle per portare attacchi a qualsiasi sito.
Non solo: investigando sui dispositivi, Kim ha individuato un servizio Cloud che utilizza un protocollo che sembra essere fatto apposta per prendere il controllo a distanza dei dispositivi.
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