• 27 Settembre 2024 19:16

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Barra antirollio dell’auto, a cosa serve

Set 27, 2024

La barra antirollio, nota anche come barra stabilizzatrice, è un componente essenziale del sistema di sospensioni di un veicolo, progettato per migliorare la stabilità e ridurre il rollio laterale durante la guida, specialmente in curva. Durante la percorrenza della stessa, il corpo della vettura tende a inclinarsi lateralmente a causa delle forze centrifughe. Questo fenomeno, noto come “rollio”, può compromettere il comfort di guida e, soprattutto, la sicurezza.

La barra antirollio svolge un ruolo fondamentale nel contrastare questa inclinazione, distribuendo meglio il carico tra le ruote interne ed esterne alla curva, riducendo così il rollio e migliorando la tenuta di strada. Costruita in acciaio o in altri materiali resistenti, è collegata alle sospensioni di entrambe le ruote di uno stesso asse e agisce come una molla torsionale che oppone resistenza al movimento differenziale delle stesse, migliorando la stabilità complessiva del veicolo.

Com’è fatta una barra antirollio

In generale, una barra antirollio è una barra metallica, spesso a sezione circolare, che collega le sospensioni delle due ruote dello stesso asse. La forma più comune è quella a “C”, ma esistono anche altre configurazioni. Gli elementi principali che la costituiscono sono i seguenti:

corpo centrale: è la parte principale della barra, solitamente realizzata in acciaio ad alta resistenza. La sua forma e le dimensioni determinano la rigidità della stessa;
biellette: collegano le estremità della barra ai bracci delle sospensioni. Sono realizzate in materiale elastico, come la gomma, per consentire alla barra di torcersi;
attacchi alla scocca: la parte centrale della barra è fissata alla scocca del veicolo tramite supporti elastici. Questo permette alla barra di lavorare in torsione senza trasmettere vibrazioni eccessive alla carrozzeria.

La forma a “C” è la più diffusa perché permette di lavorare in torsione, ovvero di ruotare su se stessa. Quando una ruota si comprime in curva, la barra si torce, trasferendo parte della forza a quella opposta. In questo modo, si oppone al rollio del corpo vettura. Come anticipato, l’acciaio è il materiale più comunemente utilizzato per la costruzione delle barre stabilizzatrici, grazie alla sua resistenza e durabilità. Il suo diametro influisce sulla sua rigidità. Una barra più spessa è più rigida e oppone una maggiore resistenza al rollio. La lunghezza, invece, influisce sulla sua efficacia. Barre più lunghe sono generalmente più rigide. Ne esistono di vari tipi in commercio:

solide: sono le più comuni e offrono un’elevata rigidità;
cave: sono più leggere e flessibili delle prime, offrendo un compromesso tra rigidità e comfort;
attive: sono in grado di variare la propria rigidità in base alle condizioni di guida, grazie a sistemi elettronici o idraulici.

Come funziona la barra antirollio

La sua funzione primaria è quella di contrastare il rollio della carrozzeria in curva e gestire l’aderenza sull’assale (quest’ultimo aspetto verrà approfondito a breve nel dettaglio). Il momento di rollio è quell’inclinazione laterale che si verifica quando un veicolo affronta una traiettoria curva.

Basti immaginare un’auto che entra in una curva a destra. Si verifica un trasferimento di carico, per cui la ruota esterna, sottoposta a una maggiore forza, tende a comprimersi maggiormente rispetto a quella interna. La barra antirollio, collegata alle due ruote, si torce, trasferendo parte della forza dalla ruota esterna a quella interna. Questa resistenza opposta dalla barra ha l’effetto di ridurre l’inclinazione della carrozzeria, migliorando la tenuta di strada e la stabilità del veicolo.

La barra antirollio può essere regolata per adattare la dinamica di guida del veicolo alle preferenze del guidatore o del tipo di circuito. La sua funzione primaria è di ridurre l’inclinazione della carrozzeria in curva. Questo significa che le gomme mantengono un angolo di incidenza più costante con il suolo, massimizzando la superficie di contatto e migliorando così l’aderenza meccanica.

Come regolare al meglio una barra stabilizzatrice

Se ben tarata, la barra stabilizzatrice contribuisce a prevenire fenomeni di sottosterzo (quando l’anteriore tende a allargare la traiettoria) e sovrasterzo (quando il posteriore tende a sbandare). Il veicolo risponde in modo più preciso e diretto ai comandi impartiti dal guidatore. Una barra troppo rigida può rendere l’auto meno confortevole, trasmettendo all’abitacolo vibrazioni e irrigidendo il comportamento delle sospensioni. Al contrario, se troppo morbida, può compromettere la stabilità e la tenuta di strada. La barra stabilizzatrice, inoltre, interagisce con gli ammortizzatori. Una barra rigida può sovraccaricarli, mentre una morbida può renderli meno efficienti.

La taratura influisce sulla distribuzione dei carichi tra l’asse anteriore e posteriore e sull’aderenza. Una barra più rigida sull’asse anteriore, ad esempio, tenderà a spostare più carico sull’asse posteriore, influenzando il sottosterzo e la rotazione del veicolo. Per un automobilista di media bravura al volante è decisamente più semplice gestire il sottosterzo rispetto ad un sovrasterzo. Quest’ultimo, in particolare, comporta una pericolosa perdita di controllo del veicolo, che in pochi riescono a governare. Per tale motivo, la regolazione di default delle barre antirollio da parte delle case automobilistiche segue il principio che è preferibile perdere un po’ di aderenza all’anteriore rispetto al posteriore, in modo che, in condizioni di scarsa aderenza, il veicolo possa preferibilmente sottosterzare e non sovrasterzare.

Sotto questo punto di vista, la regolazione delle barre stabilizzatrici rappresenta una specie di “misura di sicurezza” (termine da prendere molto con le pinze, perché si tratta semplicemente di una regolazione meccanica) per facilitare la guida del veicolo in condizioni di perdita di controllo.

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