AGI – Sono una trentina le persone arrestate (19 in carcere e 13 ai domiciliari) e due quelle denunciate a piede libero dalla polizia di Stato di Barletta-Andria-Trani tutte accusate, a vario titolo, di estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto accertato durante l’indagine, coordinata dalla procura di Trani, ci sarebbe stata una fiorente attività di spaccio nella città di Barletta, che era stata suddivisa in quattro aree principali, in ciascuna delle quali veniva venduta prevalentemente una tipologia di sostanza. Nella zona del centro cocaina ed eroina, nei pressi dello stadio “Puttilli” hashish, nell’area di palazzo Salso cocaina, mentre in zona Calo’ marijuana. La droga, dopo “l’ordine”, veniva consegnata in un luogo prestabilito o direttamente presso il domicilio dell’acquirente, come un vero e proprio servizio di delivery.
Dalle attività tecniche dei poliziotti è emerso un nuovo significato del concetto di “piazza o zona di spaccio”, non inteso come qualcosa di stati, ma come zona di operatività sempre circoscritta al potere criminale di chi la controlla, in cui, i singoli venditori, si muovono e vendono in maniera dinamica, a piedi o con bici elettriche. In particolare, ci sarebbe stato dapprima un contatto telefonico tra acquirente e cedente, la sostanza veniva commissionata, poi, utilizzando un linguaggio criptico, gli stessi si accordavano sul luogo dell’incontro e sul numero di dosi da consegnare. La droga veniva indicata col termine “birre” o “bottigliette”, mentre con “quella verde” o “la criminale” la tipologia di stupefacente.
Allo stesso modo veniva indicato in maniera criptica il luogo dello scambio, indicando direttamente il quartiere di riferimento di Barletta “ci vediamo a Calo'”, “sto qua… a Calo'”. Il questore, Alfredo Fabbrocini, contestualmente ha avviato l’attività per l’emissione di Daspo “fuori contesto” nei confronti di tutti gli indagati: questo permette di applicare la misura anche nei confronti di persone denunciate o condannate per specifiche tipologie di reati, come, appunto, lo spaccio di sostanze stupefacenti con lo scopo di impedire che nelle tifoserie si verifichino infiltrazioni di individui legati alla criminalità comune/organizzata o, comunque, ritenuti pericolosi. Durante la complessa attività di indagine, inoltre, sono stati arrestati in flagranza, per i medesimi reati, altre quattro persone e sequestrati due chilogrammi di stupefacente tra hashish e cocaina e 500 grammi di marijuana.