AGI – Quattro è il numero perfetto, almeno per Charles Leclerc, che tra le mura – e i muretti – della città vecchia di Baku si sente come non mai a suo agio. Più veloce di Montecarlo, casa sua, ma con più di qualche analogia in termini di conformazione, il circuito dell’Azerbaijan regala ancora al monegasco la gioia della pole position, la quarta – per l’appunto – su questo tracciato.
Qualifiche iniziate dal ferrarista nel migliore dei modi, dopo aver evitato la penalità per una presunta infrazione di velocità in regime di bandiera gialla durante le FP3, con il primo crono fatto segnare nel Q1 e un passo sul giro secco che stava gia’ cominciando a farsi importante. Prima parte di sessione in cui, più che il tempo stesso di Leclerc, è l’eliminazione del primo papabile avversario per la pole finale a far sorridere il box della Rossa. Lando Norris, arrivato all’ultimo tentativo del suo Q1, rientra in pit lane senza concludere il giro e finendo di conseguenza diciassettesimo.
Una scelta che il pilota della McLaren ha preso a causa dell’esposizione di una bandiera gialla da parte dei commissari di gara che lo ha convinto a rallentare – rispettando il regolamento – ma abortendo obbligatoriamente il suo tentativo. Fuori dai giochi il britannico, il Q2 regala anche la sorpresa Williams, che al taglio accedono entrambe in top ten con Franco Colapinto – rookie alla seconda presenza in Formula 1 dopo il weekend di Monza – e Alexander Albon che chiuderanno poi in nona e decima posizione in griglia. Griglia che si completa con l’altra McLaren di Oscar Piastri, bravo a spingere fino all’ultimo tentativo ma senza trovare quei tre decimi decisivi per finire davanti a Leclerc.
“Questa è una delle mie piste preferite in tutto il calendario” ha confessato il numero 16 della Rossa, lucido nel non demoralizzarsi nonostante l’incidente occorsogli nelle FP1 che “non mi ha fatto perdere fiducia perchè sapevo che avevamo il passo giusto”. Passo rivisto poi sul giro secco proprio in qualifica: “Nel Q3 bisognava cercare di stare lontani dai muri e nell’ultimo tentativo il tempo sul giro è venuto naturalmente, è fantastico essere in pole – sottolinea -. Sono stato contento della macchina, nella quale non abbiamo cambiato praticamente nulla nel corso delle tre sessioni di libere. Sapevo che la mia guida poteva cambiare tanto il bilanciamento della macchina, quando succede questo mi dà tanta fiducia. Si tratta – prosegue – del miglior risultato al quale potessimo auspicare, sia io che Sainz saremmo sulla parte pulita della pista e questo è sicuramente ottimo”.
Proprio Carlos Sainz, difatti, cercherà di replicare la prestazione da ‘scudiero’ vista nel finale di gara a Monza, dove ha coperto le spalle a Leclerc, rallentando le McLaren di Piastri e Norris e consentendo dunque al suo compagno di squadra di avere margine sufficiente per conquistare la vittoria.
Un copione che potrebbe ripetersi, seppur lo spagnolo parta dietro lo stesso Piastri ma dal lato pulito della pista, un vantaggio non indifferente su un circuito come quello di Baku: “Non mi sono mai trovato a mio agio su questa pista, faticando sempre, per cui il terzo posto è un ottimo risultato – ha detto Sainz -. Abbiamo avuto una giornata solida, con entrambe le macchine, mettendoci in un’ottima posizione per la gara”. Entusiasmo che – come di consueto – viene subito riequilibrato dal team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, fin dal post qualifica concentrato sul ripetere il buon rendimento anche nei cinquantuno giri della gara: “E’ importante avere due macchine davanti, ma la gara non sarà facile – esordisce Vasseur -. Non sono preoccupato ma concentrato. E’ vero che Leclerc a Baku ha molta fiducia in sè stesso, ma l’importante è tenerla sotto controllo, senza strafare. Charles è in grado di farlo, anche se la strada fino alla bandiera a scacchi sarà comunque lunga”.
“Dobbiamo goderci la pole, ma la cosa più importante sarà la gara. Dovremmo concentrarci solo su noi stessi, avendo avuto un buon passo già dall’inizio del weekend”. Difficoltà, oltre che per Norris, anche per Max Verstappen e la sua Red Bull, insolitamente altalenante nel mettere in pista delle prestazioni che, al termine della qualifica, non gli hanno consentito di finire oltre la sesta posizione sulla griglia di partenza.
“Mi aspettavo di più da queste qualifiche, ma alcuni cambiamenti ci hanno portato al limite della macchina, rendendola non facilmente guidabile – ha analizzato l’olandese -. Questo mi infastidisce un po’, perchè cercando di migliorare le cose abbiamo intrapreso una strada sbagliata”. Meglio di lui addirittura il suo compagno di squadra, Sergio Perez, che nel mezzo di una crisi apparentemente senza fine chiude per la prima volta in stagione davanti al tre volte iridato, in un tracciato sul quale ha ottenuto la sua ultima vittoria – nello scorso campionato – e che il messicano ha sempre interpretato molto bene.
AGI – Quattro è il numero perfetto, almeno per Charles Leclerc, che tra le mura – e i muretti – della città vecchia di Baku si sente come non mai a suo agio. Più veloce di Montecarlo, casa sua, ma con più di qualche analogia in termini di conformazione, il circuito dell’Azerbaijan regala ancora al monegasco la gioia della pole position, la quarta – per l’appunto – su questo tracciato.
Qualifiche iniziate dal ferrarista nel migliore dei modi, dopo aver evitato la penalità per una presunta infrazione di velocità in regime di bandiera gialla durante le FP3, con il primo crono fatto segnare nel Q1 e un passo sul giro secco che stava gia’ cominciando a farsi importante. Prima parte di sessione in cui, più che il tempo stesso di Leclerc, è l’eliminazione del primo papabile avversario per la pole finale a far sorridere il box della Rossa. Lando Norris, arrivato all’ultimo tentativo del suo Q1, rientra in pit lane senza concludere il giro e finendo di conseguenza diciassettesimo.
Una scelta che il pilota della McLaren ha preso a causa dell’esposizione di una bandiera gialla da parte dei commissari di gara che lo ha convinto a rallentare – rispettando il regolamento – ma abortendo obbligatoriamente il suo tentativo. Fuori dai giochi il britannico, il Q2 regala anche la sorpresa Williams, che al taglio accedono entrambe in top ten con Franco Colapinto – rookie alla seconda presenza in Formula 1 dopo il weekend di Monza – e Alexander Albon che chiuderanno poi in nona e decima posizione in griglia. Griglia che si completa con l’altra McLaren di Oscar Piastri, bravo a spingere fino all’ultimo tentativo ma senza trovare quei tre decimi decisivi per finire davanti a Leclerc.
“Questa è una delle mie piste preferite in tutto il calendario” ha confessato il numero 16 della Rossa, lucido nel non demoralizzarsi nonostante l’incidente occorsogli nelle FP1 che “non mi ha fatto perdere fiducia perchè sapevo che avevamo il passo giusto”. Passo rivisto poi sul giro secco proprio in qualifica: “Nel Q3 bisognava cercare di stare lontani dai muri e nell’ultimo tentativo il tempo sul giro è venuto naturalmente, è fantastico essere in pole – sottolinea -. Sono stato contento della macchina, nella quale non abbiamo cambiato praticamente nulla nel corso delle tre sessioni di libere. Sapevo che la mia guida poteva cambiare tanto il bilanciamento della macchina, quando succede questo mi dà tanta fiducia. Si tratta – prosegue – del miglior risultato al quale potessimo auspicare, sia io che Sainz saremmo sulla parte pulita della pista e questo è sicuramente ottimo”.
Proprio Carlos Sainz, difatti, cercherà di replicare la prestazione da ‘scudiero’ vista nel finale di gara a Monza, dove ha coperto le spalle a Leclerc, rallentando le McLaren di Piastri e Norris e consentendo dunque al suo compagno di squadra di avere margine sufficiente per conquistare la vittoria.
Un copione che potrebbe ripetersi, seppur lo spagnolo parta dietro lo stesso Piastri ma dal lato pulito della pista, un vantaggio non indifferente su un circuito come quello di Baku: “Non mi sono mai trovato a mio agio su questa pista, faticando sempre, per cui il terzo posto è un ottimo risultato – ha detto Sainz -. Abbiamo avuto una giornata solida, con entrambe le macchine, mettendoci in un’ottima posizione per la gara”. Entusiasmo che – come di consueto – viene subito riequilibrato dal team principal della Ferrari, Frederic Vasseur, fin dal post qualifica concentrato sul ripetere il buon rendimento anche nei cinquantuno giri della gara: “E’ importante avere due macchine davanti, ma la gara non sarà facile – esordisce Vasseur -. Non sono preoccupato ma concentrato. E’ vero che Leclerc a Baku ha molta fiducia in sè stesso, ma l’importante è tenerla sotto controllo, senza strafare. Charles è in grado di farlo, anche se la strada fino alla bandiera a scacchi sarà comunque lunga”.
“Dobbiamo goderci la pole, ma la cosa più importante sarà la gara. Dovremmo concentrarci solo su noi stessi, avendo avuto un buon passo già dall’inizio del weekend”. Difficoltà, oltre che per Norris, anche per Max Verstappen e la sua Red Bull, insolitamente altalenante nel mettere in pista delle prestazioni che, al termine della qualifica, non gli hanno consentito di finire oltre la sesta posizione sulla griglia di partenza.
“Mi aspettavo di più da queste qualifiche, ma alcuni cambiamenti ci hanno portato al limite della macchina, rendendola non facilmente guidabile – ha analizzato l’olandese -. Questo mi infastidisce un po’, perchè cercando di migliorare le cose abbiamo intrapreso una strada sbagliata”. Meglio di lui addirittura il suo compagno di squadra, Sergio Perez, che nel mezzo di una crisi apparentemente senza fine chiude per la prima volta in stagione davanti al tre volte iridato, in un tracciato sul quale ha ottenuto la sua ultima vittoria – nello scorso campionato – e che il messicano ha sempre interpretato molto bene.