Il Governo dà il via a una vera e propria guerra contro le buche stradali. Con un nuovo decreto ministeriale, infatti, viene chiarito, una volta per tutte, il progetto di contrastare uno dei principali problemi delle strade italiane, andando a fissare criteri più stringenti, sia per quanto riguarda la realizzazione di nuove strade che per gli interventi di riparazione. L’obiettivo è chiaro: il decreto punta a incrementare la durata nel tempo delle strade e, quindi, a ridurre il numero di buche, migliorando la qualità della circolazione e riducendo i rischi legati alla sicurezza. Il nuovo provvedimento del Governo entrerà in vigore sul finire del 2024. Vediamo quali saranno le novità.
Cosa prevede il Governo
Il nuovo provvedimento del Governo (decreto ministeriale numero 279 pubblicato il 23 agosto 2024 sulla Gazzetta Ufficiale e pronto a entrare in vigore il prossimo 21 dicembre 2024) si concentra su vari elementi tecnici per migliorare la qualità delle strade e la manutenzione. Con il provvedimento sono stati introdotti nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento di tutti i servizi legati alle strade pubbliche, dalla progettazione alla costruzione e fino ad arrivare ai sempre necessari interventi di manutenzione.
Secondo i nuovi CAM, sarà necessario garantire una vita utile del manto stradale di almeno 20 anni, sia per le nuove strade che per gli interventi di risanamento profondo di un determinato tratto già esistente. Allo stesso modo, bisognerà garantire almeno 5 anni di durata teorica per quanto riguarda i risanamenti superficiali. Questi nuovi criteri riguarderanno oltre 167 mila chilometri di strade (considerando autostrade, strade extraurbane principali e secondarie e strade urbane a scorrimento).
Le buche stradali sono un problema in tutta Italia, sia nei grandi centri che nei comuni più piccoli. Di recente, infatti, è diventato virale il caso di Milano, città alle prese con un problema rilevante legato alla manutenzione del manto stradale. Gli esempi, però, sono numerosi e anche a Roma c’è un grosso problema. Per contrastare questo problema diventa, quindi, necessario un intervento importante che vada a incrementare la qualità delle nuove strade e degli interventi di risanamento di quelle esistenti. Il decreto del Governo proverà a mettere una pezza sul problema delle buche.
Più sostenibilità
Il nuovo decreto punta, sostanzialmente, a prolungare la vita media delle strade, puntando su durata e qualità oltre che su una maggiore sostenibilità. Si tratta di elementi strettamente collegati tra loro. Il ricorso a materiali di maggiore qualità, infatti, garantirà una durata superiore per le strade che, quindi, riusciranno a mantenere uno stato di conservazione ottimale per un periodo di tempo più lungo. Nello stesso tempo, il ricorso a materiali sostenibili permetterà di ottenere ulteriori vantaggi, come, ad esempio, la possibilità di realizzare strade utilizzando materiali innovativi derivati dagli pneumatici. Un sistema di questo tipo è in grado, inoltre, di ridurre la rumorosità (fino a 3,5 dB) legata alla circolazione dei veicoli come evidenziato da un’analisi di Ecopneus che ha sottolineato come questa soluzione sia ampiamente utilizzata in altri Paesi mentre in Italia il ricorso a questa tecnica è limitato, per ora, a poche centinaia di chilometri di tratte stradali.