AGI – Altre aggressioni ai danni di sanitari sono state denunciate al Policlinico Riuniti di Foggia. Ieri sera tre infermieri in servizio al pronto soccorso sono stati colpiti con schiaffi, calci e pugni da un giovane giunto in stato di alterazione e con problemi di ansia. Il ragazzo, dopo essere stato registrato ha iniziato, senza alcun motivo, a inveire contro gli infermieri colpendoli. E’ stato necessario l’intervento dei carabinieri che hanno identificato e denunciato l’aggressore.
Mercoledì scorso nel Policlinico foggiano diversi medici dell’equipe di Chirurgia toracica erano stati aggrediti da cinquanta persone, tra parenti e amici, di una ragazza di 23 anni, deceduta poco prima durante un intervento chirurgico. I medici e gli infermieri per sfuggire alla furia degli aggressori erano stati costretti a barricarsi in una stanza dell’ospedale. Il video era diventato virale sui social.
“La recente aggressione che ha coinvolto i medici del policlinico di Foggia conferma quanto la Cisl sostiene da tempo, ossia che esiste nel Paese un importante e delicato problema di salute pubblica nazionale”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, nonchè reggente della Cisl Medici nazionale. “In particolare è triste constatare che la stessa Organizzazione Mondiale della sanità accanto ai rischi tradizionali per la salute del lavoratore e ai rischi psicosociali emergenti legati all’organizzazione del lavoro abbia dovuto associare il tema della violenza sul posto di lavoro. Le statistiche dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio-sanitarie, al quale partecipa anche la Cisl medici, segnala nel 2023 ben 18.000 operatori vittime di atti di aggressione di cui il 26% di tipo fisico, fra i quali le donne rappresentano il 64% del personale coinvolto”.