AGI – La pasta come fattore di aggregazione sociale quando i social non esistevano ancora, ma anche regina dei social nella società moderna. Questo simbolo di convivialità, della cultura italiana e della Dieta mediterranea, mantiene il suo carattere tradizionale, ma si evolve nella lavorazione, nella preparazione e nel suo modo di mostrarsi all’esterno. La storia di questo prodotto del grano corre di pari passo con quella di Gragnano, città vesuviana da cui è partita la pratica dell’essiccazione e del commercio.
Qui si celebra, per il 22esimo anno, la rassegna che celebra la pasta di Gragnano Igp, riconoscimento arrivato nel 2013. La kermesse promossa dal Consorzio di tutela prevede, fino a domenica prossima, talk, convegni, degustazioni, show cooking e visite guidate alla Valle dei mulini e ai pastifici. In questi anni la pasta è entrata a pieno titolo nello storytelling dei social, diventando il soggetto preferito per molti influencer.
A testimoniarlo è uno studio condotto da Pierluigi Vitale, esperto in social listening e docente all’Università del Molise, insieme con Serena Pelosi, linguista computazionale. La ricerca che sarà illustrata nel corso di uno dei talk della kermesse dice innanzitutto che tra i Paesi della Top 20 a livello mondiale, l’Italia è di gran lunga la nazione con più menzioni di food, seguita da Usa, Brasile e Germania. È la domenica in cui si posta di più sui social, mentre il canale principale è Instagram, che supera di molto Facebook. Il sentiment, per la pasta e in generale per il cibo, è sempre molto positivo, con una percentuale che si avvicina al 100% su TikTok e Instagram.
Tra i soggetti fotografati e postati spopolano gli alimenti della Dieta mediterranea, con la pasta che conquista il gradino più alto del podio, davanti a verdure e carne. Le ricette più postate sono quelle della pasta alla carbonara, della Genovese (ricetta tipica della cucina napoletana, a base di cipolle e carne di manzo) e la pasta alla Norma. Sul cibo e sulla pasta ha costruito la sua carriera da influencer Aurora Cavallo, in arte Cooker Girl.
La 23enne piemontese è una delle food bloggers più note e su Instagram ha superato 1,3 milioni di follower. “La pasta è social – dice all’AGI – perché unisce tutte le generazioni, dai ragazzi fuorisede che hanno necessità di non spendere troppo per la spesa fino all’alta cucina. Ho iniziato a cucinare perché i miei genitori tornavano tardi a casa da lavoro e ho avuto sempre la passione per la cucina. Sono stata all’estero e ricordo che quando ero a Copenaghen la prima spesa che ho fatto era di pasta, pomodoro e olive taggiasche, che sono la mia passione”. Pensa che il suo successo possa dipendere dal fatto che “molte persone si rivedono nella mia storia. Ho deciso di chiamarmi così perché non facevo vedere il mio viso e l’unico elemento di riconoscimento era il mio grembiule rosso. La cosa importante è che nel mio profilo non si parla solo di ricette e di cucina, ma delle storie che ci sono dietro, della mia esperienza e della valorizzazione del prodotto. Tutto questo rende unico il prodotto finale e gli dà valore”.