AGI – “Andiamo avanti dritti e convinti per la nostra strada che sappiamo quale è. Vogliamo fare una grande partita contro la Francia a Parigi”. Tenere in mente la brutta eliminazione dall’ultimo Europeo e quanto di sbagliato messo in mostra in Germania poco meno di due mesi fa, ma allo stesso voltare pagina. C’è questo e molto altro nelle parole del ct azzurro Luciano Spalletti nel primo giorno di ritiro della Nazionale a Coverciano dove l’Italia inizierà a preparare le prime due gare di Nations League, contro Francia ed Israele.
“Oggi è un giorno bello per me e per i calciatori perché ci si ritrova qui a far parte della Nazionale e secondo me abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene -ha aggiunto Spalletti -. Ho parlato con i calciatori e lo ha fatto anche Buffon ed erano attentissimi a quel che gli ha detto toccando anche dei tasti emotivi, il resto si svilupperà con gli allenamenti. Ho visto però uno sguardo corretto da parte loro per il momento che stiamo attraversando. Abbiamo calciatori dentro questa convocazione che hanno un illustre passato, che hanno avuto momenti importantissimi della loro carriera, che possono trasferire a tutti gli altri la bellezza di essere un giocatore che poi raggiunge determinati risultati”.
“Abbiamo a che fare con una squadra che ha grande qualità e grande possibilità di livellamento alto, tenteremo di lasciare piu’ liberi i calciatori di poter mettere in pratica la loro qualità perché ne hanno”, insiste il ct azzurro, che non ha negato però di aver trascorso “un’estate bruttissima perché poi il discorso andava sempre lì e quando si parla di fallimento bisogna fare un’analisi un po’ corretta perché secondo me il riferimento va alla partita con la Svizzera che è stata bruttissima. Contro la Spagna è stata altrettanto brutta perché siamo stati messi sotto dai nostri avversari ma visto il percorso che ha fatto la Spagna, che ha battuto tutti in maniera meritata e molto netta, si ridimensiona quella che è stata la nostra partita. Contro la Svizzera è stata bruttissima soprattutto come atteggiamento, siamo stati arrendevoli e non abbiamo onorato bene quella che è la nostra forza e la nostra storia. Mi sento responsabile di quello che è successo ma ho cambiato un po’ le percentuali: io lo sono al 98%, Baldini e Domenichini all’1% ciascuno – il riferimento ai suoi collaboratori – I giocatori, anche quelli che sono rimasti a casa, sono totalmente sollevati da tali responsabilità”.
“Oggi ho detto loro che probabilmente gli ho messo troppa pressione addosso e non gli ho fatto avere il tempo di gustarsi la bellezza di vestire la maglia dell’Italia. Si apre ora una cosa nuova e quindi proveremo a fare qualcosa di differente tentando di creare un nuovo gruppo e una nuova squadra trasferendo meno pressione ai calciatori”.
Sulla sua scelta di rimanere ct ha pesato “l’aver capito fin da subito che la partita con la Svizzera non cambiava assolutamente quel che era la considerazione del presidente Gravina e della Figc nei miei confronti – ha puntualizzato Spalletti -. Se avessero manifestato qualche dubbio per me sarebbe stato facile mettersi lì e parlarne. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per andare a trovare delle soluzioni alternative e rimettermi subito in pari rispetto a quelli sono stati gli sbagli che hanno causato questa brutta sconfitta. Gravina fin dal primo giorno si è presentato come una persona competente, preparata e sincera, ed è sempre rimasto così con me. Uno dei principali motivi che mi ha spinto ad accettare l’incarico all’inizio è stata la fiducia che lui mi ha fatto sentire nonostante il momento delicato che stava passando la Nazionale. Ringrazierò sempre Gravina e la Figc per avermi permesso di essere in questa posizione”.
Spalletti infine si è soffermato su alcuni singoli, da Chiesa che ha chiesto di allenarsi in questa fase col suo nuovo club, il Liverpool, ad Alessandro Bastoni, reduce da un infortunio patito con l’Inter ma che conta di recuperare, passando per il ritorno di Tonali, “perché si è allenato bene con la sua squadra durante la preparazione, è un calciatore nei confronti del quale nutriamo grande fiducia e che ha riflettuto molto”, dopo la squalifica per il caso scommesse. Per quanto riguarda invece la mancata convocazione di Barella, che si è operato oggi al naso, “è stato molto sincero, mi ha messo al corrente che ha difficoltà respiratorie e che doveva fare un intervento programmato per questa sosta. A lui voglio bene, è un professionista serio, è un grande calciatore e in questo caso qui non posso cambiare la direzione di questa decisione, posso solo adeguare un po’ le vele. Lo aspetto per la prossima convocazione”.
AGI – “Andiamo avanti dritti e convinti per la nostra strada che sappiamo quale è. Vogliamo fare una grande partita contro la Francia a Parigi”. Tenere in mente la brutta eliminazione dall’ultimo Europeo e quanto di sbagliato messo in mostra in Germania poco meno di due mesi fa, ma allo stesso voltare pagina. C’è questo e molto altro nelle parole del ct azzurro Luciano Spalletti nel primo giorno di ritiro della Nazionale a Coverciano dove l’Italia inizierà a preparare le prime due gare di Nations League, contro Francia ed Israele.
“Oggi è un giorno bello per me e per i calciatori perché ci si ritrova qui a far parte della Nazionale e secondo me abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene -ha aggiunto Spalletti -. Ho parlato con i calciatori e lo ha fatto anche Buffon ed erano attentissimi a quel che gli ha detto toccando anche dei tasti emotivi, il resto si svilupperà con gli allenamenti. Ho visto però uno sguardo corretto da parte loro per il momento che stiamo attraversando. Abbiamo calciatori dentro questa convocazione che hanno un illustre passato, che hanno avuto momenti importantissimi della loro carriera, che possono trasferire a tutti gli altri la bellezza di essere un giocatore che poi raggiunge determinati risultati”.
“Abbiamo a che fare con una squadra che ha grande qualità e grande possibilità di livellamento alto, tenteremo di lasciare piu’ liberi i calciatori di poter mettere in pratica la loro qualità perché ne hanno”, insiste il ct azzurro, che non ha negato però di aver trascorso “un’estate bruttissima perché poi il discorso andava sempre lì e quando si parla di fallimento bisogna fare un’analisi un po’ corretta perché secondo me il riferimento va alla partita con la Svizzera che è stata bruttissima. Contro la Spagna è stata altrettanto brutta perché siamo stati messi sotto dai nostri avversari ma visto il percorso che ha fatto la Spagna, che ha battuto tutti in maniera meritata e molto netta, si ridimensiona quella che è stata la nostra partita. Contro la Svizzera è stata bruttissima soprattutto come atteggiamento, siamo stati arrendevoli e non abbiamo onorato bene quella che è la nostra forza e la nostra storia. Mi sento responsabile di quello che è successo ma ho cambiato un po’ le percentuali: io lo sono al 98%, Baldini e Domenichini all’1% ciascuno – il riferimento ai suoi collaboratori – I giocatori, anche quelli che sono rimasti a casa, sono totalmente sollevati da tali responsabilità”.
“Oggi ho detto loro che probabilmente gli ho messo troppa pressione addosso e non gli ho fatto avere il tempo di gustarsi la bellezza di vestire la maglia dell’Italia. Si apre ora una cosa nuova e quindi proveremo a fare qualcosa di differente tentando di creare un nuovo gruppo e una nuova squadra trasferendo meno pressione ai calciatori”.
Sulla sua scelta di rimanere ct ha pesato “l’aver capito fin da subito che la partita con la Svizzera non cambiava assolutamente quel che era la considerazione del presidente Gravina e della Figc nei miei confronti – ha puntualizzato Spalletti -. Se avessero manifestato qualche dubbio per me sarebbe stato facile mettersi lì e parlarne. Questa fiducia mi ha permesso di mettermi subito al lavoro per andare a trovare delle soluzioni alternative e rimettermi subito in pari rispetto a quelli sono stati gli sbagli che hanno causato questa brutta sconfitta. Gravina fin dal primo giorno si è presentato come una persona competente, preparata e sincera, ed è sempre rimasto così con me. Uno dei principali motivi che mi ha spinto ad accettare l’incarico all’inizio è stata la fiducia che lui mi ha fatto sentire nonostante il momento delicato che stava passando la Nazionale. Ringrazierò sempre Gravina e la Figc per avermi permesso di essere in questa posizione”.
Spalletti infine si è soffermato su alcuni singoli, da Chiesa che ha chiesto di allenarsi in questa fase col suo nuovo club, il Liverpool, ad Alessandro Bastoni, reduce da un infortunio patito con l’Inter ma che conta di recuperare, passando per il ritorno di Tonali, “perché si è allenato bene con la sua squadra durante la preparazione, è un calciatore nei confronti del quale nutriamo grande fiducia e che ha riflettuto molto”, dopo la squalifica per il caso scommesse. Per quanto riguarda invece la mancata convocazione di Barella, che si è operato oggi al naso, “è stato molto sincero, mi ha messo al corrente che ha difficoltà respiratorie e che doveva fare un intervento programmato per questa sosta. A lui voglio bene, è un professionista serio, è un grande calciatore e in questo caso qui non posso cambiare la direzione di questa decisione, posso solo adeguare un po’ le vele. Lo aspetto per la prossima convocazione”.