Il traforo del Monte Bianco chiude per lavori. A partire da oggi, 2 settembre, e per i prossimi 105 giorni (salvo ritardi), il traforo resterà chiuso con notevoli disagi per quanto riguarda il traffico nel corso dei prossimi mesi. La strada che passa sotto al Monte Bianco, infatti, rappresenta un elemento fondamentale per i trasporti, di persone e, soprattutto, di merci.
La chiusura, necessaria per effettuare interventi di manutenzione e, quindi, per garantire la sicurezza del traforo, avrà un impatto inevitabile sull’economia locale. Il traforo del Monte Bianco registra, ogni anno, il passaggio di tantissimi veicoli (oltre 1,677 milioni nel 2023, con una media di 4,596 al giorno, nonostante nove settimane di chiusura totale).
Complessivamente, per questo passaggio transita il 4,4% del traffico di mezzi pesanti che attraversa le Alpi e il 3,3% dei veicoli leggeri. L’impatto della chiusura, quindi, è evidente. Andiamo a vedere quali sono i motivi della chiusura oltre che i percorsi alternativi riservati ai veicoli pesanti e leggeri che normalmente utilizzano il traforo per passare da un versante all’alto del Monte Bianco.
Perché chiude il traforo
La chiusura del traforo del Monte Bianco, lungo complessivamente 11,6 chilometri, è legata alla necessità di effettuare interventi di risanamento della volta necessari per garantire la massima sicurezza sul lungo percorso. A partire dalla giornata di oggi prenderanno il via i primi cantieri test, con interventi su due tratti di 300 metri a cui dovrebbero seguire ulteriori interventi nel corso dei prossimi mesi. Complessivamente, sono previsti interventi per circa 50 milioni di euro. La chiusura sarebbe dovuta avvenire lo scorso anno ma una frana in Maurienne rimandò gli interventi, a causa della chiusura del traforo del Frejus.
Proprio questo traforo sarà utilizzato, si stima, dal 90% dei camion che abitualmente utilizzando il passaggio del Monte Bianco per passare da una parte all’altra delle Alpi. Per quanto riguarda il traffico di veicoli leggeri, invece, l’obiettivo è ripartire il flusso di veicoli su più percorsi. In particolare, è prevista la possibilità di utilizzare la galleria che collega Bardonecchia e Modane oltre al traforo del Gran San Bernardo. Da valutare c’è anche il passaggio sul colle del Piccolo del San Bernardo che, però, in caso di neve potrebbe essere chiuso, aumentando il traffico lungo le altre due vie citate in precedenza. Per valutare l’impatto della chiusura del traforo del Monte Bianco, quindi, sarà necessario analizzare anche l’andamento del meteo oltre che del traffico di veicoli tra le Alpi nel corso dei prossimi mesi.
Quando riapre
Il traforo del Monte Bianco riaprirà il prossimo 16 dicembre, in tempo per il periodo di festività natalizie. Complessivamente, quindi, la chiusura durerà ben 105 giorni con l’obiettivo, come sottolineato dal gestore Geie-Tmb, di terminare i lavori in anticipo, arrivando a una riapertura prima della data indicata in precedenza. Il periodo di chiusura, in ogni caso, è stato scelto con attenzione, per minimizzare l’impatto sul turismo. Un prolungamento della chiusura potrebbe, quindi, rappresentare un vero e proprio problema per le economie locali. In ogni caso, nel corso dei prossimi mesi, dovrebbero essere necessarie ulteriori misure per mettere in sicurezza la volta.