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Rivoluzione under 40 a Milano: 50mila giovani in più in 15 mesi. La sfida di Sala: “Case low cost”

Mar 9, 2017

Sono le previsioni a disegnare la risalita. Che potrebbe anche trasformarsi in un’ascesa vertiginosa. Perché se Milano continuerà a crescere con il ritmo degli ultimi anni, hanno calcolato gli esperti del Cresme, il Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia, nel 2035 la città arriverà a contare un milione e 780mila abitanti: il 31 per cento in più rispetto a oggi, che dà un indirizzo a più di un milione e 300mila persone.

Troppo ottimista? Anche a voler seguire lo scenario meno favorevole, si arriverebbe comunque a un milione e 570mila residenti. Ma ad aver risvegliato l’attenzione dei tecnici è soprattutto la “rigenerazione della struttura demografica”. Quella di una città sempre più giovane che tra un ventennio, appunto, avrà un’età media che scenderà dai 45 anni di oggi a circa 42. E che, come dice il sindaco, “negli ultimi dodici-quindici mesi” ha conquistato “più o meno 50mila giovani, tra i 20 e 40 anni”. Una capacità di attrazione che Palazzo Marino vuole mantenere. “Intendo far sì che questa crescita naturale continui”, è l’impegno del sindaco, Beppe Sala.

È una rivoluzione già iniziata, quella che disegna Sala. I dati che cita sono, appunto, quelli di una ricerca del Cresme del 2016. Anche se quel balzo così corposo non si riferirebbe all’ultimissimo periodo. Il salto avrebbe una data, il 2014, quando a Milano ci sarebbe stato un “saldo di 46.304 residenti in più nella classe 15-44 anni, con una forte concentrazione tra 25 e 34 anni (68 per cento). Sul fronte opposto, invece, ovvero per la popolazione di 45 anni e più, invece, il bilancio è di 26.142 persone in meno, con una decrescita del 51 per cento di anziani (over 65). Due frecce che hanno iniziato a seguire due direzioni opposte.

La rimonta dei giovani che scelgono Milano da altre parti d’Italia e dall’estero è continuata anche nel 2015. Il Cresme, infatti, ha appena ritoccato le stime. Nell’anno di Expo, lo sbarco è proseguito così: i residenti nella fascia da 0 a 49 anni sono aumentati di 16.240 persone, mentre i milanesi con più di 50 anni sono 2.500 in meno. Anche in questo caso, per la seconda volta consecutiva, l’incremento (88 per cento) è stato registrato soprattutto tra i 15 e i 39 anni.

Per capirla ancora di più, la rivoluzione in corso, bisogna spingersi ancora più in profondità: il segno positivo più evidente riguarda i ragazzi dai 25 ai 29 anni, quelli che finiscono l’università e cercano lavoro: sono stati 5.033 in più in un anno. E anche salendo di età si nota una crescita di 3.907 residenti tra i 30 e i 34 anni. Un aumento anche tra i 20 e i 24 anni (più 2.301). Ma chi sono i giovani che arrivano a Milano? A rispondere è proprio chi ha prodotto la ricerca, il direttore del Centro, Lorenzo Bellicini: “Sono italiani e stranieri che cercano opportunità in una città che in questo momento è tra le più attrattive del Paese. I giovani, soprattutto in queste fasce d’età, hanno bisogno di futuro e Milano lo offre. Si potrebbe quasi dire che, prima di andare all’estero è da qui che si passa”.

Ma anche il sindaco sa che “il limite chiaro ” della crescita demografica è “nella funzione abitativa”. Tradotto: il vero miraggio è trovare un’abitazione a prezzi contenuti. Lo dice, Sala: “I giovani che decidono di venire a Milano devono trovare una casa e quindi via alla ristrutturazione, via alla rigenerazione del territorio “. Con un modello a cui guarda il Comune: “La Germania e tutto il Nord Europa”.

Per acquistare una residenza, oggi si spendono 3.924 euro al metro quadrato. Una cifra media, appunto, che comprende gli 8.037 euro del centro e i 2.429 euro dell’estrema periferia. E poi gli affitti: si aggirano attorno ai 143 euro al metro quadrato in un anno (per un appartamento di 50 metri quadrati, parliamo di 7.150 euro all’anno, 595 euro al mese). Anche se sono proprio i monolocali (215 euro al metro annui) e i bilocali (165) a essere cresciuti di più negli ultimi sei mesi. Un mercato che impazzisce

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