Lando Norris torna sul gradino più alto del podio. L’inglese riesce nell’impresa nel GP Olanda, quindicesima prova del Mondiale 2024 di F1, sulla pista di casa di Max Verstappen. Il pilota della McLaren, spesso accusato di non avere la solidità mentale per ambire a qualcosa di importante quest’anno, è autore di una prova di forza che potrebbe segnare il punto di svolta del Mondiale.
Norris, infatti, nonostante si sia fatto “fregare” da Verstappen alla partenza non si è perso d’animo, si è messo a caccia dell’olandese ed è riuscito a strappargli la leadership della corsa con un grande sorpasso.
Se a Zandvoort la McLaren ha dimostrato di essersi avvicinata ulteriormente alla Red Bull aprendo di fatto, e nuovamente, la lotta per il campionato Costruttori, a sorprendere in Olanda è stata la Ferrari. I piloti del Cavallino Rampante sono riusciti a trovare la quadra in un fine settimana in cui sembrava non si riuscisse a trovare una via d’uscita con Leclerc, terzo sul podio, mentre Sainz, quinto, è stato autore di una bellissima rimonta dalla decima posizione.
McLaren
Il termine della pausa estiva della F1 non ha portato soprese in pista. La McLaren è sempre la vettura da battere e, come se fosse ancora necessario, ha voluto dimostrarlo di forza con la vittoria di Lando Norris nel GP Olanda. Nonostante la conquista della pole position da parte del pilota inglese la gara non è cominciata nel migliore dei modi per il team di Woking.
Al via sia Norris sia Piastri hanno perso una posizione e sembrava davvero che il 24enne di Bristol avesse nuovamente buttato nelle ortiche la gara. E invece no. L’inglese ha amministrato lo svantaggio da Verstappen e non appena dal muretto gli è stato comunicato di cominciare a spingere Norris ha mostrato un ritmo indiavolato. Ok. Dopo il pacchetto portato a Miami la McLaren ha fatto debuttare proprio sul tracciato di Zandvoort un altro upgrade importante che ha portato i risultati sperati.
A completare la buona prestazione della scuderia inglese ci mettiamo anche la quarta posizione ottenuta da Oscar Piastri. La prestazione dell’australiano, che ha provato in tutti i modi ad attaccare la Ferrari di Leclerc, è stata in un certo modo condizionata dalla scelta strategica della McLaren che sicuramente gli ha fatto perdere quei due secondi che gli avrebbero permesso di stare davanti al monegasco.
Giunti al 15esimo appuntamento dei ventiquattro in calendario è d’obbligo per la McLaren e per lo stesso Norris iniziare a fare qualche conteggio. Se pensare di poter strappare il Mondiale Piloti a Verstappen è un po’ più complesso (Norris è distante dall’olandese di settanta punti), per quanto riguarda il Costruttori è ufficialmente aperto: la McLaren è dietro alla Red Bull di appena trenta punti e con ancora nove gare da disputarsi, il finale di campionato potrebbe rivelarsi più interessante delle aspettative.
Ferrari
Se teniamo conto di dove si trovasse la Ferrari in Belgio e di come era cominciato questo fine settimana, in Olanda, il Cavallino Rampante ha letteralmente massimizzato il risultato arrivando sul podio. E questa volta non per squalifiche altrui.
Il weekend a Zandvoort non era cominciato nel migliore dei modi per la scuderia italiana. Se Leclerc, nelle prove libere, non sembrava eccessivamente competitivo, un problema al cambio della SF-24 di Sainz ha condizionato l’intero fine settimana dello spagnolo.
Entrambi i piloti della Ferrari si sono mostrati aggressivi fin dalle prime fasi della corsa. Se Sainz ha messo a segno alcuni dei sorpassi più bella della gara su Alonso e Gasly (ad esempio), Leclerc ha subito mostrato un ritmo tale da non perdere troppo terreno rispetto ai diretti avversari. E infatti, grazie anche a delle fermate ai box ineccepibili da parte dei meccanici della Rossa, il monegasco è riuscito a stare davanti alla McLaren di Piastri e a salire sul gradino più basso del podio nel GP Olanda. Un risultato insperato alla vigilia di questo appuntamento. Ma occhio, perché domenica le monoposto di F1 torneranno già in pista, a Monza, gara di casa per la Ferrari. E proprio in questa occasione il Cavallino Rampante porterà un pacchetto di aggiornamenti davvero consistente che potrebbe far prendere tutt’altra piega a questo finale di stagione per la Rossa.
Red Bull
Se nelle prime posizioni delle nostre pagelle continuano ad alternarsi McLaren e Mercedes (oggi con la piacevole sorpresa della Ferrari), la Red Bull ormai si è abbonata alla terza piazza. Max Verstappen è letteralmente il piloti che tiene in piedi la baracca da quando la RB20 non è più la vettura dominante che siamo stati abituati a vedere nel corso delle ultime stagioni.
L’olandese, che in occasione del suo GP casa non è riuscito ne a conquistare la pole position e nemmeno la vittoria, ci ha provato a dare spettacolo. Al via, col piglio del solito cannibale, agguanta e strappa di forza la prima posizione a Norris, ancora troppo indeciso allo spegnimento dei semafori rossi. Verstappen ci prova a rimanere leader della corsa ma in appena una ventina di giri viene superato dal pilota inglese della McLaren. E da quel momento non ce n’è più per nessuno.
Il pilota della Red Bull chiude ad oltre ventidue secondi dal vincitore della corsa. Un’eternità. E, in un momento così delicato per il team di Milton Keynes non è di eccessivo aiuto Perez che, non riesce ad andare oltre la sesta posizione.
A inizio stagione la Red Bull non avrebbe nemmeno lontanamente immaginato di ritrovarsi nella posizione di inseguitore.
Se il Mondiale Piloti sembra difficile che possa essere strappato a Verstappen (per lo meno per il vantaggio di settanta punti su Norris), quello dei Costruttori è più in bilico che mai. E c’è da scommetterci che il futuro di Perez sia indissolubilmente legato alla questione: se il messicano darà un importante apporto alla causa il suo sedile potrà ritenersi “salvo”, altrimenti si vedrà.
Mercedes
Dopo aver vinto in Belgio prima con Russell, poi squalificato, e in seconda linea con Hamilton, nel GP Olanda la Mercedes non convince. I piloti della scuderia tedesca non sono riusciti ad andare oltre la settima e ottava posizione, con Russell davanti a Hamilton. Se apparentemente a Zandvoort sembrerebbe che la Mercedes abbia perso un po’ dello smalto mostrato nelle ultime gare, bisogna dire che la prestazione dei suoi piloti è stata condizionata anche dalle scelte strategiche come quella, incomprensibile, di Russell.
Discorso a parte per Hamilton. Il sette volte Campione del Mondo, oltre a non essere riuscito ad andare oltre la 12esima piazzola in occasione delle qualifiche, a termine sessione è stato anche penalizzato di ulteriori tre posizioni a causa di un impeding nei confronti di Perez nel corso della Q1. Il vecchio leone soffre nelle retrovie ma, in qualche modo, ci mette una pezza e riesce ad entrare in zona punti.
Alpine
Dopo qualche gara in affanno sembra che la cura Briatore stia cominciando ad avere effetto su Alpine. Almeno per quanto riguarda Gasly. Il francese, che si è meritato la conferma per il 2025, sgomita, si butta nella mischia, supera e arriva fino alla zona punti. Riesce a tenersi dietro quel gran “furbone” di Alonso e straccia il povero Ocon che, con la stessa monoposto (ricordiamolo), non riesce ad andare oltre la quindicesima posizione.
Aston Martin
Non è ancora l’Aston Martin che forse vorremmo vedere in pista, ma almeno nel GP Olanda qualche timido segnale di recupero la AMR24 lo ha dato. Se Alonso, sempre col coltello tra i denti, riesce ad artigliare un quasi insperato decimo posto e un importantissimo punticino per il Costruttori, Stroll deve accontentarsi della tredicesima posizione.
La vettura inglese non ha il ritmo della sua versione 2023 e i piloti fanno quel che possono. I miracoli, per il momento, non esistono. Se lo spagnolo sembra sempre più demoralizzato dalle prospettive immediate di Aston Martin; al canadese non ne va bene una che sia una. Stroll si è beccato una penalità di cinque secondi da parte dei commissari a causa di un eccesso di velocità nella corsia box. Essere “il figlio del proprietario” della squadra non esime dagli errori.
Haas
La Haas si trova a disputare queste ultime gare con due piloti che corrono da separati in casa. Ma se Hulkenberg sembra voglia continuare a onorare il proprio sedile fino all’ultimo chilometro di questo 2024, non si può dire lo stesso di Magnussen.
Se a dividere il tedesco dalla zona punti ci si è messo di mezzo solo il ritorno di Alonso nel finale, il danese porta a casa un insipido diciottesimo posto. E ho scritto insipido per non dire altro. Basti pensare che peggio di Magnussen hanno fatto solo le Stake.
Williams
Se Albon ci prova in tutti i modi a portare la sua Williams nella zona centrale della classifica (e in Olanda, c’è stato un momento in cui sembrava potercela fare), Sargeant, al di là del piazzamento finale (sedicesimo) nel sabato di Zandvoort ha segnato la sua condanna a morte, la fine della sua esperienza in F1. Quelle due ruote sull’erba e la conseguente perdita di controllo della vettura pesano più di un macigno. Sarebbe davvero il colmo se Logan perdesse il sedile proprio il giorno in cui è riuscito a portare a casa una delle gare più consistenti.
Racing Bulls
Saranno le voci che lo vogliono sempre più vicino al ritorno in Red Bull ma Ricciardo nel GP Olanda da una bella prova di forza. Il pilota australiano cerca di portare la sua Racing Bulls in zona punti, non ce la fa. Ma chiude la corsa in dodicesima posizione, complice la penalità inflitta a Stroll. Niente da fare per Tsunoda che non riesce ad andare oltre la diciassettesima posizione. Non era proprio giornata per il giapponesino.
Stake F1
Non poteva essere altrimenti tenendo conto che la Stake in Olanda è riuscita nella difficile impresa di battere anche la Williams. I suoi piloti sono il fanalino di coda dell’ordine d’arrivo. Nessun guizzo da parte di Bottas e di Zhou in tutta la gara. Entrambi sembrano avere ancora la testa in vacanza, o perfino da qualche altra parte.