• 23 Settembre 2024 21:27

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Notte di follia, notte di Tatanta

Ago 23, 2024

AGI – Torna domani sera l’appuntamento più atteso dell’estate italiana: La Notte della Taranta in programma a Melpignano, nel Salento. Il Concertone che celebra la pizzica e la cultura popolare salentina sarà diretto quest’anno dal maestro italo-argentino Shablo. Tema dell’edizione 2202 è “generazione taranta”, tutti i giovani che hanno conosciuto la Taranta attraverso il rito collettivo nato nella Grecia salentina nel 1998.

Sul palco della Notte della Taranta saliranno grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale che interpreteranno i canti d’amore, di protesta e di lavoro rivisitati in chiave contemporanea dagli arrangiamenti urban di Shablo ed eseguiti dall’Orchestra Popolare diretta dal pianista e maestro Riccardo Zangirolami. L’evento sarà trasmesso in diretta da Rai3 a partire dalle 21,20 e in simulcast da Radio2 Rai. Il Concertone di Melpignano è un progetto culturale della Fondazione La Notte della Taranta sostenuto dalla Regione Puglia e Pugliapromozione in collaborazione con Unione dei Comuni della Grecìa salentina e Istituto Diego Carpitella.

 

Saranno tre ore di incessante ritmo con 30 brani della tradizione in un vero e proprio viaggio che va dalla tarantella del Gargano alla pizzica del Salento. Appuntamento annuale estivo, La Notte della Taranta, richiama a Melpignano, piccolo centro della Grecìa salentina, migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. Un vero e proprio rito dove la forza ancestrale del tamburello trasforma la notte di musica in una grande comunita’ danzante e libera. La pizzica è un ballo appartenente alla famiglia delle tarantelle utilizzata nel passato come cura per le “tarantate”, donne disagiate che secondo la credenza popolare venivano pizzicate dal ragno velenoso.

Una piccola orchestrina e il ballo della pizzica con l’intercessione di San Paolo e altri santi, sempre secondo la credenza popolare, portavano alla guarigione. Il fenomeno socio-antropologico del tarantismo è stato ben descritto da Ernesto De Martino nel suo “la terra del rimorso”. Oggi il popolo della Taranta non crede più al leggendario morso della tarantola ma il ragno è diventato il simbolo che crea un rituale nuovo e contemporaneo intorno alla divinità zoomorfa: la Taranta. Non c’è più esorcismo ma adorcismo, cioè riconciliazione danzata con il “dio’ che ti possiede e non più espulsione dello stesso dal tuo corpo. Chi arriva a Melpignano o balla la pizzica in ogni angolo del mondo non ha più bisogno di essere “aggredito” da un elemento esterno per condividere il rituale.

La Notte della Taranta è stato il volano scatenante di un nuovo modo di concepire la danza e la musica del Salento e il Concertone è una sorta di accensione del fuoco votivo di questo moderno raduno che si conclude ogni anno alle prime luci dell’alba. Il Concertone sarà aperto da una potente Pizzica di Aradeo che nei suoi versi contiene il viaggio del tamburello.

 

Immancabili le hit più amate dal pubblico: Acqua de la funtana, Pizzicarella, Lu rusciu de lu mare, Aria caddhipulina. Grande spazio alle lingue minoritarie, grico con i testi Klama, Pizzica di Cosimino e Calinitta e in arbereshe Ec Ec, Lule Lule e per la prima volta eseguita sul palco della Taranta Manushaqe. Un percorso di ricerca cominciato con l’ascolto delle registrazioni sul campo di Alan Lomax, Ernesto De Martino e Diego Carpitella e proseguito in cinque sessioni di prove dove il maestro Shablo ha scelto quali brani presentare nell’edizione 2024. Tra le scelte, il brano ‘Malachianta’ che Shablo ha mescolato con le sonorità argentine del tango, in omaggio alla terra che ha accolto la sua famiglia di emigranti italiani.

Dodici le coreografie costruite da Laccio con “la contaminazione di linguaggi tra il contemporaneo e la pizzica che in alcune di queste performance sarà pura e tradizionale. Abbiamo cercato di creare energie diverse ed originali, e su Malachianta la contaminazione è emozionante”. L’apertura del Concertone sarà affidata a una corale su Pizzica di Aradeo e per la prima volta eseguita sul palco di Melpignano la tradizionale Tarantella di Sannicandro con Giancarlo Paglialunga.

Spazio a un’inedita “Manushaqe” in arbereshe interpretata da Salvatore Galeanda. Segue una travolgente Pizzica di Copertino affidata alle voci femminili dell’Orchestra Popolare. Su Pizzica di San Marzano di San Giuseppe, interpretata da Enza Pagliara, il direttore d”orchestra Riccardo Zangirolami ha spiegato di aver scoperto che la suite numero 2 di Sergej Vasil’evic Rachmaninov è ispirata proprio al brano popolare. La prima ospite in scaletta sul palco di Melpignano sara’ Angelina Mango che interpretera’ “Su Picculina” in perfetto dialetto salentino e al pubblico regalerà una versione tutta nuova del celebre brano La Noia firmato da Dardust e Madame, entrambi già maestri concertatori.

 

Una travolgente Pizzica di San Vito eseguita da tutte le voci della Taranta apre poi la sequenza di brani hit nella storia del Concertone: Lu Ruciu de lu mare con Antonio Amato; Pizzica di Villa Castelli con Alessandra Caiulo; Pizzica degli Ucci con le tre voci maschili dell’Orchestra, Galeanda, Amato e Paglialunga; la ballatissima Pizzicarella con Stefania Morciano; Acqua de la Funtana con Consuelo Alfieri. Il secondo ospite ad abbracciare il pubblico di Melpignano sarà Geolier con la versione pizzicata di “I p’ me, tu p’ te” e un medley con Shablo di “Grazia/M Manc”. Si prosegue con il canto in grico Klama cantato da Alessandra Caiulo. Viaggio tra il tango argentino, omaggio di Shablo alla sua terra d’origine, e il Salento è “Malachianta”.

Sarà quindi la altrettanto potente Pizzica di Taranto interpretata da Salvatore Galeanda ad aprire la terza parte del Concertone che ospiterà Gaia, impegnata in una performance ballata su “Mena Mena Mo'” e a seguire la sua hit “Chega” in lingua portoghese. Amato torna a infiammare la piazza con l’attesissima “Aria Caddhipulina” che dà il benvenuto alla quarta ospite della serata, la nigeriana e napoletana d’adozione Ste, che con la sua potente voce intonerà “Tammurriata Nera” per introdurre il nuovo brano, uscito oggi, “Lose Control”.

Il secondo brano in arbereshe è “Lule Lule” interpretata da Enza Pagliara che renderà poi omaggio a Giovanna Marini. Si prosegue verso il finale con “Mamma la rondinella” cantata da Cosuelo Alfieri, ‘Pizzica di Cosimino’ con Giancarlo Pagliualunga, ‘Ec Ec’, terzo brano in arbereshe con Stefania Morciano. Gemme preziose quelle che il chitarrista e autore Luca Faraone regalerà ai brani “Taranta di Lizzano” e “Fuecu”. Chiuderà come da tradizione il Concertone di Melpignano l’inno di saluto partecipato dal pubblico Calinitta-Buona Notte.

L’Orchestra è composta da 21 elementi. Voci: Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Antonio Amato, Salvatore Cavallo Galeanda, Giancarlo Paglialunga, e dai musicisti Gianluca Longo (mandola), Peppo Grassi (mandolino), Attilio Turrisi (chitarra battente), Giuseppe Astore (violino), Roberto Chiga, Alessandro Chiga, Carlo Canaglia De Pascali (tamburello salentino) Roberto Gemma (mantici) Nico Berardi (fiati) Leonardo Cordella (organetto) Alessandro Monteduro (percussioni) Antonio Marra (batteria) Mario Esposito (basso) Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo).

Per il Concertone di domani all’organico dell’Orchestra Popolare si unisce una sezione d’archi composta da Sara Francesca Molinari (viola), Luisa Gaia Dal Molin (violoncello), Lucia Allegro e Valeria Di Crosta (violino).

Il corpo di Ballo della Taranta è composto da Mihaela Coluccia, Cristina Frassanito, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino, Stefano Campagna, Marco Martano, Fabrizio Nigro, Mattia Politi. Per l’edizione di quest’anno si aggiungono sei ballerini professionisti: Simone Rossari e Michele Serra (assistenti del coreografo), Fabio Stroscio, Camilla Gesualdi, Federica Di Marzo, Federica Rogoli. Sul palco le scenografie saranno una narrazione di arte contemporanea. Emilio Isgrò ha realizzato delle “cancellature” speciali che faranno da scenografia al Concertone conclusivo del festival. La Notte della Taranta è uno dei segni più efficaci e potenti della rinascita del sud Italia. Ospitato in Salento, è il piùgrande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare di Europa. Una collaborazione nata dal legame tra il Maestro Isgrò e il presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Bray, oltre che dalla volontà di esaltare l’alto valore culturale del festival salentino che da quasi 30 anni promuove un simbolo popolare e sostanziale del nostro Meridione. 

 

 

 

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