AGI – Carlos Tavares, ceo di Stellantis, “ci aveva chiesto due cose” ovvero “superare le restrizioni della normativa Euro 7 e avviare un piano di incentivi: noi abbiamo fatto entrambe le cose”, per cui “il governo ha fatto la propria parte e Stellantis no” pertanto “se non ci risponde positivamente e velocemente” sulla Gigafactory a Termoli, in Molise, “dirotteremo altrove le risorse del Pnrr” destinate al progetto. Lo ha detto intervenendo al meeting di Rimini, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
“Io mi aspetto che sia proprio Stellantis, erede della Fiat, a farsi carico da protagonista del rilancio dell’auto italiana”, ha proseguito il ministro, “se la remunerazione dei ceo, dei management o i dividendi delle grandi imprese fossero commisurati non soltanto ai profitti ma anche alla sostenibilità sociale che concorrono a realizzare, probabilmente avremmo una soluzione ai nostri problemi. Per cui ho auspicato che il prossimo anno sia invitato in questo Meeting anche Carlos Tavares, per capire qual è la nostra concezione dell’impresa come impresa sociale peraltro codificata nella nostra carta costituzionale”.
La replica dell’azienda
Per quanto riguarda ACC per Termoli, “attualmente sta potenziando il progetto della Gigafactory, oltre a quella in Germania, al fine di introdurre una nuova tecnologia per la produzione di celle e moduli, in modo da essere in linea con l’evoluzione del mercato. Da parte di Stellantis, sono state prese diverse decisioni per aumentare il carico di lavoro dei componenti ibridi a Termoli”, si legge in una nota di Stellantis.
“Con riferimento alle dichiarazioni odierne, che seguono le numerose dei giorni scorsi, Stellantis rimane concentrata sull’esecuzione del piano per l’Italia per i prossimi anni, gia’ comunicato ai partner sindacali, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030”, si legge ancora nella nota di Stellantis, “il nostro obiettivo – si aggiunge – è quello di lavorare insieme a tutte le parti interessate per affrontare i principali impatti dell’elettrificazione e della crescente concorrenza nel contesto di un mercato europeo che è ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e che non consentirà alla produzione di tornare a crescere immediatamente come la nostra industria sta affrontando a livello globale in Europa”.
“È essenziale che tutti gli attori della catena del valore – compreso il Governo – contribuiscano a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo”, conclude Stellantis.
Sbarra (Cisl): a rischio 25 mila lavoratori
“Nel primo semestre del 2024 la produzione di veicoli del gruppo Stellantis si è ridotta del 25% rispetto al 2023. Si segnalano preoccupazioni in quasi tutti gli stabilimenti italiani, in alcuni dei quali sta scadendo la cassa integrazione e se non si interviene con norme legislative finalizzate a prorogare, nel 2025 rischiamo di perdere circa 25.000 posti di lavoro”, afferma il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, parlando coi cronisti a margine del Meeting di Cl in corso a Rimini.
“Ci sono difficoltà a Melfi, dove Stellantis ha annunciato cinque nuovi modelli, ma prima che ciò si realizzi passera’ del tempo. E ripeto, nel 2025 scadrà la cassa integrazione. Non abbiamo notizie circa l’investimento della Gigafactory a Termoli, Mirafiori è un bagno di sangue, quello stabilimento che si ricorda essere stato come la capitale dell’automotive nel nostro paese, sta vivendo una stagione di grande preoccupazione, di grande incertezza produttiva e occupazionale. Stessa cosa dicasi per lo stabilimento di Cassino e di Pomigliano”, sottolinea.