AGI – Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol dopo il torneo di Indian Wells, ma una lunga e attenta indagine della International Tennis Integrity Agency ha accertato che da parte del tennista italiano, attuale numero uno al mondo, non c’è alcuna “colpa” o “negligenza”: l’Itia ha accolto integralmente la tesi difensiva dello staff di Sinner, secondo cui la contaminazione (con una bassissima concentrazione del metabolita dell’anabolizzante nelle urine) era stata del tutto involontaria e dovuta a uno spray da banco, disponibile in Italia, usato per curare una piccola ferita. Sinner giocherà regolarmente gli US Open, mentre – in linea con quello che è il regolamento – gli sono stati comunque tolti i 400 punti e i premi guadagnati nel torneo americano.
Secondo quanto spiega l’Itia, Sinner – in gara all’ATP Masters 1000 di Indian Wells – il 10 marzo scorso ha fornito un campione di urine risultato contenere tracce bassissime di un metabolita del clostebol, uno steroide anabolizzante incluso nella lista proibita della Wada, l’Agenzia mondiale antidoping; un secondo campione, prelevato al di fuori della competizione otto giorni più tardi, è risultato positivo allo stesso metabolita, sempre a bassissimi livelli.In entrambi i casi, come da Codice mondiale antidoping, è stata applicata una sospensione provvisoria contro la quale Sinner ha fatto regolare ricorso, garantendosi il diritto di continuare a giocare.
Lo staff dell’azzurro ha spiegato che lo spray era stato applicato tra il 5 e il 13 marzo, periodo durante il quale al tennista sono stati applicati anche massaggi quotidiani, con conseguente possibile contaminazione transdermica.Diversi esperti hanno giudicato la spiegazione credibile e l’Itia ha avviato una attenta istruttoria, che ha incluso diverse interviste con lo stesso Sinner e il suo team, arrivando alla conclusione che la violazione non era intenzionale. Il 15 agosto, poi, in una udienza presso il tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions è stata sancita formalmente l’assenza di dolo.
“Prendiamo estremamente sul serio qualsiasi test positivo – ha sottolineato Karen Moorhouse, ceo dell’Itia – e applicheremo sempre con rigore i format stabiliti dalla Wada. Abbiamo condotto un’indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato ai test positivi, alla quale il signor Sinner e i suoi rappresentanti hanno collaborato pienamente: abbiamo condiviso la spiegazione del giocatore sull’origine della contaminazione e concluso che la presenza della sostanza non era intenzionale. Conclusione accettata anche dal tribunale”.
Itia, “Sinner assolto 15 agosto, Wada può appellarsi”
La Wada, agenzia mondiale antidoping, e la Nado Italia, potrebbero appellarsi alla decisione del tribunale indipendente di aver scagionato il tennista numero uno del mondo, Jannik Sinner, dopo essere stato trovato positivo per due volte a un test antidoping. Sinner è risultato positivo a un metabolita del Clostebol, a distanza di otto giorni l’uno dall’altro. Il Clostebol è un agente anabolizzante proibito ai sensi della Sezione S1 della Lista delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada).
AGI – Jannik Sinner è risultato positivo al Clostebol dopo il torneo di Indian Wells, ma una lunga e attenta indagine della International Tennis Integrity Agency ha accertato che da parte del tennista italiano, attuale numero uno al mondo, non c’è alcuna “colpa” o “negligenza”: l’Itia ha accolto integralmente la tesi difensiva dello staff di Sinner, secondo cui la contaminazione (con una bassissima concentrazione del metabolita dell’anabolizzante nelle urine) era stata del tutto involontaria e dovuta a uno spray da banco, disponibile in Italia, usato per curare una piccola ferita. Sinner giocherà regolarmente gli US Open, mentre – in linea con quello che è il regolamento – gli sono stati comunque tolti i 400 punti e i premi guadagnati nel torneo americano.
Secondo quanto spiega l’Itia, Sinner – in gara all’ATP Masters 1000 di Indian Wells – il 10 marzo scorso ha fornito un campione di urine risultato contenere tracce bassissime di un metabolita del clostebol, uno steroide anabolizzante incluso nella lista proibita della Wada, l’Agenzia mondiale antidoping; un secondo campione, prelevato al di fuori della competizione otto giorni più tardi, è risultato positivo allo stesso metabolita, sempre a bassissimi livelli.In entrambi i casi, come da Codice mondiale antidoping, è stata applicata una sospensione provvisoria contro la quale Sinner ha fatto regolare ricorso, garantendosi il diritto di continuare a giocare.
Lo staff dell’azzurro ha spiegato che lo spray era stato applicato tra il 5 e il 13 marzo, periodo durante il quale al tennista sono stati applicati anche massaggi quotidiani, con conseguente possibile contaminazione transdermica.Diversi esperti hanno giudicato la spiegazione credibile e l’Itia ha avviato una attenta istruttoria, che ha incluso diverse interviste con lo stesso Sinner e il suo team, arrivando alla conclusione che la violazione non era intenzionale. Il 15 agosto, poi, in una udienza presso il tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions è stata sancita formalmente l’assenza di dolo.
“Prendiamo estremamente sul serio qualsiasi test positivo – ha sottolineato Karen Moorhouse, ceo dell’Itia – e applicheremo sempre con rigore i format stabiliti dalla Wada. Abbiamo condotto un’indagine approfondita sulle circostanze che hanno portato ai test positivi, alla quale il signor Sinner e i suoi rappresentanti hanno collaborato pienamente: abbiamo condiviso la spiegazione del giocatore sull’origine della contaminazione e concluso che la presenza della sostanza non era intenzionale. Conclusione accettata anche dal tribunale”.
Itia, “Sinner assolto 15 agosto, Wada può appellarsi”
La Wada, agenzia mondiale antidoping, e la Nado Italia, potrebbero appellarsi alla decisione del tribunale indipendente di aver scagionato il tennista numero uno del mondo, Jannik Sinner, dopo essere stato trovato positivo per due volte a un test antidoping. Sinner è risultato positivo a un metabolita del Clostebol, a distanza di otto giorni l’uno dall’altro. Il Clostebol è un agente anabolizzante proibito ai sensi della Sezione S1 della Lista delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada).