È canadese l’uomo ritrovato morto nei pressi della Bayesan, barca a vela affondata verso le 5 del mattino nel tratto di mare di fronte a Porticello, nel palermitano. Altri sei sono i dispersi (quattro britannici e due americani) che attendono ancora di essere recuperati dalle motovedette della guardia costiera e vigili del fuoco. Nel complesso erano 22 le persone a bordo della barca battente bandiera inglese finita in mezzo alla tromba d’aria che ha colpito la costa palermitana.
Varata a Viareggio nel 2008 e pensata per ospitare viaggi di lusso, l’imbarcazione ospitava passeggeri inglesi, neozelandesi e irlandesi in vacanza nella zona di Porticello. Un’inchiesta subito aperta dall’autorità giudiziaria di Termini Imerese chiarirà le dinamiche esatte dell’accaduto, anche se secondo le prime ispezioni della guardia costiera locale la tragedia sarebbe dovuta alla tromba d’aria abbattutasi sulla zona durante la notte. Un fenomeno talmente imponente da ribaltare il veliero – ancora illuminato per una festa conclusasi poco prima – e farlo affondare in pochissimi minuti. Il vento infatti avrebbe spezzato l’albero maestro, impedendo qualsiasi tipo di operazione di rientro al porto.
A confermare tale ricostruzione è il comandante della Sir Robert BP, imbarcazione battente bandiera olandese che per prima ha prestato soccorso ai 15 sopravvissuti. Tra questi c’è una bambina di un anno, attualmente con la mamma all’ospedale dei Bambini di Palermo a scopo precauzionale, mentre il padre è stato ricoverato con delle escoriazioni presso l’ospedale Civico Di Cristina.
Se la situazione del mare non suscitava alcun sospetto, a preoccupare era invece il vento. “Per me era Forza 9”, ossia fra le maggiori velocità registrabili, sostiene Fabio Cefalù, uno dei pescatori che ha lanciato l’allarme alla Guardia Costiera. Verso le 3.55 infatti una tromba marina durata circa una decina di minuti ha colpito il paese di Porticello, centrando in pieno il veliero: “Il cielo non mi piaceva, per questo siamo rimasti dentro il porto” continua il testimone, che verso le 4.15 ha visto il razzo di segnalazione lanciato dalle 11 persone a bordo di una scialuppa di salvataggio. La seconda è stata ritrovata vuota poco distante dalle coste di Altavilla Milicia, affondata probabilmente prima dell’apertura automatica, come spiega Giovanni Lo Coco, un altro pescatore presente in quel momento.
Il ministero degli esteri britannico David Lemmy, al corrente dell’incidente, fa sapere di essere in contatto con le autorità locali: “Siamo pronti a fornire assistenza consolare ai cittadini britannici colpiti”. Nel frattempo, un elicottero continua a sorvolare sulla zona dell’incidente, mentre i superstiti sono al sicuro nell’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia.