La Fiat Grande Panda è la novità più importante dell’estate italiana. Almeno per quanto riguarda le quattro ruote. Presentata in occasione del 150esimo anniversario del colosso torinese, il nuovo modello del marchio del Gruppo Stellantis ha l’onere di continuare una storia di immenso successo legato al nome Panda. Di fatto, la neonata utilitaria è la quarta generazione della vettura nata nel 1980 dalla matita di Giorgetto Giugiaro e per questo le aspettative sono molto elevate. Almeno da noi. Nel suo breve mese di vita ha fatto discutere per il suo look di aperta rottura con il recente passato, anche se coerente con la sua antenata di oltre quarant’anni fa, e ha stupito per alcune innovazioni. Una su tutte il cavo per la ricarica integrato nel pannello anteriore, nella versione EV.
Il cavo a spirale
La Fiat Grande Panda non è soltanto elettrica, ma anche ibrida. La grande novità che si nasconde dietro a questa macchina è però un’esclusiva della versione alla spina. Parliamo di una presa di ricarica frontale per rifornirsi a 7 kW AC, tipo a una wallbox domestica, formata da un cavo a spirale di colore giallo nascosto dietro uno sportello con il logo Fiat e una spina Tipo 2. Il cavo ha una lunghezza che oltrepassa i 3 metri e riesce a rientrare da solo nell’antro frontale. Una soluzione a dir poco geniale, che quasi nessuno finora aveva ancora osato installare direttamente in una vettura.
I vantaggi della soluzione pensata per Fiat Grande Panda
Il cavo di ricarica, sia per quanto riguarda le elettriche che per le plug-in, ha costantemente rappresentato un oggetto costoso e ingombrante, tendente a sporcarsi facilmente quando tocca l’asfalto. Staccarlo e riporlo nel bagagliaio, specialmente se nel frattempo è caduta pioggia dal cielo, può essere spiacevole poiché lordarsi le mani è all’ordine del giorno. L’idea di Fiat consente di sfoggiare qualche vantaggio, perché la posizione centrale permette di raggiungere le colonnine a destra o sinistra della vettura con facilità, purché si abbia il buon senso di parcheggiare con muso rivolto alla presa di ricarica.
Nel caso della vettura del marchio italiano, tuttavia, è prevista una seconda presa di ricarica sul lato posteriore sinistro CCS2 dove è possibile collegare sia la corrente continua sia l’alternata, con un cavo da acquistare a parte o che, nel caso dell’alta potenza, è solidale alla colonnina. Ciò si è visto soltanto su modelli di caratura decisamente superiore, come Porsche Taycan o Audi e-Tron.
Qualcuno parla di svantaggi
La soluzione scelta da Fiat per la sua presa anteriore, così come per altri costruttori, è stata oggetto di un sondaggio. Oltre agli indiscutibili vantaggi, ci sarebbero anche dei contro che emergerebbero in caso di urti, o di parcheggio lungo il marciapiede perché va lasciato adeguato spazio alle altre auto. Analogo discorso vale se si possiede un box non troppo lungo e la wallbox sulla destra o sulla sinistra, infatti in questo frangente sarebbe auspicabile entrare in retromarcia. Per altri potrebbero verificarsi dei problemi al cavo e alla spina nel caso si finisse per tamponare qualcuno. Interrogativi che lasciano il tempo alla vita vera, con la risposta che viene data dalla prova sul campo.