Le auto elettriche sono sempre più diffuse e, per il futuro, sono destinate a diventare il punto di riferimento della mobilità su quattro ruote. L’elettrificazione del parco circolante comporterà una trasformazione profonda della società, sotto vari aspetti. Uno degli elementi da considerare è rappresentato dall’aumento dei consumi di energia elettrica legato alla necessità di ricaricare milioni di auto, con tanti veicoli che potrebbero aver bisogno di un “rifornimento” in contemporanea.
Per ovviare al problema, nel Regno Unito si sta sperimentando un sistema che punta a sfruttare le flotte aziendali di auto elettriche per cedere l’elettricità custodita nelle batterie dei veicoli alla rete elettrica. In questo modo, si punta a creare un sistema in grado di eliminare il rischio di blackout in città sfruttando il sistema Vehicle-to-Grid che ha tutte le potenzialità per diventare un elemento centrale del programma di elettrificazione della mobilità.
Come funziona il V2G
Vehicle-to-Grid, detto anche V2G, è un sistema che consente alle auto elettriche che supportano questa tecnologia di sfruttare la ricarica bidirezionale e, quindi, di poter cedere l’energia elettrica alla rete, in caso di necessità, e non solo di collegarsi alla rete per la ricarica. L’energia che non serve all’auto elettrica può essere utilizzata in un altro modo, grazie alla possibilità dell’auto di avviare il trasferimento inverso rispetto alla ricarica. Il V2G, supportato da diversi modelli recenti come la Renault 5 E-Tech, può trovare utilizzo anche in ambito domestico, con l’auto elettrica, ricaricabile anche tramite pannelli fotovoltaici, che può “cedere” elettricità alla casa. In questo caso, si parla di V2H ovvero Vehicle-to-Home.
L’esperimento
Alcune aziende inglesi stanno portando avanti l’esperimento V2VNY (Vehicle 2 Volume eNergy Yield). L’idea è semplice. Le flotte aziendali dotate di auto V2G possono essere utilizzate anche per cedere elettricità alla rete elettrica, durante un periodo di utilizzo prolungato. Ad esempio, per una giornata in cui non è previsto l’utilizzo dell’auto, il veicolo potrà restare collegato alla rete e, in caso di necessità, sfruttare il V2G per cedere parte dell’energia immagazzinata nella batteria.
Questo sistema è pensato, soprattutto, per poter risolvere il problema dei picchi di richiesta di energia elettrica in una determinata area. Tali picchi possono causare un blackout temporaneo. Questo avviene, sempre più di frequente, durante il periodo estivo, nelle aree ad alta densità abitativa, a causa dell’elevato numero di condizionatori accessi in contemporanea.
Grazie al V2G potrebbe essere possibile soddisfare i picchi di richiesta di energia elettrica in un’area proprio sfruttando l’elettricità accumulata nelle batterie delle auto elettriche. Le auto a zero emissioni potranno ricaricarsi nei periodi in cui il fabbisogno energetico è più basso (ad esempio nelle ore serali) e utilizzare il V2G per immettere elettricità nella rete di giorno.
Le aziende potrebbero anche ottenere un vantaggio economico da questa procedura, con la “rivendita” dell’energia accumulata nelle batterie (e prelevata a basso costo dalla rete). Per evitare che l’auto resti senza carica sufficiente, naturalmente, il sistema V2G può essere accompagnato dalla definizione di una soglia limita di carica. Raggiunta tale soglia (ad esempio il 50% di carica), l’immissione di elettricità nella rete viene bloccata.