AGI — Noah Lyles, l’uomo più veloce del mondo in questo momento storico, ha il Covid. Ad ammetterlo è stato lo stesso 27enne della Florida nella mixed zone dello Stade de France, dopo la finale dei 200 metri delle Olimpiadi di Parigi chiusa al terzo posto. Ulteriore conferma è arrivata dalla madre che lo ha riferito a un giornalista della Nbc Olympics.
Al termine di una gara corsa in strepitosi 19″70, Lyles si è sentito male ed è stato soccorso dai sanitari che lo hanno accompagnato presso il centro medico dello stadio su una sedia a rotelle. Lyles, ha raccontato di essere risultato positivo al coronavirus martedì mattina, due giorni dopo l’oro conquistato nei 100 metri: “Sono stato subito messo in quarantena vicino al Villaggio olimpico e ho cercato di assumere farmaci autorizzati – ha detto Noah -. Volevo correre, mi è stato detto che era possibile, quindi sono rimasto lontano dagli altri. Degli ultimi tre giorni, questo è stato di gran lunga il migliore. Non posso dire di essere al 100%, ma più al 90 o 95%”.
Il Covid è presente ai Giochi olimpici di Parigi. In un rapporto del 6 agosto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha indicato “che almeno 40 atleti olimpici sono risultati positivi al Covid-19 o ad altre malattie respiratorie”. Lyles, 27 anni, a Parigi puntava a un poker d’oro senza precedenti, 100, 200, 4×100 e 4×400.
AGI — Noah Lyles, l’uomo più veloce del mondo in questo momento storico, ha il Covid. Ad ammetterlo è stato lo stesso 27enne della Florida nella mixed zone dello Stade de France, dopo la finale dei 200 metri delle Olimpiadi di Parigi chiusa al terzo posto. Ulteriore conferma è arrivata dalla madre che lo ha riferito a un giornalista della Nbc Olympics.
Al termine di una gara corsa in strepitosi 19″70, Lyles si è sentito male ed è stato soccorso dai sanitari che lo hanno accompagnato presso il centro medico dello stadio su una sedia a rotelle. Lyles, ha raccontato di essere risultato positivo al coronavirus martedì mattina, due giorni dopo l’oro conquistato nei 100 metri: “Sono stato subito messo in quarantena vicino al Villaggio olimpico e ho cercato di assumere farmaci autorizzati – ha detto Noah -. Volevo correre, mi è stato detto che era possibile, quindi sono rimasto lontano dagli altri. Degli ultimi tre giorni, questo è stato di gran lunga il migliore. Non posso dire di essere al 100%, ma più al 90 o 95%”.
Il Covid è presente ai Giochi olimpici di Parigi. In un rapporto del 6 agosto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha indicato “che almeno 40 atleti olimpici sono risultati positivi al Covid-19 o ad altre malattie respiratorie”. Lyles, 27 anni, a Parigi puntava a un poker d’oro senza precedenti, 100, 200, 4×100 e 4×400.