• 6 Ottobre 2024 10:21

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Auto elettriche, il Governo italiano firma l’accordo con la Cina

Lug 29, 2024

L’Italia stringe un patto con la Cina per il futuro della mobilità. Se ne parlava da settimane circa la possibile intesa tra i due Paesi, anche in ambito automotive, e gli ultimi sviluppi vanno in questa direzione. Con la sua proficua e prolifica campagna nelle auto elettriche, il Dragone potrebbe essere un prezioso alleato in vista della transizione ecologica, dove, al momento, il Belpaese appare un po’ indietro rispetto a certe realtà europee.

Incontro col primo ministro Li Qiang

In quel di Pechino, la premier Giorgia Meloni ha incontrato il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, Li Qiang. Il vertice, propedeutico al summit col presidente Xi Jinping, è servito non solo a tessere un dialogo su varie questioni, compresi i rapporti bilaterali, bensì ha permesso di siglare sei accordi su diversi ambiti, uno dei quali relativo alle auto elettriche. Al momento, nessuna delle parti coinvolte ha rilasciato comunicazioni in merito, tuttavia circolano voci sul fatto che la visita della presidente del consiglio miri a sbloccare il dossier sul possibile investimento di un Costruttore cinese nella nostra penisola.

I rapporti di alti e bassi con Stellantis potrebbero aver avuto un ruolo decisivo nell’avvicinamento alla Cina. Che, va sottolineato, ha riscosso pure l’interesse del gruppo diretto da Carlos Tavares, con l’acquisizione di quote azionarie di Leapmotor. “L’Italia rimane disponibile ad ascoltare chi vuole produrre, investire, condividere nuovi spazi industriali, creare occupazione e ricchezza, proprio come finora hanno sempre fatto i nostri imprenditori all’estero”, ha affermato Meloni durante il suo intervento al Business Forum Italia-Cina.

Eccellenza automotive

“Oggi stiamo lavorando per garantire che l’Italia sia sempre più una destinazione competitiva, equa, attraente per le imprese globali e il Memorandum di collaborazione industriale che abbiamo sottoscritto è un passo assolutamente significativo in questa direzione”, ha aggiunto Meloni. “Comprende ora settori industriali strategici come la mobilità elettrica, le rinnovabili, settori dove peraltro la Cina già da tempo opera sulla frontiera tecnologica, il che inevitabilmente richiede di agire come una economia pienamente sviluppata, qual è, condividendo anche con i partner le nuove frontiere della conoscenza”.

Noi rimaniamo un’economia solida, strategicamente posizionata in Europa e nel Mediterraneo. Il livello della ricerca dell’innovazione e la forza del nostro sistema manifatturiero sono da sempre i nostri punti d’eccellenza”, ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia. A suo avviso, la cooperazione economica va rafforzata per “promuovere buoni investimenti diretti, in entrata e in uscita, reciprocamente vantaggiosi, trasparenti e sostenibili, che garantiscano ricadute positive in termini di posti di lavoro, di qualità e sviluppo dei luoghi che li ricevono. Attrarre investimenti esteri ci consente di alimentare la crescita economica della nostra Nazione e la sua crescita occupazionale.

È importante che siano investimenti buoni, e cioè sono quegli investimenti da cui possiamo trarre beneficio in termini di incremento della produttività e del valore aggiunto, che consentono di aggiornare le competenze manageriali e tecnologiche indispensabili per fronteggiare la concorrenza, che contribuiscono al generale rafforzamento della presenza oltre confine delle nostre aziende, favorendo forme virtuose di partenariato con società straniere, a fronte chiaramente di piani di sviluppo industriali trasparenti e verificabili”.

Tra i vari comparti d’eccellenza dello Stivale, Meloni ha menzionato proprio quello dei motori: “In molti settori, basti pensare al settore automobilistico, noi siamo tra le poche Nazioni che sono in grado di offrire una capacità di filiera, dal design alla componentistica, passando per la manifattura. È importante che anche il mondo imprenditoriale cinese sia cosciente dei vantaggi comparativi, delle regole del mercato italiano, di quanto sia oggi dinamico e aperto ai buoni investimenti e anche sotto questo profilo c’è un importante lavoro che ci piacerebbe fare insieme, che stiamo cercando di fare insieme, finalizzato al riequilibrio degli investimenti”.

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