La Nokian è una notissima casa finlandese di pneumatici, prodotti in stabilimenti in Finlandia e in Russia. Nel marzo 2016, però, l’azienda è stata travolta da uno scandalo destinato a rimanere negli annali. I tecnici, infatti, sono stati accusati di aver autorizzato il rilascio di gomme costruite ad hoc per falsare a rialzo i test di qualità, per nulla corrispondenti poi ai lotti realizzati invece per il commercio regolare.
Premettiamo che solo le istituzioni addette a occuparsi della vicenda potranno stabilire l’effettiva colpevolezza o meno della parte imputata. Ma il solo danno di immagine può infliggere un duro colpo alla compagnia, visto il possibile impatto sulla circolazione stradale, e dunque la sicurezza degli utenti che tra le varie opzioni in commercio scelgono proprio Nokian.
Le accuse
Lo scandalo è stato portato alla luce da un quotidiano finlandese, il Kauppalehti, specializzato in questioni economico-finanziarie, che ha accusato la società di aver prodotto una serie ridotta di pneumatici destinati alle riviste specializzate nei motori, così da poter riportare risultati altissimi nei loro test di guida. Il giornale – fatto ancora più grave – imputa poi a Nokian di portare avanti questa policy a partire dal lontano 2005, quindi da ormai più di dieci anni. A supporto della tesi fornisce delle mail interne scambiate tramite la rete Intranet tra i dipendenti, i dirigenti e i tecnici.
Si capisce che le vendite (e quindi la produttività) di un’azienda simile sono basate totalmente sul superamento dei test di guida con punteggi elevatissimi, che era precisamente quanto succedeva grazie agli pneumatici falsati: ciò si sarebbe tradotto, sempre secondo la versione di Kauppalehti, in un aumento degli introiti economici nel corso di questo lungo lungo periodo di tempo, opportunamente suddivisi in dividendi proporzionali tra i maggiori dirigenti dell’azienda.
La difesa
Bisogna assolutamente precisare, però, che la controparte si difende dall’accusa sostenendo che alcune delle mail intercettate fanno presupporre una fortissima competitività commerciale nei confronti delle altre case produttrici di pneumatici, ma non denunciano necessariamente una manipolazione sistematica e programmata delle “calzature” Nokian a tutti i livelli di produzione e di commercializzazione.
In alcune mail scambiate tra gli alti dirigenti, infatti, sarebbero state rinvenute espressioni come “questo test è fondamentale, deve essere vinto con ogni mezzo necessario“, espressione che, per quanto ambiziosa, non può essere considerata definitivamente probante, soprattutto in mancanza di dati tecnici certi e/o di intercettazioni di altro genere; senza parlare del fatto che i rilievi sugli pneumatici eventualmente compromessi riguardano un corpus ancora troppo breve, sopratutto se raffrontato con quelli, invece, regolarmente venduti.
L’accusa di Kauppalehti palesa, inoltre, ulteriori lacune evidenti, tra cui il fatto che produrre uno stampo per pneumatici e poi usarlo solo per realizzare quelli da test sarebbe troppo costoso, senza contare che bisognerebbe disporre di uno stampo diverso per ogni tipo di prova per soddisfarli tutti, impresa titanica e pressoché impossibile. Nonostante l’amministratore delegato di Nokian, Ari Lehtoranta, rigetti in modo categorico qualsiasi fatto attribuitovi e si dimostri pronto a fornire i dati economici di credibilità internazionale dell’azienda, le indagini sull’accaduto sono state avviate.