AGI – Il tribunale di Lucca ha trasferito alla Corte Costituzionale la questione relativa alla possibilità di riconoscere, come figli di due madri e non solo della donna partoriente, i bambini nati in Italia e concepiti all’estero da due donne tramite fecondazione eterologa.
Nell’ordinanza, emessa oggi, i giudici del tribunale toscano hanno richiamato il “monito” della Corte costituzionale, che nel gennaio 2021 aveva invitato il Parlamento a intervenire sul tema ritenendo “non più tollerabile il protrarsi dell’inerzia legislativa”.
“Nel 2023 – ricorda ‘Rete Lenford’ in una nota – alcune Procure italiane, tra cui quella di Padova e quella Lucca, avevano chiesto ai vari Tribunali di volta in volta competenti di cancellare il nominativo della madre intenzionale dagli atti di nascita di molti bambini, reputando che quest’ultima possa soltanto adottare, con la cosiddetta ‘stepchild adoption’, il bambino concepito all’estero anche con il suo consenso, senza pero’ poterlo riconoscerlo direttamente alla nascita. Il Tribunale di Lucca ha oggi accolto pienamente la prospettazione di Rete Lenford: la tutela dei figli e delle figlie di due madri non può più subire l’incertezza di disordinate soluzioni giurisprudenziali, ma la Corte costituzionale deve fare chiarezza con una pronuncia efficace per tutte le coppie di madri e non solo per quelle coinvolte nel ricorso di Lucca”.